L’oro torna a luccicare

Oro
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Quando abbiamo svolto la nostra ultima analisi sull’oro (inizio ottobre 2022, vedi il n° 1479) il momento per il metallo giallo non era dei migliori: dopo i picchi legati allo scoppio della guerra in Ucraina aveva intrapreso una china discendente che sembrava senza fine. Da allora, però, la situazione è drasticamente cambiata e il prezzo dell’oro ha ritrovato brio, salendo, in dollari Usa, di quasi il 15% e portandosi, al momento di chiudere quest’analisi, sui 1.920 dollari l’oncia. I motivi del rimbalzo sono speculari a quelli che avevano determinato il calo che avevamo commentato nell’analisi di ottobre. Primo: nonostante la Banca centrale americana abbia continuato a rialzare i tassi ufficiali d’interesse, sul mercato si è diffusa la sensazione che la politica “restrittiva” possa progressivamente rallentare. I rendimenti dei titoli di Stato americani già quotati sul mercato hanno, dunque, reagito, raffreddando la propria corsa. Rendimenti dei titoli di Stato meno interessanti, non potevano che favorire un rinnovato interesse verso l’oro, che è considerato super sicuro come i primi, ma non paga interessi. Secondo: proprio la prospettiva di una progressiva riduzione dell’azione restrittiva da parte della Banca centrale americana ha fatto indebolire il dollaro Usa nei confronti delle altre valute – per esempio, ha perso poco più del 9% nei confronti dell’euro. Anche il dollaro Usa è un “concorrente” dell’oro, in termini di “valore rifugio”, e per questo, una contrazione del valore del dollaro, ha aiutato la ripresa del valore del metallo giallo.
Ci sono, però, altri due fenomeni che hanno determinato la ripresa dell’oro e che potrebbero continuare a sostenerla anche nei prossimi mesi. Primo: le Banche centrali (soprattutto asiatiche e mediorientali) sono tornate ad acquistare oro con forza. In particolare, la Banca centrale cinese a novembre ha acquistato oro come non faceva dal 2019. Potrebbe essere un’azione dettata dal mero opportunismo, per sfruttare il prezzo basso dell’oro, ma potrebbe anche essere l’inizio di un’azione più strutturata e più prolungata per rendere i bilanci di quelle Banche centrali meno dipendenti dal dollaro Usa. Secondo: l’umore sui mercati finanziari nei confronti nell’oro è migliorato e sono tornati gli acquisti da parte dei gestori di prodotti d’investimento che puntano sul metallo giallo. In particolare, ancora a fine novembre le scommesse sul ribasso del prezzo dell’oro superavano di gran lunga quelle a favore di un rialzo, mentre oggi la situazione è ribaltata, con le scommesse a favore dell’oro che sono 2,5 volte superiori a quelle sfavore.
A tutto quanto detto aggiungici la possibilità che con le riaperture possano ripartire anche gli acquisti di oro da gioielleria da parte dei consumatori cinesi e i rischi di una recessione che ancora gravano sulle Borse – in caso di contrazione dei mercati, il prezzo dell’oro potrebbe beneficiarne. Per questo, nonostante il rialzo, secondo noi è ancora il caso di tenere una parte della tua ricchezza investita in oro. Ricorda, infatti, che l’oro è un eccellente strumento per ridurre il rischio complessivo del tuo portafoglio d’investimenti: nel 2022 il prezzo dell’oro è salito del 4,8%, che diventa +10,4% in euro, compensando pienamente il calo medio del 7,4% (in euro e dividendi inclusi) registrato dalle azioni mondiali nel corso dello stesso periodo. È come un’assicurazione – quindi non ti aspettare che il suo valore salga sempre, ma serve comunque a ridurre il rischio complessivo del tuo patrimonio – che deve affiancarsi al tuo portafoglio d’investimenti complessivo che devi costruire seguendo una delle tre strategie che consigliamo qui: devi dedicare all’oro al massimo un 10% di risorse aggiuntive. Attenzione, stiamo parlando di una posta “extra-strategia”, in cui dovrai far rientrare anche altre forme d’investimento, come quelle sugli Etf settoriali: quindi il denaro da dedicare all’oro potrebbe essere inferiore (vedi “La regola 80-10-10” ). Come comprare oro? La soluzione migliore è farlo in Borsa, comprando l’Etc Invesco physical gold (171,83 euro; Isin IE00B579F325) quotato a Piazza Affari. Compra per te lingotti d’oro della massima qualità e le sue oscillazioni seguono benissimo il prezzo ufficiale in euro di un decimo di oncia di oro troy (quella di massima qualità). Il prodotto è tra i più scambiati della categoria, ha costi di gestione tra i più bassi della categoria e si compra facilmente anche tramite il trading online della tua banca: una combinazione che lo rende ancora il prodotto ideale per investire in oro.
Anche a dicembre la Banca centrale cinese ha acquistato una quantità d’oro non così distante da quella acquistata a novembre.
Le scommesse a favore di una corsa dell’oro da parte del mondo finanziario sono oggi superiori di circa il 65% rispetto a quelle registrate a inizio novembre.
Non ti allarmare se sul nostro sito internet vedi per l’Etc Invesco physical gold consigliato un giudizio che recita “sotto la media”: i prodotti sull’oro si muovono praticamente tutti allo stesso modo e bastano alcuni piccoli scarti (anche legati a una minore liquidità di altri strumenti) per determinare amplificazioni nella classifica. Il prodotto Xetra-Gold (57,175 euro; Isin DE000A0S9GB0), che per un soffio ha rendimenti migliori dell’Etc consigliato e si pone in alto in classifica, non è ancora quotato a Piazza Affari: i maggiori costi di compravendita rischiano di mangiarsi tutto il minimo extra-rendimento. Non lo consigliamo.
Il rialzo dell’oro è avvenuto nonostante le Borse abbiano comunque mantenuto un buon andamento – di solito, l’oro si esalta quando le Borse vanno male. In particolare, dalla nostra analisi di ottobre, l’oro ha guadagnato, in euro, il 3,5% a fronte di Borse mondiali che hanno guadagnato, in euro e dividendi inclusi, il 4,7%.
I titoli di Stato Usa con scadenza compresa tra 7 e 10 anni hanno visto il loro rendimento passare da circa 3,84% di inizio ottobre al 3,4% al momento di questa analisi.
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