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Difenditi dalla fregatura in banca

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Data di pubblicazione 25 settembre 2020
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In molti casi, per sapere se il certificate che ti ha proposto la banca fa per te, basta leggere il KIID del prodotto.

Ogni giorno riceviamo molte mail che ci chiedono se il prodotto, in particolare, in questo periodo, certificate, consigliato dalla banca, sia da comprare oppure no. Mi fido? Conviene? Ci guadagno? A volte, basta solo dare un’occhiata al KIID del prodotto per capire se questo fa per noi oppure no. Qui usiamo la richiesta che ci ha inviato Giorgio come esempio.

 

Cos’è il KIID

Le risposte a queste domande le trovi già nel KIID (Key investor information document) documento che devi chiedere sempre quando ti propongono un investimento. Il KIID ha lo scopo di informare l’investitore, nel modo più semplice possibile, facendogli comprendere che tipo di investimento sta effettuando e i rischi che sta correndo. Vediamo in dettaglio le informazioni che trovi in ogni KIID e come usarle per capire se vale un investimento.

 

Il KIID (Key Investor Information Document) è il documento previsto dalla Direttiva europea UCITS IV (Ucits sta per Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities) e fa riferimento alla Direttiva 2009/65/CE del Parlamento europeo. Tra le novità introdotte, ha sostituito con il KIID il precedente prospetto semplificato.

 E il KID? I KID Key Information Document, introdotti con la normativa MIFID 2, sono necessari per i prodotti assicurativi, simili per dettaglio al KIID. 

 

Quali sono le informazioni da cercare?

Prendiamo ad esempio il documento che ci ha inviato Giorgio, chiedendoci di analizzarlo. Il prodotto a cui si riferisce è di Mediobanca e si chiama Knock-in reverse convertible securities legate alle azioni Bayer e AbbVie (Isin XS2210955964). Tra le informazioni che il KIID contiene e che sono di particolare interesse ci sono: costi e spese, obiettivi dell’investimento, il profilo di rischio e di rendimento del prodotto.

 

Definiamo obiettivi dell’investimento e profilo di rischio

Partiamo da rischi e obiettivi dell’investimento. Nella prima pagina del KIID, proprio sotto al riquadro con l’anagrafica del prodotto, c’è scritto: “State per acquistare un prodotto che non è semplice e può essere di difficile comprensione.” Tre righe più sotto, nella sezione “Obiettivi” trovi scritto: “Il prodotto offre la protezione del valore nominale del titolo solo in determinate condizioni e, pertanto, l’investitore potrebbe perdere fino al 100% del valore nominale.” Tu puoi sopportare la perdita del 100% del tuo investimento e sei in grado di comprendere a fondo un prodotto di investimento “non semplice”? Se la risposta è no, anche solo a una di queste domande, non devi nemmeno andare oltre: questo prodotto non adatto a te. Chiudi il KIID e passa oltre. Non sei ancora convinto? Ti invitiamo a dare un’occhiata alla tabella a pagina 2 “Quali sono i rischi e qual è il potenziale rendimento?”. Qui trovi una freccia che ti mostra, in modo molto immediato, il livello di rischio del prodotto dichiarato dall’emittente. In questo caso il livello è 5 – minimo 1, massimo 7. È quindi un prodotto che possiamo considerare rischioso. Tu te la senti di fare un investimento rischioso? Sì?

 

Analizziamo il profilo di rendimento

Bene, vediamo un po’ quale potrà essere la contropartita a questo rischio. Scendi alla tabella “Scenari di performance” in cui è lo stesso collocatore – obbligato dalla legge – a dover dichiarare quanto potrai guadagnare o perdere nel caso in cui il tuo investimento andrà molto bene (Scenario favorevole) o molto male (Scenario di stress). Qui, se le cose vanno molto bene, investendo 10.000 euro e tenendotelo per tutti e 3 gli anni di durata, potrai guadagnare… il 7,05%, che per un investimento azionario non è un rendimento mirabolante. Se le cose vanno molto male, con le stesse ipotesi, potrai perdere il 33,4%, dato che si commenta da sé. Questi dati sono delle simulazioni, basate su come si sono comportate in passato.

 

Mettiamo i costi in chiaro

Significativi sono anche i costi, perché collocatore e distributore non lavorano gratis. Nell’ultima pagina del documento, il collocatore, Mediobanca, presenta in dettaglio l’impatto dei costi, anno per anno, sul rendimento del prodotto. Ti dice che, solo per il fatto di vendertelo, ti chiederà l’1,54%, ma specifica anche che “La persona che vende questo prodotto o fornisce consulenza riguardo ad esso potrebbe addebitare altri costi, nel qual caso deve fornire informazioni su tali costi e illustrare l'impatto di tutti i costi sull'investimento nel corso del tempo.” In questo caso il distributore, qui Banca Generali Spa, ti informa che se lo compri, nell’ipotesi di un investimento di 10.000 euro, un rendimento pari a zero e un orizzonte temporale di 1 anno, i costi totali saranno il 4,38%, che su 10.000 euro fanno 438 euro – adesso capisci perché sono così insistenti nel vendertelo? Attenzione: non sono invenzioni nostre è la banca a scrivere nero su bianco che, anche se il tuo investimento ti renderà zero in 1 anno, i costi incideranno per 438 euro su 10.000 investiti. Tanti, pochi? Come sottostanti hai due azioni, AbbVie (Isin US00287Y1091) e Bayer (Isin DE000BAY0017), il primo quotato a New York e il secondo a Francoforte. L’acquisto di questi titoli con Directa, per esempio, costa 9 dollari Usa nel primo caso, circa 8,2 euro, e lo 0,025% nel secondo, con un minimo di 9,5 euro. Totale, circa 20 euro. Certo i due prodotti, azioni e certificate, non sono paragonabili, ma te lo scriviamo comunque par darti un’idea. Quindi, senza entrare in un corpo a corpo con la struttura (complessa) del prodotto in questione, chiedendo il KIID (sono obbligati a dartelo, ma non lo fanno volentieri) puoi facilmente trovare da te molte informazioni importanti che ti permettono di capire se il certificate è adatto o meno alle tue esigenze. Rischio, così non sei costretto a berti gli ‘imbonimenti’ del bancario o promotore e capisci se c’ èla possibilità di perdere. Scenari di rendimenti: così vedi cosa può rendere nel migliore dei casi – in genere quello che ti presenta il promotore - ma anche in altri casi… e poi i costi. Se proprio proprio lo vuoi comprare, guarda se sarà quotato e compralo in borsa dopo il collocamento: lo pagherai di meno. Non solo: in tanti ci chiedete “lo compro o no”? Senza sapere che tipo di investitore sei e com’è fatto il tuo portafoglio, oltre ad avere informazioni puntuali sul prodotto, noi queste risposte non te le possiamo proprio dare.