Una scommessa sulle cure dell’Alzheimer

L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa a causa della forma più comune di demenza umana.
L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa a causa della forma più comune di demenza umana.
Sul portale Crowdfundme (www.crowdfundme.it/projects/casrevolution-2/) è possibile partecipare al crowdfunding di Losememory s.r.l. che di fatto è un “veicolo” per investire nella società Caserevolution s.r.l. il cui scopo è trovare molecole brevettabili utili alla cura dell’Alzheimer, che siano poi ottimizzate per la sperimentazione e la somministrazione in clinica.
La società tiene a specificare che il suo approccio terapeutico è del tutto nuovo e che non le risultano altre realtà che lo stiano seguendo. Ovviamente si tratta di un processo che impiegherà molto tempo a portare i suoi frutti. Se leggi il pitch desk, ossia la presentazione che illustra l’intera operazione in maniera piuttosto divulgativa, a pagina 9 puoi vedere che lo sviluppo di queste molecole prevede una serie di studi successivi fino a tutto il 2029. Una grande azienda farmaceutica disposta a rilevare il tutto (e a monetizzare, quindi, l’investimento a te che lo hai fatto) potrebbe arrivare anche prima, ma è chiaro che è un impiego del denaro che può richiedere alcuni anni prima di portare i suoi frutti.
Vista la diffusione della malattia di Alzheimer a livello mondiale si tratta certamente di un progetto ambizioso. Se andasse in porto i guadagni sarebbero interessanti, ma è anche vero che è una strada tutta da definire, che non è un investimento di cui è facile disfarsi prima che sia maturato e che se le cose vanno male c’è anche la possibilità di perdere tutto. Se ci si prende la briga di leggere il Kiis (una sorta di prospettino che accompagna le operazioni di crowdfunding) i rischi di questa impresa prendono più di una pagina e mezza (6-7 del Kiis) ed è bene sempre darci un’occhiata attenta per capire con cosa si ha a che fare.
Cosa rende questo progetto diverso da molti altri? L’ambizione ad andare a toccare un tema globale e potenzialmente rivoluzionario: non si tratta qui di vendere magliette, olio italiano o creare un’app che offre servizi innovativi, ma di fare una scommessa sulla cura una malattia molto diffusa.
Cosa non ci lascia perplessi? Il taglio minimo di investimento è di ben 5.000 euro. Ciò significa che, a meno di disporre di capitali molto grandi la diversificazione del rischio che si può fare col crowdfunding se si sceglie questo progetto è ridotta. Normalmente i progetti chiedono anche solo 500 euro. Mettere ben 5.000 euro in questo progetto equivale a non suddividerlo in altri dieci. Ma quando si sceglie di fare scommesse rischiose come nel caso del crowdfunding la diversificazione del rischio è molto importante.
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