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Bitcoin: tempesta perfetta in arrivo?

Data di pubblicazione  26 marzo 2018
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Molte notizie hanno riguardato i Bitcoin nelle ultime settimane, e qualcuna è potenzialmente pericolosa.

I riflettori erano tutti puntati sul forum dei Ministri delle Finanze e dei banchieri centrali dei Paesi industrializzati del G20 in Argentina, dove si sarebbe parlato di Bitcoin e criptovalute, giusto per capire che aria tirava da parte dei principali Governi mondiali e delle Banche centrali. C’erano timori di una stretta sulle criptovalute e si è pure discusso se le Banche centrali debbano, o meno, essere della partita. Da parte del Giappone c’era una forte spinta per regolamentare il settore. Di fatto, però, il summit non ha detto nulla di nuovo. Si è rifiutato di chiamare le criptovalute come valute, ma le ha definite”beni” e ha posto l’accento sul fatto che ci sia sottostante un rischio per la stabilità finanziaria mondiale che va comunque monitorato. La sensazione è che non ci sia da aspettarsi misure particolari.

È pure continuata la polemica sul costo energetico dei Bitcoin. Non tanto per manie green, ma per capire se è economicamente redditizio spendere dollari per comprare elettricità da mettere nel pc che “mina” i Bitcoin. Ai prezzi attuali qualcuno dice di no. Grave o irrisorio che sia, oramai il problema energetico generato dai Bitcoin fa meno notizia che in passato.

È poi tornato il fantasma Mt.Gox, la piattaforma fallita alcuni anni fa in Giappone. Ha ancora un bel po’ di Bitcoin sul suo conto e il 18 settembre in Giappone ci sarà una nuova udienza nel processo fallimentare di Mt.Gox. Qualcuno vede quella data come il momento in cui potrebbero essere venduti i Bitcoin in mano a Mt.Gox per tirar su denaro (vero) per pagare creditori e avvocati. Una maxivendita di Bitcoin ovviamente farebbe crollare i prezzi. Da noi, più semplicemente, la Banca d’Italia ha diffuso un avvertimento sui rischi delle criptovalute. Ma i problemi più grossi potrebbero venire da altre fonti…

 

Il mining diventerà reato?

C’è una bomba per ora inesplosa, ma che alla lunga potrebbe deflagrare e spazzare via il Bitcoin ed è stata scoperta da uno studio condotto dalla Rheinisch-Westfälische Technische Hochschule di Acquisgrana. Che dice questo studio? Che un esame attento della blockchain del Bitcoin ha rivelato che al suo interno è possibile trovare dei file nascosti e che in alcuni casi rilevati questi file erano illegali, per esempio, perché mostravano immagini pedopornografiche o link a siti in cui sono presenti immagini di abusi sui minori. Ora è vero che il miner sul cui computer viene scaricato il file della blockchain solitamente è del tutto inconsapevole di questi contenuti e non intende commettere illeciti, ma siccome in molte legislazioni il solo possesso di immagini pedopornografiche configura reato, è evidente come il mining possa diventare un’attività a rischio. Tanto più che, una volta lanciato l’allarme, diventa più difficile dire “io non ne sapevo nulla”. Abbiamo visto troppe puntate di NCIS e Perry Mason? Forse, ma è certo che se la blockchain dovesse essere considerata un mezzo per compiere atti illegali, i legislatori sarebbero costretti ad agire con durezza e questo potrebbe portare, al limite, a un bando dei Bitcoin. Vista l’entità dei reati in gioco, oltretutto, non si leverebbero certo molte voci in difesa del Bitcoin.

 

La magistratura si muove

Altra notizia è che la settimana scorsa la magistratura romana ha sequestrato il sito di scambio di Bitcoin Crypt.trade perché prometteva rendimenti elevati con le criptovalute. Di fatto questa decisione porta avanti un’idea importante (ma non ancora riconosciuta da tutti), che le criptovalute siano strumenti finanziari e che pertanto la vendita ne vada regolamentata. Siamo ancora a un semplice sequestro di un sito, e come ben sai il diavolo sta sempre nei dettagli, è un’altra soglia d’attenzione.

 

Il punto sulle quotazioni

Nel grafico Fibonacci gioca coi Bitcoin (8.917,36 dollari Usa) vedi le soglie di Fibonacci per le quotazioni del Bitcoin. Come vedi dagli ultimi giorni di gennaio c’è un tetto abbastanza solido poco sotto gli 11.500 euro a cui il Bitcoin si è avvicinato più volte più volte, l’ultima il 5 marzo, quando ha chiuso a 11.420 dollari. Dopo tale data le quotazioni sono ripiegate di quasi il 30% per poi tornare a salire. Se continuano verso questa meta possono mettere su quasi il 30%, altrimenti potrebbero ricapitombolare verso i minimi e perdere oltre il 20%. Come vedi il futuro resta incerto.

 

Fibonacci gioca coi Bitcoin

  1. Fibonacci gioca con i Bitcoin 

Il Bitcoin (in dollari Usa) è ben lontano dai massimi. Usando le soglie di Fibonacci – uno strumento di analisi tecnica grafica - ci sono almeno un paio di valori che sembrano significativi. In particolare la soglia che abbiamo indicato poco sotto gli 11.500 euro, pari al 38,2% della distanza tra i massimi di dicembre e i minimi di gennaio, sembra un valore rilevante, un tetto che negli ultimi due mesi il Bitcoin non è riuscito a sfondare.

 

Fibonacci è stato un matematico pisano che nel XIII secolo ha risolto, tra molti altri, il seguente problema: quante coppie di conigli possono nascere in un anno da una singola coppia supponendo che ogni mese ogni coppia generi una nuova coppia e che questa diventi produttiva dal secondo mese in avanti? La sequenza di numeri da lui scoperta è usata in molti campi, tra l’altro, anche in analisi tecnica grafica per trovare livelli di prezzo importanti, i supporti e le resistenze, per predire il futuro andamento del prezzo del titolo analizzato. Ne abbiamo parlato diverse volte a partire da AF n° 1.026.