Cedola e prezzo del certificate: qual è l'impatto?

Prezzo certificate e cedole
Prezzo certificate e cedole
Il comportamento del prezzo di un certificato dopo lo stacco della cedola è comune a qualsiasi tipologia di certificato. Non si tratta quindi di una caratteristica specifica di un singolo prodotto, ma di un meccanismo generale che si riscontra in tutti i certificati che prevedono il pagamento di una cedola. Il principio di base è lo stesso che vale per i dividendi delle azioni. Come abbiamo spiegato più volte, il giorno in cui viene staccato il dividendo di un'azione, il suo prezzo in apertura — a parità di altre condizioni — risulterà inferiore di un ammontare pari al dividendo stesso.
Diciamo "a parità di altre condizioni" perché sappiamo bene che il prezzo in apertura dei mercati si muove comunque, sia in positivo che in negativo, e continuerà a farlo durante la giornata. È praticamente impossibile che il prezzo di apertura sia esattamente uguale al prezzo di chiusura del giorno precedente. Tuttavia, se si tiene conto della variazione di prezzo in apertura e del dividendo staccato, i conti tornano. Questa digressione sul comportamento del prezzo delle azioni in occasione dello stacco del dividendo è utile per comprendere come si comporta anche il prezzo di un certificato. Come spiegato anche in altri articoli dedicati, a parità di tutte le altre condizioni, il prezzo teorico di un certificato si riduce di un importo pari alla cedola staccata.
Ad esempio, se il prezzo del certificato era 1.000 e viene staccata una cedola di 300, il prezzo teorico dovrebbe essere 700. Ma, ancora una volta, solo a parità di tutte le altre condizioni. Nella realtà, però, il prezzo di un certificato non sarà esattamente pari al prezzo di chiusura del giorno prima meno la cedola, perché replica l’andamento di uno o più sottostanti, esattamente come le azioni che non restano ferme all'apertura della borsa. Anche i sottostanti, infatti, si muovono, influenzando il prezzo del certificato. Inoltre, il prezzo di un certificato non dipende solo dal prezzo dei titoli sottostanti, ma anche da altri fattori come i tassi di interesse, la volatilità, e altre variabili di mercato che possono far variare la quotazione.
Per questo motivo, non bisogna commettere l’errore di prendere il prezzo di chiusura del giorno precedente, sottrarre l’ammontare della cedola e confrontare il risultato con il prezzo di apertura del giorno successivo. Se i due valori non coincidono perfettamente, non c’è nulla di scorretto o anomalo. Non è un errore dell’emittente, né c’è qualcosa che non va nel certificato: semplicemente, le condizioni di mercato non sono più le stesse rispetto alla chiusura del giorno precedente e quindi non lo potrà essere nemmeno il prezzo. Quel che è certo, è il prezzo scenderà dell’ammontare della cedola, ma poi sul prezzo interverrà la variazione determinata dall’andamento delle diverse variabili che influenzano il prezzo del certificate, che potrebbero dunque portare il prezzo a muoversi per un ammontare maggiore o minore del valore della cedola.
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