Newit Officina italia è una società che investe a sua volta in altre società, di fatto è una holding e, pertanto, funziona un po’ come una sorta di fondo di investimento per chi desidera investire in startup. Accanto a questo vuole anche sviluppare e fornire servizi collegati al mondo delle startup.
Al momento ha in portafoglio, tra le altre cose, quote rilevanti di quattro società con i relativi progetti. Innanzitutto c’è il progetto Omstrip di cui detiene il 30% e che ha brevettato un cerotto per l’ottimizzazione delle prestazioni sportive ed il trattamento del dolore. Poi c’è Petzolla (ne ha l’80%) che offre l’alternativa alle traversine tradizionali per chi vuol far fare in casa i bisogni al suo cane. Infine, abbiamo Suite (40%), agenzia viaggi in co-branding e Kimpy (20%), piattaforma per l’apprendimento online.
Newit intende raccogliere entro il 2 aprile tra i 100.000 e i 500.000 euro su www.crowdfundme.it con un investimento minimo contenuto per finanziare la sua attività.
Coi soldi raccolti intende acquistare una nuova società con una partecipazione rilevante, quindi accrescere la sua attività di supporto alle startup e lanciare sul mercato un applicativo per la creazione di portafogli modello.
Newit Officina italia non è nuova alla raccolta di denaro: ha già raccolto soldi nel 2021 (600.000 euro) e nel 2022 (circa 320.000 euro). Non è un caso che circa i 7/10 del capitale siano in mano ai piccoli soci che lo hanno depositato presso Directa sim (depositare le proprie quote presso questo intermediario è un modo pratico e comune di detenere i capitali delle startup innovative comprate col crowdfunding).
Dal punto di vista del bilancio è sostanzialmente una “grossa scatola” il cui “valore” di bilancio (immobilizzazioni, crediti, liquidità…) è pari a circa 950.000 euro, con dentro partecipazioni e crediti verso diverse società che ha ricavi minimi (meno di 27.000 euro nei primi 9 mesi del 2023) e ha chiuso con una perdita di circa 22.500 euro il primo anno, circa 29.000 il secondo e ne stava perdendo circa 36.500 al 30 settembre 2023.
Di per sé la cosa non deve stupire più di tanto: siamo in una fase in cui la società sta cercando di investire i soldi che raccoglie, per cui è normale che la semina non corrisponda ancora al raccolto. Una eventuale monetizzazione per gli investitori è prevista per il 2028 quando la società potrebbe sbarcare in Borsa o venire acquisita da altre.
Come in tutti i casi di crowdfunding siamo di fronte a un investimento rischioso, principalmente perché illiquido (non se ne esce facilmente) e perché appunto in società che potrebbero avere successo o meno e quindi si può perdere e non poco. Di buono c’è che diversifica su più progetti, per cui se un progetto non va bene può darsi che l’investimento si salvi o risulti profittevole grazie agli altri. Però questo non sottrae comunque chi è interessato a questo genere di investimenti da ragionare con lo spirito imprenditoriale che occorre avere quando si tratta di investire in crowdfunding. Dai progetti trattati nel pitch desk (la presentazione che viene proposta con l’investimento) e a cui abbiamo accennato sopra puoi farti un’idea delle direzioni fin qui intraprese e valutare se sono direzioni in cui credi, o in cui, invece, non credi. Ricorda in ogni caso che anche se ti dovesse colpire positivamente, si tratta comunque di una scommessa e di non metterci che una piccola somma che ritieni eventualmente sacrificabile.