Etf: perché il prezzo in Borsa non sempre coincide con il valore della quota
Se l’Etf è quotato a Milano ma investe in mercati esteri, il prezzo può differire dal valore di Borsa. Ma per chi investe non cambia nulla.
Se l’Etf è quotato a Milano ma investe in mercati esteri, il prezzo può differire dal valore di Borsa. Ma per chi investe non cambia nulla.
Può capitare di notare che il prezzo di un Etf in Borsa non corrisponde al valore della quota, chiamato NAV (Net Asset Value). Nulla di strano: succede soprattutto quando l’Etf replica un indice straniero, come quello americano, e quindi il fondo calcola il suo valore in dollari, mentre a Piazza Affari viene scambiato in euro.
Le differenze nascono da due elementi. Il primo è il cambio valutario: il prezzo in euro riflette la conversione del valore in dollari al tasso di cambio del momento. Il secondo è il tempo: il NAV “ufficiale” viene calcolato alla chiusura del mercato di riferimento (per esempio Wall Street), ma l’Etf continua a essere scambiato anche quando quei mercati sono chiusi.
Per questo, durante la giornata di Borsa, il valore dell’Etf si aggiorna di continuo seguendo l’andamento dei titoli sottostanti e del cambio. Gli operatori utilizzano una stima in tempo reale del valore del fondo, che serve proprio a mantenere il prezzo di mercato vicino al valore effettivo del patrimonio.
Tutto questo non comporta rischi per l’investitore. Grazie al meccanismo di arbitraggio, se il prezzo si allontana troppo dal valore reale, intervengono operatori specializzati che acquistano o vendono quote fino a riportare il mercato in equilibrio.
Un’altra distinzione importante riguarda gli Etf “hedged in euro”, cioè coperti dal rischio di cambio. Questi fondi, pur investendo in mercati fuori dall’eurozona, utilizzano strumenti finanziari (come contratti “forward”) per neutralizzare gli effetti delle variazioni tra euro e valuta estera. In questo modo, chi investe non subisce l’impatto delle oscillazioni del cambio.
La copertura, però, non è gratuita: il suo costo dipende dalla differenza tra i tassi d’interesse delle due valute. Quando, per esempio, i tassi americani sono più alti di quelli europei, mantenere la copertura in euro diventa più costoso e può ridurre un po’ il rendimento complessivo del fondo.
In sintesi, le differenze tra valore della quota e prezzo in Borsa sono normali. E la scelta tra ETF con o senza copertura valutaria dipende solo da quanto l’investitore vuole proteggersi dal rischio di cambio, sapendo che la protezione ha un prezzo.
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