Il caldo non ha scaldato i titoli del settore dell’acqua. A giugno il risultato medio delle azioni del settore è stato un calo del 2,6% (dividendi inclusi; diventa -3,9% in euro, sempre a dividendi inclusi) contro un lieve progresso dello 0,3% per le Borse mondiali (dividendi inclusi; diventa -1,1% in euro, sempre a dividendi inclusi). Dalla nostra analisi sul settore dell’acqua di fine marzo (vedi AF n° 1215) il risultato è migliore, i titoli del settore idrico hanno fatto in media +3,1% (dividendi inclusi; diventa -2,3% in euro), ma non molto significativo, il settore è salito meno delle Borse mondiali (+4,6%, dividendi inclusi, diventa -0,9% in euro, dividendi inclusi). Nelle ultime settimane le società legate all’acqua non si sono comportate bene in Borsa (linea sottile; base 100, dividendi inclusi) anche se dalla nostra prima analisi di fine marzo il bilancio non è disastroso. Peggio sono andate le azioni Aquaventure (grassetto, in dollari Usa) e United Utilities (linea di peso intermedio; in pence, dividendi inclusi): al momento hanno un bilancio in negativo, ma i consigli sui rispettivi titoli sono confermati. È un segnale che il tema della scarsità idrica non è ancora sentito dal mercato. Noi siamo convinti che lo diventerà in futuro: punta sul settore ora, conscio che fai un investimento di lungo periodo. A fine marzo ti avevamo consigliato due azioni e un Etf legati all’acqua: come sono andati?
Aquaventure (15,23 Usd; Isin VGG0443N1078)
Le prime azioni consigliate erano quelle di Aquaventure, una società che fa attività di desalinizzazione, trasformando l’acqua del mare in acqua potabile. Dal nostro consiglio di fine marzo l’azione ha perso il 12,2% (-16,8% in euro; la società non paga dividendi). Non ci sono state particolari notizie negative – i conti trimestrali della società sono stati in linea con le attese – ma nemmeno positive: non sono arrivati nuovi contratti, né la tecnologia usata dal gruppo ha fatto particolari passi avanti. Tre mesi sono un periodo troppo breve per avere progressi su entrambi i campi: secondo noi la scommessa resta in piedi. Non a caso abbiamo parlato di scommessa: la società non fa utili e non darà dividendi per un po’. Non è un titolo per il buon padre di famiglia. Lo compri per scommettere su un aumento degli ordini di lavoro connesso alla crescente necessità di trovare fonti di acqua dolce e sul progresso tecnologico che possa ridurre i costi delle attività di desalinizzazione. Ci vorrà tempo, non ti aspettare risultati da un giorno all’altro. Per prudenza non investirci più del 5% del tuo portafoglio.
United utilities (867,5 pence; Isin GB00B39J2M42)
Le seconde azioni consigliate erano quelle della United Utilities, che si occupa di fornire acqua potabile a circa 7 milioni di persone nel Regno Unito. Per effetto della discesa registrata nel mese di giugno oggi il titolo perde l’11,1% (dividendi inclusi) rispetto al consiglio di fine marzo (il bilancio in euro e dividendi inclusi è pari a -12,4%). Il calo di giugno corrisponde alla crescita del consenso, nel Regno Unito, nei confronti del Partito laburista, i cui nuovi vertici hanno in programma la nazionalizzazione di tutte le società del settore idrico – significa espropriare le tue azioni, dandoti giusto un contentino. Per ora non ci spaventiamo. Già il ritorno alle urne non è scontato, figuriamoci la vittoria del Partito laburista. E poi, anche se quest’ultimo vincesse, non è così automatico che possa tradurre in realtà le promesse elettorali. Ti ricordi il caso dell’inceneritore di Parma?
Nella primavera del 2012 l’elezione del nuovo sindaco di Parma, che in campagna elettorale aveva dichiarato di voler chiudere l’impianto, fa crollare le azioni Iren – società che gestisce quell’inceneritore – ai minimi storici, sotto gli 0,3 euro per azione. Come è andata a finire? Che l’inceneritore di Parma oggi funziona, quello stesso sindaco è stato appena confermato e le azioni Iren viaggiano a 2,03 euro per azione – quasi decuplicate da quei minimi. Confermiamo, dunque, la nostra fiducia alla United Utilities: i conti trimestrali si sono dimostrati, a livello industriale, lievemente superiori alle attese e il titolo ha indicatori di convenienza migliori di quelli del resto delle società del settore idrico – il rendimento da dividendo, per esempio, è pari al 4,4% annuo lordo contro il 3,4% medio offerto dalle altre società del settore. Ricorda comunque che si tratta di un investimento di lungo periodo e che qualche rischio c’è (revisione delle tariffe idriche dal 2020; causa per presenza di inquinanti nelle acque nell’estate 2015): non devi dedicare al titolo più del 5% del tuo portafoglio.
ETF Lyxor world water (35,995 euro; Isin FR0010527275)
L’Etf sull’acqua ha retto bene: dal consiglio di fine marzo ha ceduto solo lo 0,1%, facendo, dunque, meglio rispetto al resto del settore idrico (-2,3% in euro, come visto nel primo paragrafo). Come è possibile, non dovrebbe replicarne l’andamento? Sì, lo fa, ma questo Etf in pancia ha solo 20 titoli del settore (l’indice che abbiamo commentato nel primo paragrafo, invece, ne ha quasi il doppio) e il più rilevante, al momento, è Geberit (447,2 franchi svizzeri; Isin CH0030170408) società svizzera che si occupa di acqua in senso lato, facendo sanitari – nell’indice che abbiamo commentato nel primo paragrafo questo titolo è assente. Geberit è andata bene da fine marzo – +4,9% in franchi e dividendi inclusi; in euro diventa +2,8% (sempre coi dividendi inclusi) – e questo ha aiutato l’Etf. Anche se non è il massimo (secondo noi Geberit non è un titolo conveniente), questo Etf resta comunque una scelta accettabile per puntare sul settore a bassi costi – spendi di commissioni bancarie quanto spenderesti per comprare delle azioni quotate a Piazza affari – diversificando un po’ il rischio su varie società – in un colpo solo te ne compri 20 e comunque, oltre alla Geberit, le altre società che l’Etf ha in pancia sono comunque abbastanza centrate sul settore idrico. Non investirci più del 5% del valore del tuo portafoglio e ricorda che ci vorrà un po’ di tempo per vedere i frutti dell’investimento.
Caldo fuori, freddo in Borsa
Nelle ultime settimane le società legate all’acqua non si sono comportate bene in Borsa (linea sottile; base 100, dividendi inclusi) anche se dalla nostra prima analisi di fine marzo il bilancio non è disastroso. Peggio sono andate le azioni Aquaventure (grassetto, in dollari Usa) e United Utilities (linea di peso intermedio; in pence, dividendi inclusi): al momento hanno un bilancio in negativo, ma i consigli sui rispettivi titoli sono confermati.