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Natale 2025: conviene investire in Barbie e Hot Wheels con Mattel?

analisi azioni

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Data di pubblicazione 02 dicembre 2025
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Con l’avvicinarsi del Natale, anche le azioni del settore giocattoli tornano sotto osservazione. È un comparto ciclico, legato alla stagionalità e al potere d’acquisto delle famiglie. Tra i titoli più rappresentativi c’è Mattel: oggi ha senso investirci?

Mattel (20,96 usd; US5770811025) è uno dei principali produttori mondiali di giocattoli, tra i suoi prodotti ci sono con marchio Barbie, Hot Wheels e Fisher-Price. È presente in oltre 150 paesi e vende tramite la grande distribuzione, l’e-commerce e canali specializzati. Dopo anni di calo delle vendite e compressione dei margini — spinta dalla concorrenza (Lego, Hasbro, giocattoli elettronici), dall’indebolimento di Barbie e dalla dipendenza da alcune licenze — Mattel ha avviato un piano di riduzione dei costi e razionalizzazione dell’offerta che le hanno permesso di recuperare redditività.

La fase successiva è stata la trasformazione del suo business: non più solo produttore di giocattoli, ma piattaforma di contenuti e licenze, diversificando i guadagni su diversi fronti (giocattoli, accessori, videogiochi, serie TV e film). La strategia si articola nella focalizzazione su un numero limitato di marchi principali (Barbie, Hot Wheels), lo sviluppo di giochi digitali e titoli per console (UNO, Barbie) e l’ampliamento dell’offerta per adulti e collezionisti (edizioni limitate, serie premium).

Risultati e prospettive

Il gruppo ha migliorato la redditività anche se il fatturato è cresciuto solo del 3,5% l’anno negli ultimi cinque anni. Nel terzo trimestre 2025 ha deluso: i ricavi sono stati in calo del 7% su base annua, con un -12% in Nord America nonostante maggiori spese di marketing. Le vendite globali delle bambole, core business dell’azienda, scendono del 12% e i margini si riducono. I rivenditori statunitensi hanno rinviato gli ordini per le incertezze legate ai dazi di Trump. Infatti, la filiera globale del giocattolo dipende in larga parte dalla Cina. Mattel conferma per il 2025 una crescita prevista tra l’1% e il 3%, dopo aver già tagliato le stime a luglio.

Il giocattolo è una spesa discrezionale, sensibile ai redditi disponibili. In un contesto di budget familiari sotto pressione (inflazione, energia, abitazione), le famiglie riducono o rinviano gli acquisti. Nel 2024 il mercato nordamericano è rimasto stabile dopo il -7% del 2023, nel 2025 ci si aspetta che cresca del 5–7% (nonostante il dato negativo del 3° trimestre), del 2–3% annuo nel 2026. Nei paesi occidentali, in particolare in Europa, il settore è maturo, con natalità in calo e una quota crescente del tempo di gioco orientata verso smartphone, tablet e videogiochi. Il segmento collezionismo mostra invece maggiore dinamismo, ma è una nicchia.

Puntare sul titolo?

Mattel ha punti di forza: marchi solidi e una diversificazione che riduce la dipendenza dal solo prodotto fisico. Tuttavia, la stessa azienda si aspetta per il 2025 un aumento limitato del fatturato (tra l’1% e il 3%). Con il rallentamento dei consumi negli Stati Uniti (che rappresentano il 60% dei ricavi) e la riduzione del pubblico principale, i bambini, le prospettive di crescita delle vendite sono piuttosto deboli. Anche gli ultimi risultati trimestrali non indicano un’accelerazione della crescita.

La valutazione, pari a circa 12 volte gli utili attesi per il 2026, riflette il potenziale attuale, e potrebbe risultare elevata in caso di un peggioramento dello scenario. Il titolo presenta inoltre una volatilità superiore a quella del settore. Per questi motivi, non ne consigliamo l’acquisto. Sul mercato statunitense ci sono altri titoli, che fanno parte della nostra selezione, che sono più attraenti per un investitore.