Cosa sono i Pir
I Piani Individuali di Risparmio (PIR) sono uno strumento di investimento introdotto nel 2017 dalla legge di bilancio. Si presentano, in sintesi, come dei fondi, e sono stati introdotti per aiutare le piccole e medie imprese italiane, che spesso hanno difficoltà a reperire risorse economiche, offrendo un vantaggio fiscale ai sottoscrittori, se vengono rispettati alcuni vincoli. Sono pensati per un investimento a medio-lungo termine.
Quali vantaggi fiscali hanno i Pir?
Se mantieni il Pir per almeno 5 anni, non paghi le tasse (26%) sul capital gain (ovvero, le plusvalenze ottenute dal tuo investimento, ci riferiamo a una differenza di valore positiva tra il valore di un titolo al momento dell’acquisto e quello al momento della vendita). Gli strumenti finanziari contenuti nel Pir non sono soggetti all'imposta di successione. Inoltre, con i Pir alternativi puoi trasformare una parte di eventuali minusvalenze (ovvero la differenza negativa tra il valore di acquisto di un titolo e quello di vendita), realizzate sugli strumenti finanziari detenuti per almeno 5 anni, in credito d’imposta (la percentuale dipende dall’anno di sottoscrizione del Pir).
Quanti tipi di Pir ci sono?
Ci sono due tipologie di Pir, ordinari e alternativi.
Quali sono le caratteristiche dei Pir ordinari?
L’importo minimo di sottoscrizione è di 500 euro, il massimo è di 40.000 euro all’anno, fino a un massimo complessivo di 200.000 euro. È dedicato principalmente alla clientela retail. Va mantenuto per almeno 5 anni per poter beneficiare del vantaggio fiscale.
In cosa investono i Pir ordinari?
La ripartizione degli investimenti è complessa e cerchiamo di semplificarla al massimo. Devono impiegare almeno il 70% del proprio patrimonio in azioni e obbligazioni di emittenti italiani (o di emittenti europei con una stabile organizzazione in Italia). Di questo 70%, almeno il 30% dovrà essere investito in società con a piccola o media capitalizzazione (per esempio, titoli che fanno parte dell’indice FTSE Italia Growth). Inoltre, non più del 10% del patrimonio può essere investito nel medesimo titolo. Il tutto, per almeno due terzi dell’anno.
Quali sono le caratteristiche dei Pir alternativi?
In questo caso esiste un importo massimo di investimento annuo, di 300.000 euro, che diventano 1.500.000 in 5 anni. È quindi un prodotto dedicato per lo più a una clientela private. Anche in questo caso per poter beneficiare del vantaggio fiscale, il prodotto va mantenuto per almeno 5 anni.
In cosa investono i Pir alternativi?
Oltre ai prodotti su cui puntano i Pir ordinari, i Pir alternativi possono scegliere anche tra altre categorie di prodotti d’investimento, tra cui altri fondi. In questo caso il limite di concentrazione in un unico strumento è del 20%, quindi il doppio rispetto a quello dei Pir ordinari.
Come puoi sottoscrivere i Pir?
Dato che le regole a cui sottostare per beneficiare dei vantaggi fiscali offerti da un Pir sono complesse, è praticamente impossibile strutturarlo con un fai-da-te. Per questo motivo, l’unica soluzione percorribile, in definitiva, è quella di affidarsi alla propria banca, comprando direttamente un fondo Pir, che ha tutte le caratteristiche giuste per garantirti il vantaggio fiscale.
Cliente Retail e Private
Con queste due espressioni ci si riferisce a due tipologie di clientela bancaria, segmentata così in base alle risorse finanziarie di cui dispone e delle esigenze a cui deve far fronte. Semplificando, possiamo considerare il cliente retail come il risparmiatore privato che dispone di risorse derivanti per lo più da entrate da lavoro dipendente, mentre il cliente private può disporre anche di risorse derivanti anche da partecipazioni aziendali, proprietà immobiliari e via dicendo. Dispone quindi di un patrimonio superiore e ha necessità più complesse, come di una consulenza su più argomenti (investimento, fiscale, legale, ecc…).