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In vacanza, ma in appartamento
un anno fa - lunedì 26 luglio 2021
Investimenti alternativi
CleanBnB (1,26 euro; Isin IT0005377277) è quotata sull’AIM Italia di Piazza Affari (che accoglie le piccole imprese); la società fornisce servizi a chi affitta casa per le vacanze: presentazione degli appartamenti (profilo, gestione delle tariffe…), gestione delle prenotazioni, accoglienza degli ospiti, pulizia delle lenzuola e degli asciugamani e della casa, gestione dell’immobile e della burocrazia. La sua storia inizia nel 2015 con i primi test, nel 2016 c’è stata una raccolta di crowdfunding di oltre 125.000 euro (www.crowdfundme.it/projects/cleanbnb/). Nel 2018 c’è stato un secondo crowdfunding (www.crowdfundme.it/projects/cleanbnb-2/) che ha raccolto altri 500.000 euro. Il 24 luglio 2019 si è quotata in Borsa. Potevi investire in CleanBnB sia nel 2016, sia nel 2018 già da soli 250 euro, ma se, nel 2016, investendo 250 euro entravi nel capitale, che era di circa 15.000 euro, con una quota pari a 7,22 euro, nel 2018, investendo la stessa cifra, avresti portato a casa una quota di 1,13 euro. Questo la dice lunga sull’incremento di valore della società tra il primo e il secondo crowdfunding. Secondo i nostri conti, ipotizzando che nessuno di questi investitori abbia più messo un centesimo nella società nei successivi aumenti di capitale, ai valori attuali di Borsa, chi ha investito nel 2016 ha quasi moltiplicato per 9 i suoi soldi, chi ha investito nel 2018 ha guadagnato circa il 40%. E questo nonostante il titolo sia molto sotto i suoi massimi - vedi grafico sotto (nel grafico ti abbiamo indicato il rapporto prezzo/valore contabile della società: consideralo un po’ come il prezzo al chilo delle azioni, più basso è, meglio è).
CleanBnB non è nata come una società per azioni, infatti nella fase iniziale di crowdfunding tu compravi delle semplici quote del suo capitale sociale. È diventata una società per azioni solo qualche tempo prima del suo sbarco in Borsa, un passaggio necessario proprio ai fini della quotazione.
Un titolo volatile
I prezzi di CleanBnB (in euro, in grassetto scala sinistra) a partire dallo scoppio della pandemia si sono abbandonati a corposi alti e bassi. È una caratteristica che si lega anche alla scarsa liquidità. Questo è uno dei motivi per cui ti abbiamo sempre consigliato di stare alla larga dall’AIM, il settore della Borsa di Milano dove è quotato CleanBnB. La linea sottile (scala destra) indica ai prezzi attuali quante volte paghi la società se venisse liquidata, un valore molto più alto rispetto alle medie del mercato italiano (linea di peso intermedio, scala destra).
VALE LA PENA INVESTIRVI ORA?
I ricavi del 2019 sono stati di 3,3 milioni di euro (in forte crescita dagli 1,54 del 2018). Il Covid-19 ha pesantemente colpito il settore, e i ricavi sono scesi a 2,2 milioni nel 2020. Morale: le perdite 2020 sono state di 1,97 milioni di euro, contro 1,52 del 2019 e 0,32 del 2018. I dati semestrali 2021 saranno noti a fine settembre, ma, visto che la pandemia non è conclusa, vediamo qualche difficoltà per il settore e quindi per la società. La conclusione di un aumento di capitale, in questi giorni, che ha portato nelle casse della società 1,76 milioni di euro andando a rimpolpare un patrimonio netto che all’approvazione dell’ultimo bilancio era sceso a 780.000 euro dai 2,742 milioni di un anno prima, fa ben sperare che la società continui ad operare anche in futuro, ma visto che la variante Delta porta nuove difficoltà per il settore, non ci pare il caso di rischiare investendoci proprio ora.
MEGLIO COMPRARE col CROWDFUNDING O SULL’AIM?
La storia di CleanBnB offre qualche spunto di riflessione. Da tempo ti diciamo che siamo alquanto perplessi di fronte agli investimenti offerti dall’AIM Italia. In particolare, in AF 1373 ti avevamo detto che non ci convinceva per diversi motivi (vedi a lato), tra cui la scarsa liquidità delle azioni quotate. Gli investimenti che fai con il crowdfunding hanno, tutto sommato, problemi assai simili, anzi, sono ancor più difficili da smantellare, rispetto all’acquisto di azioni quotate sull’AIM Italia. Tuttavia, seguire le diverse iniziative di crowdfunding ci sembra, per ora, più interessante che concentrarci sui titoli quotati all’AIM Italia. Lo vedi proprio nel caso di CleanBnB: al momento del primo crowdfunding era qualcosa più di una semplice idea, ma costituiva ancora una scommessa su una forte discontinuità innovativa rispetto al passato. In questa fase il prezzo era molto basso. Già al secondo crowdfunding era una realtà che si era fatta conoscere e chi ci ha messo i soldi l’ha pagata di più rispetto alla prima raccolta. Oggi, che è quotata, è una realtà ancora più grande e un po’ più cara… Pensala come una giovane promessa sportiva. Un conto è ingaggiarla nel tuo team quando è un adolescente, un conto è ingaggiarla qualche anno dopo. Più vai avanti e più ti costa ingaggiarla, e più ti domandi anche se effettivamente riuscirà a trasformarsi in una conferma. In altri termini, l’investimento in una società in fase di crowdfunding è ancor più rischioso di un acquisto all’AIM Italia, ma ci sembra capace di regalare, a patto che sia una scommessa azzeccata, premi maggiori. Il crowdfunding resta pertanto un ambito d’investimento promettente e per questo te ne parliamo.
I limiti dell’Aim secondo noi
Le società che decidono di quotarsi non devono presentare un vero e proprio prospetto; inoltre, basta che presentino un solo bilancio certificato rispetto ai 3 previsti per chi si quota sugli altri segmenti di borsa. Non sono richiesti amministratori indipendenti e non hanno obblighi a livello di “buona condotta societaria”, né di avere una persona che possa gestire e rispondere alle domande degli investitori; i tempi di pubblicazione delle informazioni sono più dilatati. Infine gli scambi sono, spesso, risicati con la conseguenza che le azioni sono potenzialmente ballerine e questo aumenta i costi occulti dello spread denaro-lettera.