Arriva DrinkMe, delivery 4.0 di bevande

Crowdfunding
Crowdfunding
Se, da un lato, uno degli effetti della pandemia è stato quello di ridurre in modo considerevole gli acquisti di bevande da parte di bar, hotel e ristoranti, dall’altro incentivato gli acquisti online da parte dei privati e li ha abituati a servirsi attraverso questo canale. Nel giro di pochi anni il giro d’affari di queste piattaforme è aumentato molto, e, nel frattempo, il ritorno a una piena socialità ha rivitalizzato il mercato della ristorazione, ampliando ancora il mercato di distribuzione delle bevande.
Nei primi 9 mesi del 2022 DrinkMe ha ricevuto oltre 1.000 ordini da operatori del settore della ristorazione e più di 200 da clienti privati.
Un servizio articolato
DrinkMe è una società molto giovane, che arriva su un mercato già occupato da diversi competitor. Per farsi largo si propone di superare i limiti dell’offerta dei concorrenti offrendo una gamma di servizi molto completa e proponendo a privati e al settore della ristorazione la possibilità di comprare su una piattaforma di proprietà senza dover per forza fare acquisti per un importo minimo – in questo modo si propone di superare la necessità di disporre e gestire una grande cantina. Offre un catalogo fornito, consegne veloci (entro 30 minuti o comunque in giornata) di prodotti già pronti per il consumo (alla giusta temperatura), senza limitazioni di catalogo per i privati. Oltre a questi la società propone una serie di servizi complementari – dalla selezione dei prodotti alla redazione della carta dei vini, a corsi per clienti e per il personale.
Un progetto ambizioso…
DrinkMe oggi può contare su tre magazzini, tutti nel Nord Italia e punta a espandersi prima in tutto il territorio nazionale e poi all’estero, aprendo nuovi magazzini, fino a raggiungere i diciotto nel 2026. I conti, come accade quasi sempre nel caso di start up, sono in perdita, ma, contrariamente a quanto accade ultimamente, nel prospetto a corredo dell’operazione di crowdfunding, la società ha fornito previsioni precise riguardo all’utile, che dovrebbe raggiungere nel 2024 indipendentemente dall’importo raccolto con il crowdfunding, e una altrettanto precisa previsione di quanto potrai uscire dal tuo investimento. La vendita a un fondo d’investimento o a una grande azienda partner, senza escludere la quotazione in Borsa, saranno le strade che il gruppo inizierà a percorrere da metà 2026.
Se investi in Pmi innovative o start up innovative hai diritto a un bonus fiscale fino al 50% (in questo caso si ferma al 30%), ma solo se tieni in tasca il tuo investimento per almeno tre anni, e posto che quest’agevolazione fiscale valga anche in futuro. In caso contrario, niente bonus. I vantaggi quindi ci sono, ma non sono legati al crowdfunding in sé: sono legati al fatto di investire in startup innovative o in Pmi innovative.
… in un settore ancora in espansione
In queste pagine ti abbiamo parlato spesso di crowdfunding di società che operano nel settore alimentare e della distribuzione: il mercato però non sembra essere ancora saturo, e la gamma di servizi offerti da DrinkMe, più ampia rispetto a quella dei concorrenti, rende potenzialmente interessante un investimento tramite crowdfunding. L’importo minimo è contenuto, 500 euro, e la possibilità di godere del vantaggio fiscale riservato alle start up innovative e del servizio di rubricazione depongono a vantaggio di questa operazione di crowdfunding. Ricorda sempre però che di crowdfunding si tratta, con tutti i limiti e i rischi del caso – nessuno ti garantisce di uscirne, soprattutto in tempi brevi, rischio di perdite, nessuna garanzia di riavere indietro tutto quello che hai investito, oltre a non avere certezze su un eventuale rendimento. Se sei disposto a correrli, puoi prendere in considerazione questa offerta. In caso contrario, scegli altri prodotti aiutandoti con le nostre strategie di portafoglio.Attendi, stiamo caricando il contenuto