Ottobrata fantastica per le Borse
Le Borse mondiali hanno vissuto un buon ottobre, con un +4% medio.
Le Borse mondiali hanno vissuto un buon ottobre, con un +4% medio.
Commentando il risultato delle Borse di settembre vi dicevamo che il timore che Miliei non potesse portare avanti le sue riforme aveva affossato la Borsa argentina di un 15,7%. La sua vittoria ha portato a uno spettacolare +59,1% in euro e dividendi inclusi in ottobre che sopravanza il pur ottimo +23,2% della Corea, sostenuta dall’entusiasmo degli investitori per l’intelligenza artificiale e la forte domanda di chip e batterie prodotti da aziende come Samsung e SK Hynix. Al di là di questi boom le Borse mondiali hanno vissuto un buon ottobre, con un +4% medio. Sono andate bene New York (+4%) e Istanbul (+4,1%), Tokio (+4,2%), Jakarta (+5,9%) e Varsavia (+6%), nonché Mumbai (+6,1%). Meno brillanti, ma positive, Australia (+1,2%), Messico (+1,7%), Canada (+1,9%), Eurozona (+2,6%), Gran Bretagna (+2,9%) e Brasile (+2,9%). Indietro è rimasta la Cina (+0,6%). Sul fronte dei titoli di Stato: +0,8% quelli in euro, +2,4% quelli in dollari Usa e -2,5% quelli cinesi.
In questo contesto segnaliamo alcune novità riguardo ai nostri portafogli.
Per il portafoglio equilibrato i calcoli dei nostri modelli di valutazione dei mercati (vedi sotto) indicano da qualche tempo una più ampia esposizione alle azioni, dando un peso maggiore ai titoli quotati in Cina a scapito delle obbligazioni societarie in euro. Abbiamo deciso di dare il via libera a questo cambiamento: il differenziale di rendimento tra il debito sovrano dell’area euro e quello corporate è molto ridotto (intorno allo 0,3%), inoltre, abbiamo dubbi sul fatto che la volatilità dei bond societari in euro ne rifletta pienamente il rischio effettivo. Il risultato è che le azioni passano dal 40% del portafoglio al 45% e i bond dal 60% al 55%. I bond societari in euro escono dal portafoglio e le azioni cinesi salgono dal 5% al 10%.
Al portafoglio dinamico si applica una logica simile: eravamo leggermente sottopesati in azioni e ancora una volta vengono suggerite le azioni cinesi. Qui non ci sono, però, bond societari in euro da vendere e non è possibile effettuare una mossa identica a quella del portafoglio equilibrato. La scelta è quindi tra la vendita dei titoli di Stato Usa (come suggerito dai nostri modelli) o dei bond societari Usa, su cui abbiamo una esposizione relativamente elevata. In questo caso la scelta, alla fine, è ricaduta sui titoli di Stato, il differenziale di rendimento tra questi e i titoli societari è molto più alto negli Stati Uniti, rispetto all’Eurozona. Quindi da 35% obbligazioni e 65% azioni si passa a un investimento per il 30% in obbligazioni e per il 70% azioni, con il peso dei titoli di Stato Usa che cala dal 15% al 10% e il peso delle azioni cinesi che sale anche qui dal 5% al 10%.
Per quanto riguarda, infine, il portafoglio difensivo (85% obbligazioni, 15% azioni) il modello suggerisce una riduzione dell’esposizione alle obbligazioni societarie Usa (o la vendita totale di quelle Usa ad alto rendimento) a favore delle azioni indiane. È il secondo mese consecutivo in cui l’India compare nei risultati del calcolo. Al momento riteniamo, tuttavia, che l’India resti un investimento troppo rischioso per un portafoglio difensivo. Lasciamo, per ora, questo portafoglio invariato, continuando a monitorare attentamente l’evoluzione di questo Paese.
Trovi i dettagli di tutti i nostri portafogli qui.
IL CUORE DEI NOSTRI MODELLI
Quando parliamo dei “nostri modelli” ci riferiamo alle metodologie di analisi che trovi qui.Da notare che questo mese i portafogli sono stati calcolati con modifiche ai pesi massimi e minimi dei mercati che riflettono i mutamenti di capitalizzazione delle Borse da inizio anno. Per i bond: nel portafoglio equilibrato, il limite massimo (è un tecnicismo, valido solo per i calcoli) per i titoli di Stato cinesi sale dal 5% al 10%. Nel dinamico, è stato rimosso il minimo per i titoli di Stato Usa: ora è possibile in teoria che non ce ne siano in portafoglio. Per le azioni: nel portafoglio equilibrato il limite massimo (sempre teorico) per le azioni dell’area euro è stato ridotto dal 15% al 10% e il limite massimo per le azioni Usa è stato ridotto dal 50% al 45%. Il limite massimo per le azioni cinesi è stato aumentato dal 5% al 10%.
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