Il lusso barcolla, ma non crolla

Reduce dalle difficoltà in Cina, il settore lusso non è stato travolto da brutte trimestrali.
Reduce dalle difficoltà in Cina, il settore lusso non è stato travolto da brutte trimestrali.
In passato (vedi anche n° 1575) ti abbiamo suggerito una scommessa sul settore lusso con l’Etf Amundi S&P global luxury (192,5 euro al 5/11; Isin LU1681048630; -4% a ottobre) che, però, ha sofferto il rallentamento dei consumi in Cina che hanno ridotto la fame di beni di lusso da parte di una clientela molto amante del genere. Ora arrivano le notizie sull’andamento dei primi 9 mesi dell’anno pubblicate dai grandi operatori del settore che hanno un grosso peso sull’indice su cui è costruito l’Etf. Non va bene, ma neanche malissimo. Hermes ha annunciato un fatturato in crescita dell'11%. LVMH ha annunciato risultati pressoché stabili (-2%). Royal Caribbean ha parlato di un fatturato in crescita del 17,5% dichiarando che per l’intero anno: si prevede che l'utile per azione rettificato crescerà del 71% su base annua. Meno buoni i risultati di Mercedes Benz il cui fatturato nei primi 9 mesi è calato del 5% e la cui redditività è scesa in modo più che proporzionale. Ferrari dal canto suo ha annunciato vendite in aumento dell’11% e si attende ricavi per l’intero 2024 oltre i 6,55 miliardi (erano 6 nel 2023). In questo contesto continuiamo a pensare che una scommessa sulla ripresa dei consumi globali e quindi sul settore lusso che è rimasto attardato rispetto alle Borse mondiali tramite Amundi S&P global luxury ci possa ancora stare, ma è una per il lungo periodo.
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