Investimenti in startup per ogni tasca

Crowdfunding
Crowdfunding
Il termine crowdfunding viene da crowd, cioè folla, e funding, cioè raccolta di denaro, ed è una modalità di finanziamento utilizzata per sostenere sia progetti no profit, sia progetti imprenditoriali. In quest’ultimo caso, offre ai piccoli risparmiatori una occasione di investimento.
Si parla di social lending quando, tramite una piattaforma informatica, si offre la possibilità di prestare denaro a chi ne ha bisogno in cambio, ovviamente, di interessi. In alternativa si parla equity crowdfunding quando, sempre tramite una piattaforma informatica, si offre non la possibilità di prestare dei soldi, ma di acquistare quote di una società che ha in testa un progetto imprenditoriale, ma ha bisogno di denaro per portarlo avanti. Per i piccoli risparmiatori questo equivale a un investimento in azioni (vedi pagina 20), ma con alcune differenze importanti. La prima è giuridica: si tratta di comprare per lo più quote di società a responsabilità limitata (srl) e non azioni di una società per azioni (spa). La seconda è che a differenza delle azioni quotate in Borsa (non tutte lo sono, ma quelle che sono comprate dai piccoli investitori lo sono nella grande maggioranza dei casi) sono investimenti di cui è difficile disfarsi, perché non è detto che ci sia qualcuno disposto a comprare e anche se c’è, mancando un prezzo di quotazione, risulta comunque complesso fissare il valore di vendita delle quote. In altri termini, non sono investimenti liquidi.
Per partecipare a una operazione di equity crowdfunding devi registrati alle piattaforme fornendo codice fiscale, carta d’identità, Iban da cui fare il bonifico per le quote. Le piattaforme devono essere autorizzate dalle Autorità di controllo del mercato. Ricorda che esiste un apposito albo e che molte informazioni sono presenti sul sito della Consob: www.consob.it/web/area-pubblica/gestori-crowdfunding.
I progetti di crowdfunding esplicitano quasi sempre una exit strategy (cioè un momento in cui puoi monetizzare il tuo investimento) che può essere la vendita della società a un’altra società più grande o la quotazione in Borsa dopo un certo numero di anni.
Ovviamente a fronte del grosso svantaggio della illiquidità ci sono alcune attrattive. Innanzitutto, spesso bastano anche 250 euro per diventare socio di un’azienda. Ciò significa che anche con poche migliaia di euro a disposizione è possibile diversificare gli investimenti per una sana gestione del rischio. In secondo luogo, è possibile finanziare i progetti più disparati ed entrare in campi del mondo imprenditoriale che non sempre è possibile raggiungere attraverso un investimento azionario. E se l’intuizione che abbiamo avuto scegliendo un investimento è giusta, si possono trarre anche delle belle soddisfazioni. Infine, spesso sono previste delle agevolazioni fiscali per gli investitori (ma attenti a non investire solo perché attratti da una agevolazione fiscale; un vantaggio fiscale da solo non giustifica mai e poi mai il fatto di fare un investimento).
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