Tesla vende i BitCoin
Settimana scorsa è stato reso noto che Tesla ha venduto il 75% dei Bitcoin che aveva in tasca il cui controvalore a fine 2021, prima dei crolli di questi ultimi mesi, sembra si aggirasse intorno ai 2 miliardi di dollari. Negli anni scorsi il patron di Tesla era stata una delle figure di maggior spicco nel mondo della finanza a occuparsi di criptovalute e l’annuncio dell’acquisto di BitCoin da parte di Tesla aveva contribuito a mantenere alto l’interesse per questo genere di investimenti. Anche se i colpi di scena non sono mancati. Già lo scorso maggio 2021 in un tweet aveva annunciato che avrebbe smesso di acquistare BitCoin per via dei loro elevati consumi energetici. Nello stesso tweet aveva, però, anche annunciato che avrebbe mantenuto i BitCoin in portafoglio. A poco più di un anno da quella notizia la nuova svolta. Ora vende, sembrerebbe per procurarsi della liquidità per affrontare eventuali nuovi lockdown in Cina. Che sia un segno che per i BitCoin, dopo i recenti crolli dei prezzi, si prepara un lungo inverno? Ovviamente è presto per dirlo, ma c’è già chi sostiene che presto l’Ethereum, la seconda criptovaluta più scambiata, potrebbe superare il BitCoin nel cuore degli investitori.
L’Ethereum è vicino a una svolta
Il motivo è che col prossimo passaggio da criptovaluta proof of work a criptovaluta proof of stake (te ne abbiamo parlato di recente), più volte rinviato e ora previsto per settembre, salvo ulteriori rinvii, non solo l’Ethereum diventerà molto meno energivoro, lasciando cadere le preoccupazioni di chi non ama le criptovalute per motivi ambientali, ma potrebbe anche diventare una valuta sempre più scarsa e quindi (a livello del tutto teorico, poi la realtà dipende da altre cose, vedi oltre) capace di crescere di valore nel tempo. In altri termini con la nuova tecnologia è previsto che piano piano ci sia un decremento nel numero di Ethereum in circolazione, un processo che è il contrario di quello che accade con le normali valute fiat (cioè le valute emesse da Stati come euro e dollaro) e pure a quello che accade col BitCoin il cui numero di pezzi in circolazione cresce, seppur sempre più lentamente, col passare del tempo. Ma perché poco fa abbiamo detto che questo aumento di valore è del tutto teorico? In un contesto di inflazione in crescita una valuta non soggetta a inflazione elevata (come il BitCoin) o addirittura deflattiva (come dovrebbe diventare l’Ethereum) è senz’altro molto appetibile come riserva di valore. Tuttavia, le vicende degli ultimi mesi, con il crollo sia del BitCoin sia dell’Ethereum, mostrano anche che, quando i prezzi sono altamente volatili, come nel caso delle criptovalute, questo effetto viene completamente annullato. Chi avesse investito sei mesi fa in BitCoin o Ethereum spaventato dall’inflazione che erode il potere d’acquisto del dollaro o dell’euro, oggi sarebbe semplicemente molto più povero che se avesse messo i suoi soldi in un materasso. In altri termini la realtà è ben diversa. Ti abbiamo spiegato i motivi di questo anche di recente.
Quali conseguenze trarne?
La prima conseguenza è che prima di investire in criptovalute dovresti comunque pensarci su due volte: sono prodotti rischiosi e la possibilità di farsi molto male è elevata. Noi non le consigliamo. Tuttavia, se proprio ti appassionano e vuoi tentare di scommetterci, cerca, almeno di farlo attraverso un prodotto finanziario quotato su una Borsa europea. Il motivo è che non scamperai un eventuale crollo del valore delle criptovalute, ma almeno ti muoverai su un terreno regolamentato per quanto riguarda i prodotti. E soprattutto in questo caso potrai scegliere un prodotto che investe su più criptovalute. Ancora oggi, dopo anni, con oltre 400 miliardi di dollari di capitalizzazione il BitCoin è la regina delle criptovalute, seguita da Ethereum, che capitalizza poco meno di 190 miliardi. Per la terza valuta, Theter, si scende già a 65 miliardi di dollari, un terzo circa di Ethereum, un sesto di BitCoin. Tuttavia come hai visto sopra che il BitCoin resti la regina indiscussa non è scontato per sempre. Scegliendo un prodotto diversificato abbatti il rischio. Il prodotto che abbiamo indicato finora per chi avesse voluto puntare nonostante tutto sulle criptovalute è WisdomTree Crypto Market (2,6 euro il 26/7; Isin GB00BMTP1626), quotato allo Xetra e più di recente su Euronext Liffe e in Svizzera. Questo prodotto oltre che su BitCoin e Ethereum (che pesano comunque molto, per oltre l’80% del portafoglio, con il BitCoin a circa metà portafoglio), punta anche su altre criptovalute. D'ora un poi, però, a chi volesse puntare comunque sulle criptovalute preferiamo indicare (per diversificare ancora di più) l'opportunità di creare un portafoglio (per esempio metà e metà) con due Etn. Il primo è WisdomTree Crypto Altcoins (1,62 euro il 26/7; Isin GB00BMTP1519) che addirittura non investe né in BitCoin, né in Ethereum, ma in Solana, Cardano, Litecoin, Polkadot e Bitcoin Cash; il secondo è WisdomTree Crypto Mega Cap Equal Weight (3,26 euro il 26/7; Isin GB00BMTP1733) che investe metà in BitCoin e metà in Ethereum. Con una strategia metà e metà il peso del BitCoin scende a un quarto solo del portafoglio complessivo in criptovalute. Sono anche questi quotati nelle stesse Borse del precedente. Ovviamente il buon padre di famiglia ne stia alla larga: i limiti di una scommessa sulle criptovalute sono quelli che abbiamo visto.