L’elettrodomestico che si “mangia” tutti i rifiuti
Repod è una start up innovativa – vedi a fianco – che, in questo periodo, sta raccogliendo fondi attraverso il crowdfunding.
Lo scopo è quello di proseguire nella realizzazione di un consistente numero di prototipi di un elettrodomestico innovativo, in grado di riciclare autonomamente umido – perfino olio esausto - carta e cartone, plastica, oltre ad alluminio e vetro.
L’utilizzo dovrebbe essere semplice: l’elettrodomestico riconosce in autonomia i materiali introdotti, li separa automaticamente e li stocca in capsule, che poi verranno correttamente smaltite.
La raccolta di capitali di Repod è sulla piattaforma di Backtowork (qui https://www.backtowork24.com/online-campaign.php?c=150-repod i dettagli). L’investimento minimo è di 400 euro, la società ha già raggiunto l’obiettivo minimo, di 100.000 euro.
Un progetto ambizioso…
Lo sviluppo di una coscienza ecologica in una fascia sempre più ampia della popolazione e la volontà di ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti sono alla base di questo progetto, che non punta sicuramente solo alla vendita al consumatore finale – l’ingombro pari a quello di una lavastoviglie e il prezzo base di acquisto di 1490 euro stimati per ogni apparecchio, più il costo di capsule e assistenza, non rendono certamente il prodotto alla portata di tutti. Collaborazioni e soprattutto accordi con la pubblica amministrazione sembrano essere una parte fondamentale per il successo del progetto, che, secondo le stime, dovrebbe iniziare a essere profittevole, per Repod, a partire dal 2023. Nei prossimi mesi intende realizzare 100 prototipi da testare – per farlo non userà i fondi ottenuti dal crowdfunding, ma quelli che ha già raccolto in precedenza vincendo alcuni bandi.
Una start up innovativa è una società di capitali (anche costituita come cooperativa) più giovane di 5 anni. Ha meno di 5 milioni di fatturato, non è quotata, non distribuisce utili (e non lo ha mai fatto), non nasce “per gemmazione” da altre aziende, sviluppa un prodotto o servizio tecnologico. Qui https://www.altroconsumo.it/finanza/fiscale-e-legale/investimenti-e-fisco/analisi/2021/03/fatti-ridare-i-soldi-che-investi trovi più dettagli anche sulla parte dei benefici fiscali destinati a chi investe in Pmi o start up innovative.
Punti di forza…
Il progetto di Repod è innovativo: ha dei concorrenti, ma nessuno realizza un prodotto tanto sofisticato. Il prodotto in sé è a un buono stadio di sviluppo, quindi, investendo in Repod non punti solo su un’idea, ma su qualcosa di concreto. La società ha registrato con brevetto l’elettrodomestico in diversi Paesi, in Europa, negli Usa, in Cina e anche in India e ha già ottenuto dei riconoscimenti.
Una cosa molto importante da ricordare, se ti avvicini ora al mondo dell'equity crowdfunding, è che, sottoscrivendo una campagna di raccolta, diventi socio. Questo significa che non hai nessuna garanzia che ti venga restituito il capitale investito, esattamente come accade quando investi in azioni.
Le materie prime seconde (MPS) sono ottenute da materiali di scarto delle lavorazioni delle materie prime, o da materiali derivati dal recupero e dal riciclo dei rifiuti. Con un trattamento adeguato permettono di ottenere un materiale praticamente uguale a quello da estrarre, rispettando così l’ambiente.
…e punti di debolezza
Per il momento Repod non ha alcun concorrente diretto che sia a uno stadio tanto avanzato di sviluppo per un prodotto per riciclare i rifiuti, e spera di “lanciare” il suo elettrodomestico su grande scala prima di cedere a un grande gruppo prodotto e brevetti, cosa che, stando alle stime, dovrebbe avvenire tra circa 5 anni. Non è, però, possibile dare per scontato che quest’ultimo passaggio avvenga e potrebbe capitare, invece, che nessun grande gruppo compri mai il prodotto di Repod, così come non è possibile escludere a priori che un grande gruppo, che può contare su risorse economiche molto consistenti, non realizzi direttamente “in casa” un prodotto comparabile se il mercato si rivelasse profittevole.
A livello di vendita diretta ai consumatori, come detto prima, certamente il prodotto si rivolge a una nicchia di mercato – vedi a fianco – e questo potrebbe limitarne diffusione e successo. Infine, Repod punta molto sulla collaborazione con la pubblica amministrazione, che potrebbe favorire la diffusione di questi elettrodomestici non solo a fini ambientali, ma anche per guadagnare sulla vendita delle cosiddette materie prime seconde. Anche questo passaggio potrebbe non accadere, con riflessi indubbiamente negativi sul futuro della società.
Vantaggi fiscali solo se mantieni per tre anni
Come ti abbiamo detto in AF n°1404, se investi in Pmi o start up innovative hai diritto a un bonus fiscale del 50%, ma solo se tieni in tasca il tuo investimento per almeno tre anni, e posto che quest’agevolazione fiscale valga anche in futuro. In caso contrario, niente bonus.
Un investimento potenzialmente difficile da liquidare
Un’ultima considerazione: quando investi in start up innovative devi tener bene presente che potresti avere difficoltà ad uscire dall’investimento, perché non esiste – a oggi - un mercato regolamentato su cui cedere le quote in tuo possesso. Su https://www.backtowork24.com/ trovi una bacheca di compravendita di quote di altre società, ma, in pratica, devi trovarti tu l’acquirente e, altra cosa non semplice, contrattare il prezzo di cessione. Insomma, quella che trovi qui è una vera e propria scommessa, con la quale puoi anche perdere tutto. Se, nonostante tutto, avendo ben presente sia punti di debolezza dell’operazione, sia i rischi, sei molto sensibile al tema ambientale e vuoi scommettere sul successo di Repod, ricorda, comunque, di non esagerare con la cifra da puntare.
Quanto hai letto sull’equity crowdfunding ti ha incuriosito e vorresti saperne di più? Al link https://www.altroconsumo.it/finanza/investire/investimenti-alternativi/dossiers/crowdfunding/crowdfunding-cos-e-come-funziona-e-a-cosa-fare-attenzione: troverai un dossier dedicato.
Flash sui conti
Oggi repod si presenta come una società che non ha ricavi, non ha ancora costi di produzione, ma presenta solo costi di ricerca e sviluppo e di marketing, esattamente come accade per la maggior parte delle start up innovative. In base alle stime la società si propone di iniziare la produzione su scala industriale tra 3 anni - e di cedere tecnologie, brevetti ecc. A un grande gruppo nei prossimi 5. Le vendite del prodotto dovrebbero, nella migliore delle ipotesi, arrivare a 1.000 dispositivi, e gli utili, sempre con l’ipotesi più favorevole, nel 2025, dovrebbero superare i 273.000 euro. Sono ipotesi realistiche o meno? Difficile dirlo, dato che il prodotto oggi rappresenta un unicum sul mercato e, di fatto, non ci sono concorrenti diretti. Ricorda, però, che se investi in repod stai puntando sullo sviluppo di una mentalità attenta alle tematiche ambientali, oltre che da parte del consumatore, soprattutto da parte delle amministrazioni pubbliche, che devono essere disposte a finanziare progetti complessi come il sistema repod – oltre all’elettrodomestico c’è anche da considerare l’organizzazione di un sistema capillare di raccolta – oltre che sul fatto che, tra alcuni anni, un grande gruppo compri il progetto, e così, tu veda un ritorno consistente per il tuo investimento.