Telefonica punta a ripartire
Analisi azioni
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Per tornare a crescere, Telefonica (4,29 euro) punta a un incremento medio annuo dei ricavi e dell’Ebitda (escludendo acquisizioni) tra +1,5% e +2,5% nel periodo 2025-2028, e tra +2,5% e +3,5% tra 2028 e 2030. Si tratta di target più elevati rispetto al precedente piano, che prevedeva solo un +1% annuo. Tuttavia, in un mercato delle telecomunicazioni molto competitivo, questi obiettivi appaiono difficili da raggiungere.
Nei primi nove mesi del 2025, il gruppo ha registrato una crescita limitata: +1,1% dei ricavi e +0,9% dell’Ebitda. Per stimolare la crescita, la società prevede nuove acquisizioni, in particolare nel mercato europeo, considerato prioritario. Tuttavia, il settore è fortemente regolato e il nodo dei prezzi di acquisto potrebbe rappresentare un ostacolo. Telefonica intende inoltre espandersi nella cybersicurezza, ma si tratta di un ambito lontano dal suo core business tradizionale, con margini di crescita non scontati.
Il gruppo conferma i suoi quattro mercati strategici: Spagna, Germania, Regno Unito e Brasile. In Europa, l’obiettivo è rafforzare la presenza soprattutto in Germania.
Per finanziare le nuove operazioni e contenere l’indebitamento, Telefonica intende dimezzare a 0,15 euro per azione il dividendo 2026, contro gli 0,30 euro attesi. Una decisione che ha deluso gli investitori, per i quali la cedola rappresentava un elemento chiave dell’investimento. Il dividendo 2025 resta invariato a 0,30 euro. La società punta anche a ridurre i costi (2,3 miliardi di euro entro il 2028 e miliardi entro il 2030) grazie a modernizzazioni e riduzione delle disdette. Prosegue inoltre il disimpegno dai mercati sudamericani (HispAm), dove finora Telefonica non è riuscita a ottenere risultati soddisfacenti.
Confermiamo il nostro consiglio di vendita.