Certificate: perché vendere?

Certificate: ecco perché vendere
Certificate: ecco perché vendere
Abbiamo di recente ribadito il consiglio di vendere il certificate Welcome Coupon, anticipando quanto già indicato nell’analisi in cui ne consigliavamo l’acquisto. Questo perché il prodotto era stato consigliato esclusivamente a chi aveva bisogno di uno strumento per procrastinare le minusvalenze. Avendo staccato la cedola, ha svolto la sua funzione, e può dunque essere venduto.
La nostra strategia prevedeva l’utilizzo del Welcome Coupon per guadagnare tempo, ovvero posticipare la scadenza delle minusvalenze. Le minusvalenze realizzate a maggio 2025 scadranno infatti a fine dicembre 2029, offrendo così all’investitore quattro anni e mezzo per pianificare in modo più efficace il loro recupero.
Oggi, infatti, è possibile reinvestire il capitale in strumenti più adatti sia alla pianificazione del recupero fiscale, sia a ottenere un rendimento superiore. Questa scelta consente di ridurre le incertezze, migliorare l’ottimizzazione fiscale e aumentare il rendimento complessivo del portafoglio.
Mantenere il certificato fino a scadenza, nella speranza di un rimborso anticipato o della restituzione integrale del capitale, espone invece l’investitore a tre rischi principali:
Vendendo il certificato con cedola, si può riutilizzare il capitale in modo più efficiente. Si ha la certezza di disporre di quattro anni e mezzo per pianificare il recupero e un ventaglio più ampio di prodotti su cui puntare. Più tempo a disposizione significa anche maggiori opportunità, in termini di scelta degli strumenti, per recuperare le minus.
Per esempio, si può pianificare con precisione un investimento in obbligazioni sotto la pari e con cedole nulle o quasi nulle (non zero coupon), sapendo che al rimborso nel 2029 si avrà certezza del recupero della minusvalenza. Certezza che invece non si ha mantenendo il Welcome Coupon fino a scadenza, poiché si tratta di un prodotto a capitale condizionatamente protetto.
Anche se la certezza del recupero non fosse una priorità, esistono strumenti più efficienti del Welcome Coupon per cercare di recuperare le minus. Un esempio? I certificati a capitale condizionatamente protetto con cedole periodiche ed effetto memoria. Questi strumenti consentono di recuperare le minus progressivamente, man mano che le cedole vengono incassate. L’effetto memoria è un elemento importante, perché aumenta la probabilità di ricevere le cedole e, di conseguenza, di compensare le minus pregresse.
Se invece si vuole mantenere il certificate fino a scadenza per motivi di investimento (e non meramente fiscali), il prodotto entra in competizione con altre tipologie che, a parità di rischio – trattandosi comunque di un investimento a capitale condizionatamente protetto – risultano preferibili in quanto offrono rendimenti superiori.
Infatti, il Welcome Coupon non pagherà più alcuna cedola, e dunque il 30% già incassato, alla scadenza di marzo 2029, equivarrà a un rendimento molto più basso (il calcolo preciso dipende dal prezzo di acquisto, ma si parla di circa un 7% lordo). Un rendimento decisamente inferiore rispetto al 12% lordo offerto dal certificate con cedola mensile ora consigliato, che è anche meno rischioso: ha una barriera fissata al 50%, contro il 60% del Recupera Minus, e presenta inoltre un effetto airbag, assente nel Recupera Minus. Il rendimento migliore consente non solo di guadagnare di più, ma anche di recuperare le minus in maniera più efficiente. In questo senso, l’effetto memoria aumenta la probabilità che ciò avvenga, e lo fa con un rischio inferiore.
Il nostro consiglio è: vendi il Recupera Minus e acquista il certificate a cedola attualmente consigliato. Anche per il recupero delle minus è una scelta più efficiente rispetto a un’obbligazione con cedola nulla o molto bassa, grazie a un rendimento superiore.
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