Netflix contro Paramount
Analisi azioni
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Al centro dello scontro, paradossalmente, ci sono gli asset meno desiderati del gruppo: le reti via cavo tradizionali.
L’offerta di Netflix: selettiva e orientata al futuro
Netflix (96,71 usd; US64110L1061) offre 27,75 usd per azione, pagati in una combinazione di contanti e azioni. La sua offerta, però, riguarda solo gli asset considerati strategici: gli studios cinematografici e televisivi, il business dello streaming e il marchio HBO. L’obiettivo è rafforzare la propria leadership globale evitando attività ritenute un freno.
L’offerta di Paramount: più alta, ma più “pesante”
Paramount rilancia con una offerta tutta in contanti da 30 usd per azione, che valuta l’intera Warner Bros. circa 108 miliardi di usd, debiti inclusi. Un’offerta più generosa sulla carta, tanto da essere presentata direttamente agli azionisti per scavalcare il management. A differenza di Netflix, però, Paramount include nel prezzo anche le reti via cavo: proprio questi asset in difficoltà generano la differenza di 2,25 dollari tra le due proposte.
Il nodo del valore delle reti via cavo
Paramount attribuisce a questo segmento un valore di circa 1 usd per azione, mentre diversi analisti ritengono che le reti possano valere fino a 4 usd per azione. Se valessero davvero solo 1 usd, Paramount starebbe offrendo di più. Se, invece, il valore reale fosse vicino a 4 usd, allora l’offerta di Netflix sarebbe economicamente più vantaggiosa. In pratica, la valutazione di asset considerati “poco desiderabili” è ciò che, ironia della sorte, fa da ago della bilancia nel confronto delle due proposte.
Quali ostacoli regolamentari?
L’offerta di Paramount presenta alcuni vantaggi: è interamente in contanti, potrebbe essere completata più rapidamente e beneficia delle perplessità antitrust espresse dal presidente Trump sull’accordo con Netflix. La fusione tra Netflix e Warner porterebbe infatti al 35% del mercato statunitense dello streaming (in ore visualizzate), una soglia che tipicamente attira l’attenzione delle autorità. Paramount, anche sommando Warner, resterebbe invece attorno al 22%.
Scenario 1: se Netflix perdesse?
In caso di stop regolamentare o ritiro, Netflix dovrebbe pagare una penale da 5,8 miliardi di usd. Nonostante l’entità, la sua solidità finanziaria e gli investimenti previsti nei contenuti (18 miliardi l’anno) non ne risulterebbero compromessi. Se Warner dovesse accettare l’offerta Paramount, Netflix riceverebbe invece un indennizzo di 2,8 miliardi.
Scenario 2: se Netflix vincesse?
La conclusione positiva dell’operazione amplierebbe il divario competitivo con gli altri operatori. L’acquisizione di franchise di forte richiamo migliorerebbe la visibilità sui ricavi futuri. Il maggior indebitamento (circa 4 volte l’Ebitda 2026 stimato) resterebbe gestibile grazie alla robusta generazione di cassa. Netflix è scambiata a circa 30 volte gli utili 2026: un multiplo elevato, ma coerente con la sua posizione di leader e con la crescita attesa degli utili (20–25% annuo nel 2026–2027). Confermiamo quindi in consiglio di acquisto speculativo, anche in seguito alla recente flessione del titolo.
E gli azionisti di Warner Bros?
Warner Bros (28,26 usd; US9344231041) è sotto il prezzo dell’offerta Paramount. Gli azionisti possono mantenere il titolo in attesa degli sviluppi; chi non lo possiede non ha convenienza ad acquistarlo ora, dato il rialzo recente innescato dalla contesa.