Adidas e Sanofi: risultati in miglioramento e strategie di crescita
Analisi azioni
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Adidas (159,75 euro) ha rivisto al rialzo le sue previsioni per il 2025 sulla base di un fatturato aumentato dell’8% (al netto degli effetti di cambio) nel 3° trimestre (12% se non si considerano le ultime vendite dello scorso anno delle scarpe Yeezy, in collaborazione con Kanye West). Questo risultato è trainato dalla divisione Footwear (calzature) in crescita dell’11% (al netto di cambi e Yeezy) e dalla divisione Apparel (abbigliamento) in aumento del 16%.
Il gruppo ritiene di potere gestire l’impatto dei dazi statunitensi; l’effetto negativo è stimato in 120 milioni di euro sul risultato operativo (contro la precedente stima di 200 milioni). L’azienda sta cercando di compensare questi costi aumentando i prezzi (soprattutto delle scarpe) negli Stati Uniti. Migliora nel trimestre anche la redditività, con un margine industriale dell’11,1% (contro il 9,3% del terzo trimestre 2024). Il gruppo ora si aspetta un utile industriale vicino ai 2 miliardi di euro (prima le stime erano tra 1,7 e1,8 miliardi). Permane l'incertezza riguardo la tenuta dei consumi. Tuttavia, il titolo è sceso dall’inizio dell’anno, e il Mondiale di calcio del prossimo giugno potrebbe spingere le vendite. Modifichiamo perciò il nostro consiglio sul titolo, che passa da vendi a mantieni.
Nei primi 9 mesi dell'anno, il fatturato di Sanofi (85,64 euro) è aumentato dell'8,7% (senza effetti di cambio). A trainare la crescita sono stati il Dupixent (contro l’eczema e l’orticaria; +22,7%) e alcuni prodotti lanciati di recente (+47,2%), tra cui spicca l'ottima performance del trattamento contro l'emofilia Altuviiio. Per il 2025, Sanofi si aspetta una crescita del fatturato di circa il 9% (senza effetti di cambio) e una crescita dell'utile per azione compresa tra il 10% e il 15% (senza effetti di cambio e riacquisti di azioni proprie). Entro il 2030, conta, inoltre, di generare oltre 10 miliardi di euro di fatturato annuo aggiuntivo grazie ai prodotti lanciati di recente, come l’Altuviiio, e a quelli che saranno commercializzati a breve. Infine, la società si aspetta anche un incremento delle vendite dei vaccini, che dovrebbero raggiungere circa 10 miliardi di euro nel 2030 (8,3 miliardi di euro nel 2024). Ai prezzi attuali l’azione resta, secondo noi, sottovalutata. Acquista.