PAY-OFF ASIMMETRICO E SOTTOSTANTE IN GUADAGNO
Tipicamente il payoff asimmetrico viene descritto e raccontato per mostrare il caso di andamento negativo del sottostante e quindi come una barriera (ed eventualmente un airbag) può garantire un rendimento migliore, addirittura positivo in presenza anche della corresponsione di cedole, se il sottostante ha perso terreno. Nel caso in cui anche il certificate dovesse chiudere in perdita, inoltre, il suo valore di rimborso in presenza di un airbag potrebbe essere comunque superiore alla perdita che si sarebbe patita investendo nel sottostante. Riducendo quindi il rischio di perdite, il profilo rischio- rendimento migliora. Spesso e volentieri, come avviene sempre in finanza, se il rischio di un investimento si riduce, anche il potenziale rendimento deve muoversi di conseguenza. Ed in effetti con un investimento in un certificate a capitale condizionatamente protetto, qualora il sottostante dovesse guadagnare terreno, il rimborso del certificato avverrebbe al 100% del nominale, nel caso più comune di un certificato a capitale condizionatamente protetto che paga delle cedole.
Non è detto però che in caso di andamento positivo del sottostante il certificate non sia in grado di generare un rendimento migliore a scadenza rispetto al sottostante. Infatti, se un certificato corrisponde delle cedole con l'effetto memoria e a scadenza viene rimborsato a 1.000 euro, il possessore di questo certificato avrà intascato o intascherà tutte le cedole eventualmente non pagate. Dunque, al valore di rimborso pari al 100% del nominale, ipotizziamo 1.000 euro, bisognerà aggiungere il totale delle cedole intascate. Con un certificato che pagava, per esempio, cedole del 10% lordo annuo per tre anni, il flusso cedolare totale è stato di 300 euro ogni mille investi nel certificate. Il sottostante dovrà aver guadagnato più del valore appena visto comprensivo di cedole per rendere l'opzione di investire direttamente nel sottostante migliore rispetto alla scelta del certificate.
GIUDICARE SEMPRE IL RISCHIO-RENDIMENTO, NON IL SOLO RENDIMENTO
Dunque un certificato a capitale condizionatamente protetto è in grado di raggiungere un risultato positivo, in altri termini realizzare un guadagno, in caso di scenario con moderati ribassi e con moderati rialzi del sottostante. Se il sottostante guadagna più di quanto intascato anche con le cedole, il certificato avrà sempre un rendimento positivo, ma inferiore rispetto a quello del sottostante. Bisogna però sempre ragionare anche in termini di rischio e non guardare solo il rendimento in termini assoluti. In situazioni di scenari particolarmente positivi per il sottostante, il rendimento del certificato sarà limitato. Questo è vero, ma è anche vero che a fronte di un rendimento limitato in positivo anche il rischio di perdita è stato più basso. Bisogna quindi prendere in considerazione l'intero ventaglio degli scenari a scadenza che potevano verificarsi e non bisogna soffermarsi a pensare che qualora il sottostante dovesse andare particolarmente bene l’investimento nel certificate sarebbe una scelta, automaticamente, perdente. In realtà il certificate avrebbe reso meno, ma aver deciso di posizionarsi su quel certificato ha anche evitato che in caso di uno scenario moderatamente sfavorevole o sfavorevole ci fossero delle perdite oppure garantiva delle perdite inferiori. Dunque, un rischio più contenuto ha come conseguenza un rendimento più basso.
ALTRI ESEMPI DI PRODOTTI CON PAY-OFF ASIMMETRICI
Quello di cui abbiamo parlato è il caso più frequente sul mercato in termini di certificate usati da chi investe. Esistono però anche altre soluzioni.
Certificati con protezione del capitale al 100% e che riconoscono la partecipazione ai rialzi del sottostante, addirittura con un effetto moltiplicativo, sono un esempio ancora migliore di payoff asimmetrico. Parzialmente, questo può essere garantito anche dai certificati Twin-Win.
ATTENZIONE AI CONFRONTI
Un certificato che garantisce la protezione totale del capitale e che assicura a scadenza di riconoscere anche la performance del sottostante in caso di andamento positivo di quest'ultimo è da preferire rispetto al capitale condizionatamente protetto con la corresponsione di cedole periodiche? Quest'ultima tipologia di certificato, come abbiamo visto, in caso di moderati ribassi del sottostante garantisce non solo la protezione del capitale, ma anche la corresponsione delle cedole: garantisce, quindi, anche la possibilità di guadagnare in casi sfavorevoli, limitati ovviamente fino al livello barriera. Un capitale garantito al 100% garantirà il rimborso del 100% del valore nominale, ma niente di più se il sottostante andrà male, così come non è detto che garantirà per forza di più in caso di andamento positivo del sottostante. Non sono dunque direttamente confrontabili, ma sono da scegliere di volta in volta a seconda del contesto di mercato, delle aspettative sull'andamento dei mercati e sui propri bisogni personali. Abbiamo citato solo tre tipologie di certificati per spiegare il concetto di payoff asimmetrico e quanto possono rendere i certificati in caso di andamento positivo del sottostante. Con la nostra rassegna sui certificate avrai notato che le tipologie di prodotti sono moltissime e quindi questo discorso può essere applicato a qualunque tipo di certificato.
IN CONCLUSIONE
In generale quel che è importante ricordarsi è che il payoff asimmetrico è caratteristica di quasi tutti i certificate, fatta eccezione dei cosiddetti tracker certificate che sono quelli che invece replicano perfettamente l'andamento del sottostante in positivo e negativo - di fatto come farebbe un Etf. Con questa esclusione, in tutti gli altri casi esiste questa caratteristica. Non esiste il certificato migliore in assoluto, bisogna ricordarsi di scegliere in base a obiettivi personali, necessità personali, aspettative sul sottostante e di non fermarsi a guardare solo e solamente il rendimento in termini assoluti: bisogna guardarlo sempre sotto la lente del rischio.