Il nucleare non fa più paura?

Trump ha firmato dei decreti per quadruplicare il nucleare Usa nei prossimi 25 anni.
Trump ha firmato dei decreti per quadruplicare il nucleare Usa nei prossimi 25 anni.
Notizia di questi giorni: un sondaggio di SWG per Fondazione Lottomatica dice che il 57% degli italiani è favorevole al ritorno del nucleare. Certo questo non sposta il mercato intorno all’atomo, visto che l’Italia conta praticamente zero ma è un segno che anche uno dei Paesi più avversi al nucleare si avvia a fare marcia indietro dopo che anche la Danimarca sta ripensando il suo bando quarantennale all’atomo. Più pratico è stato Trump che ha firmato dei decreti per quadruplicare il nucleare Usa nei prossimi 25 anni. Per molti è una speranza troppo ottimista, nel senso che ci vorrà più tempo, ma la realtà è che la fame di elettricità è sotto gli occhi di tutti, A guidare la corsa, poi, non sono solo gli Stati, ma anche le grandi società tecnologiche che devono far funzionare i data center per l’intelligenza artificiale e non solo. Sembra che pure Amazon, Google, Meta e Microsoft ci stiano pensando e il modello su cui puntano sono i piccoli reattori modulari (SMR) di cui vi abbiamo già in passato. Non si tratta di fusione nucleare, attenzione, nonostante le notizie di questi giorni di passi avanti in questa direzione (per esempio il super magnete italiano dell’Enea di cui si è parlato sui giornali proprio in questi giorni) siamo ancora lontanissimi, ma della solita vecchia fissione nucleare declinata, però, su strutture più piccole che in passato e replicabili con minori costi che al momento non sono ancora commercializzate. Se ne parla da qui al 2030, ma questo comporta forti investimenti nel settore proprio in questi anni. Come se non bastasse, anche il recente black out che ha colpito la penisola iberica dove sono molto presenti le fonti rinnovabili ha rilanciato il nucleare. I sostenitori di eolico e solare hanno dal canto loro ridimensionato il problema ricordando che la causa è stato un guasto a una linea di trasmissione e che, anzi, le rinnovabili hanno ripreso più in fretta a girare a pieno ritmo. Tuttavia, qualche anno fa sarebbe stato impensabile una reazione simile a favore dell’atomo, il che la dice lunga su come sta cambiando la percezione nel mondo. Per questo vediamo ancora spazio per scommettere sul settore con VanEck Uranium and Nuclear Technologies (35,80 euro al 28/5; Isin IE000M7V94E1), quotato a Piazza Affari, che è recentemente tornato ai massimi. La scommessa è, comunque, per il lungo periodo.
NUCLEARE IN CHIAVE “POP”
Abbiamo chiesto per gioco all’intelligenza artificiale di definirci in maniera “pop” fusione e fissione nucleare. Ecco la risposta: “Fusione: è come unire due palline da ping pong per farne una più grande, liberando un sacco di energia (come fa il Sole). Fissione: è come rompere una palla da bowling in due, e anche lì esce tanta energia (come nelle centrali nucleari).” Non sappiamo se vi pare chiara questa immagine che a noi ha fatto sorridere, ma la sostanza che qui conta è che la fissione è la tecnologia ancora attuale che si ha con la rottura di un atomo di materiale fissile come l’uranio. Ed è quella alla base degli SMR. La fusione nucleare che prevede che due atomi di idrogeno si uniscano per formarne uno di elio è, al momento, ancora al di fuori della nostra portata. Ci stiamo lavorando, ci sono esperimenti andati bene, ma commercialmente se ne parla tra un bel po’.
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