Un settembre cautamente bello

Commento ai mercati sull'andamento di settembre 2025.
Commento ai mercati sull'andamento di settembre 2025.
Con il suo +10,4% Amsterdam, graziata dalla forza dei tecnologici con la sua ASML (per il consiglio sul titolo vedi tabelle alle pagine 5-8) è stata la miglior Borsa del mese, mentre a Buenos Aires il timore che Miliei non possa portare avanti le sue riforme ha affossato il mercato di un 15,7%. In mezzo stanno tutte le altre Borse e le medie mondiali che hanno vissuto un buon settembre con un +2,8% in euro e dividendi inclusi che porta il risultato da inizio anno a un +4,1%. Settembre è stato buono per New York (+3,3%) e San Paolo del Brasile (+4,3%) e addirittura ottimo per le Piazze cinesi (+8,9%) e per Città del Messico (+8,9%). Dati in positivo pure per Mumbai (+0,9%) e Varsavia (+1,5%). Jakarta è al palo, abbiamo un lieve calo per Sidney (-0,6%) e un tonfo dell’11,9% per Istanbul. Sul fronte dei titoli di Stato: +0,3 quelli in euro, +0,1% quelli in dollari Usa e -0,3% quelli cinesi. Il primo taglio dei tassi da parte della Fed nel 2025, e la prospettiva di ulteriori riduzioni, ha fatto si che il differenziale tra i tassi Usa e quelli dell’Eurozona si sia lievemente ridotto, mantenendo debole il dollaro (-0,4% sull’euro nel mese). Il dollaro debole favorisce l’Eurozona riducendo i costi delle materie prime in dollari e contenendo l’inflazione, già frenata da domanda interna debole e afflussi di beni asiatici dirottati dai mercati Usa a causa dei dazi di Trump. Tuttavia, un euro forte danneggia gli esportatori europei, la cui competitività è sotto pressione anche per il rafforzamento del cambio rispetto alle valute asiatiche. Negli Stati Uniti, il dollaro debole è positivo per le aziende esportatrici e per i profitti esteri convertiti in valuta locale. Con l’economia in crescita (3,3 % nel secondo trimestre e stime simili per il terzo) e credito più economico, le azioni americane potrebbero sovraperformare quelle europee. I mercati emergenti come Messico, Brasile e Sudafrica beneficiano dei tassi USA più bassi; Johannesburg, spinta dall’oro e da Naspers, è tra le migliori borse dell’anno (+29% in 9 mesi). In Asia, la tecnologia cinese e coreana cresce grazie alla domanda di semiconduttori. Il Giappone, invece, è penalizzato dallo yen debole (-1% nel mese sull’euro) e dall’incertezza politica e dalla mancata stretta della BoJ.
Per il portafoglio Equilibrato (60% obbligazioni, 40% azioni) i nostri modelli suggeriscono una quota maggiore di azioni includendo Brasile o Turchia a scapito delle obbligazioni societarie in euro che soffrono il basso differenziale di rendimento con i titoli di Stato. Tuttavia abbiamo deciso di non cambiare: Turchia e Brasile sono estremamente volatili. Preferiamo attendere un candidato più adatto per un eventuale acquisto. Per il portafoglio Dinamico (35% obbligazioni, 65% azioni) la logica è simile con l’acquisto di bond sudafricani ma ciò porterebbe a un’esposizione verso un Paese con prospettive ancora difficili. Per il portafoglio Difensivo (85% obbligazioni, 15% azioni) i modelli suggeriscono una maggiore quota di azioni, con un possibile incremento verso India e Turchia. Per realizzare tale cambiamento, sarebbe necessario ridurre l’esposizione a obbligazioni societarie Usa o vendere completamente la posizione ad alto rendimento Usa. Preferiremmo però attendere una conferma della solidità del mercato indiano nei prossimi mesi prima di procedere. Trovi i nostri portafogli qui.Attendi, stiamo caricando il contenuto