In questo istante su Ener2crowd ne sono attive diverse.
Fonti Rinnovabili R2m Solution S.r.l. : offre tra l’8% e il 10% d’interesse lordo (dipende da dove sei residente) per un investimento di 12 mesi con un minimo di 300 euro. Il capitale è restituito alla fine del prestito. Scopo: per la costruzione e l’installazione di impianto fotovoltaico, sistema di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici presso una azienda agricola in provincia di Pavia.
Ecobonus In Rete S.r.l. offre il 9,5% d’interesse lordo per un investimento di 18 mesi, con un minimo di 300 euro. Il capitale viene restituito a rate insieme con gli interessi. Scopo: acquistare crediti fiscali dai fornitori per compensare tasse e contributi della Società.
Chic Home S.r.l. offre il 10% d’interesse lordo per un investimento di 12 mesi con un minimo di 300 euro. Il capitale è restituito alla fine del prestito. Scopo: sostenere un progetto di riqualificazione e trasformazione d’uso di un immobile a Milano.
Dolomiti Energia Holding offre il 5% d’interesse lordo ai clienti per un investimento di 36 mesi con un minimo di 500 euro. Il capitale è restituito alla fine del prestito. Scopo: cofinanziare il repowering di un impianto eolico in provincia di Avellino.
A.T. Caravaqueña, S.L. offre il 9% lordo (ma c’è un’altra opzione) per un investimento di 35 mesi con un minimo di 300 euro. Il capitale viene restituito a rate insieme con gli interessi. Scopo: acquisto di materie prime essenziali per la produzione e acquisizione di raccolti da piccoli agricoltori locali.
Facciamo il punto
Questi sono diversi esempi di quello che si può ottenere di tassi d’interesse col crowdfunding. Ovviamente ogni progetto ha un rischio diverso legato sia alla durata, sia alla forza (in termini di capacità di essere un debitore pagante) di chi vi propone il prestito, cose che il sito che vi offre gli investimenti cerca di aiutarvi a gestire con un indicatore di rischio.
In questo contesto non stiamo, ovviamente, a dirvi se ne valga la pena o meno. Questo dipende da quanto siete disposti a rischiare con un investimento che non è liquido e che tiene, quindi, immobilizzati i vostri soldi. Ma cogliamo l’occasione un po’ per dirvi come va il mondo e un po’ per ribadire i buoni consigli base di chi decide di dedicare dei soldi al crowdlending.
- Leggetevi bene il progetto e la documentazione. Se non lo capite o non vi convince, lasciate stare.
- Ricordatevi, lo abbiamo già detto, ma va ripetuto all’infinito, che sono investimenti illiquidi: i soldi non li avrete indietro quando volete voi.
- Mettere poche centinaia di euro su un progetto e poi scegliere altri progetti ancora (tanti, diversi) sempre con poche centinaia di euro è una forma di diversificazione che vi aiuta a tenere a bada il rischio. Un cattivo pagatore o due cattivi pagatori possono capitare, che tutti quanti siano cattivi pagatori è un problema sistemico che bisogna mettere in conto, ma meno probabile di un singolo fallimento.
- Ricordatevi che la fiscalità non è una passeggiata: se non avete mai fatto un 730 perché vi accontentate di un precompilato, qui i giochi cambiano. I proventi li dovete dichiarare e fare la trafila al Caf, dal commercialista o essere bravi col fai da te.
- Ricordate che tassi molto più alti del mercato non sono un regalo, ma sono la conseguenza del rischio di questi investimenti. Di solito più è alto il tasso, più si rischia. Se è molto basso può invece dire che si rischia meno, ma il gioco (viste le scocciature anche di tipo fiscale) può farsi meno interessante. In genere si usa il crowdlending nella consapevolezza di un rischio elevato, come parte minima del proprio patrimonio con cui si vuole fare una scommessa per rendimenti più elevati.
- Ad oggi, se dovete fare un confronto, un titolo singola B (indice IBoxx Euro High Yield B), cioè un titolo tra i più rischiosi sul mercato rende mediamente il 6,4% lordo. Un investimento non liquido deve rendere ovviamente di più a parità di rischio emittente.