La settimana delle Borse: Alphabet sfida il predominio di Nvidia
settimana delle Borse 1631
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Dopo il passo falso della settimana precedente, gli indici di Borsa Usa tornano al bel tempo: l’indice S&P 500 chiude a +3,7%, il Nasdaq a +4,9%. Il cambio di scenario per la politica monetaria della Fed, con prospettive di nuovi ribassi dei tassi e quindi meno costi per le aziende, ha ridato slancio ai listini. Il settore tecnologico, particolarmente volatile, è tra quelli che ne hanno maggiormente beneficiato, con il comparto dei semiconduttori che segna +5,2% anche grazie alle notizie arrivate dalle società (vedi più avanti). Nell’eurozona (+2,8% l’indice dei 50 titoli principali) è, invece, il settore finanziario a trainare il progresso, con le banche che segnano in media un +4,8%. A livello geografico, è la Germania (+3,2%) a tirare la volata, con Bayer (30,49 euro, Isin DE000BAY0017) che balza del 10,5% dopo i buoni risultati clinici del suo anti-coagulante Asundexian; ai prezzi attuali il titolo è caro, se non l’hai ancora fatto approfitta del balzo per vendere.
Meta sarebbe in trattative con Alphabet per un ordine da diversi miliardi di dollari per i suoi processori TPU (Tensor Processing Units), un tipo di processore ultra-specializzato per l'esecuzione di modelli di intelligenza artificiale (AI). La notizia ha rilanciato le azioni Alphabet (320,18 Usd, Isin US02079K3059, +6,8% questa settimana), sostenute anche dall'annuncio dell’assunzione di una partecipazione nel capitale da parte della Berkshire Hathaway, nonché della buona accoglienza riservata al chatbot Gemini 3. Insomma la società, più volte “accusata” di essere rimasta tagliata fuori dagli ultimi sviluppi e in particolare nell’AI, sembrerebbe ora rientrare in pista a pieno titolo. Bene anche la potenziale controparte dell’accordo: Meta Plarforms (647,95 Usd, Isin US30303M1027) segna +9% settimanale. E Nvidia? Dopo uno scivolone iniziale, il titolo (177 Usd, Isin US67066G1040) limita il calo a un -1,1%. Da una parte, l'avanzata di Alphabet rappresenta sì una minaccia, ma per il momento relativamente limitata e piuttosto lontana nel tempo, anche se è comunque un segnale della possibile perdita del suo dominio incontrastato. Dall’altra parte, il titolo ha limitato il calo anche grazie all’apertura delle Autorità Usa per una ripresa delle esportazioni dei suoi chip verso la Cina. Mantieni Alphabet, Nvidia e Meta.
Dopo 4 anni, Poste Italiane torna sul mercato obbligazionario con un titolo quinquennale a tasso fisso, destinato a operatori istituzionali. Il lungo intervallo di “attesa” delle condizioni di mercato giuste ha dato i suoi frutti: complice la recente promozione di Moody’s, che ha alzato il suo rating da Baa3 a Baa2 (come l’Italia), il bond ha infatti ottenuto una buona accoglienza e un buon volume di richieste (oltre tre volte l’offerta). Più scettica la reazione sulle azioni (20,61 euro, Isin IT0003796171) che chiudono la settimana con un calo dell’1,2%: mantieni.
Il gruppo farmaceutico danese Novo Nordisk (317 dkk, Isin DK0062498333) ha presentato dei risultati clinici contrastanti. Da un lato, due test clinici di fase avanzata non sono riusciti a dimostrare che l'assunzione della versione orale del suo Ozempic potesse rallentare la progressione del morbo di Alzheimer. Dall’altra, uno studio di fase intermedia ha evidenziato l'efficacia della sua amicretina (sia per via sottocutanea sia orale) per la perdita di peso e la riduzione dei livelli di glicemia nei pazienti con diabete di tipo 2. Tra speranze e delusioni, il titolo ha chiuso la settimana con un +4,1%. Limitati a mantenerlo se già l’hai.
Come ti avevamo già anticipato, da questa settimana il colosso francese delle telecomunicazioni Orange (14,19 euro; Isin FR0000133308) lascia la nostra selezione di azioni. Dopo il rimbalzo del 46% dall’inizio dell’anno, ai prezzi attuali questo titolo di qualità media (debito elevato e bassa redditività) ci sembra sopravvalutato alla luce delle sue prospettive di crescita, che restano deboli. Se non lo hai ancora fatto, vendi il titolo.