Comunicare in terapia intensiva

crowdfunding
crowdfunding
Dico Tecnologies è una startup nata nel 2021 che vuole dare la possibilità di comunicare anche ai pazienti che ne sono impossibilitati, per esempio perché intubati. Lo fa con un sensore di movimento da indossare che permette al paziente di selezionare testi e immagini su un tablet in modo da andare a formare frasi di senso compiuto. In pratica, il paziente indossa il sensore e, ripetendo un gesto (o più gesti), può selezionare o le lettere da una tastiera (chi ha giocato con una Playstation ha un’idea intuitiva del meccanismo) o delle immagini di una tabella piena di simboli. Il prodotto ovviamente non è calibrato per un paziente qualsiasi: va a interagire con chi ha una capacità gestuale almeno media (quindi chi è completamente paralizzato non lo può usare), però ha il vantaggio che è pensato perché si impari a usarlo in fretta e perché non comporti costi eccessivi per le strutture che lo adottano (costa 1/3 di un ben più costoso puntatore oculare che è utile per chi è completamente paralizzato, ma ha tempi di apprendimento molto più lunghi, e quindi risulta meno adatto per chi è meno grave e solo di passaggio in terapia intensiva). È un prodotto di nicchia? Nì. In Italia i posti di terapia intensiva sono 8.500, in tutta Europa 80.000 e Dico è convinta di poter puntare al 30% del mercato italiano e al 10% di quello europeo. A questo si aggiunge anche il mercato domiciliare (150.000 persone solo in Italia), di cui la società pensa sia raggiungibile da qui al 2026 il 5% e altri ambiti di applicazione (cosiddetto diario paziente). Coi soldi raccolti col crowdfunding su www.crowdfundme.it (tra 100.000 e 500.000 euro) Dico Technologies andrà a rafforzare il team (40% delle risorse) e a fare ricerca (20%), il resto sarà dedicato ad altre attività, tra cui il marketing, e alle spese per ottenere certificazioni a livello europeo. L’investimento è possibile a partire da 500 euro.
Al momento la società è molto piccola: il suo fatturato 2022 è stato di appena 101.000 euro (di cui solo 72.000 sono ricavati da vendite) e il risultato è stato una perdita di 55.500 euro. C’è da spaventarsi? No, ovviamente in questa fase è abbastanza normale che le società neonate perdano soldi, però è indicativo del rischio di un simile business neonato e la possibilità che le cose non vadano per il verso giusto c’è. Dico Technologies conta su una rapida espansione e di arrivare a registrare un pareggio di bilancio nel 2024. Attualmente il suo dispositivo è stato adottato da 12 terapie intensive.
Se credi che dopo il Covid siamo diventati molto più attenti alla qualità della vita delle persone in terapia intensiva o domiciliare e che questo comporterà anche investimenti in tale direzione, può essere un’occasione per scommetterci. Il rischio, ovviamente, è di perdere tutto quanto investito. Nel caso non dedicargli più di una somma simbolica, visto anche che è un investimento illiquido.
L’uscita dall’investimento sarà possibile quando la società sarà venduta o accorpata ad una già attiva in questo settore di mercato. È un elemento di rischio di cui tener conto, perché prima di allora il tuo investimento sarà molto difficile da liquidare.
Attendi, stiamo caricando il contenuto