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Niente di Novis sotto il sole

Data di pubblicazione  05 marzo 2018
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Questo articolo prende spunto da una telefonata al direttore che risponde a tutti voi il giovedì mattina dalle 9 alle 12 allo 02/6961577. “Cosa ne pensate di Novis crescita garantita?”

Ti rende il 3% e ti costa il 3,4%...

Novis capitale garantito è un fondo assicurativo gestito dalla compagnia slovacca Novis. Non lo puoi comprarlo direttamente, ma puoi investirvi solo sottoscrivendo una loro polizza assicurativa, si chiama Wealth insuring – sarà la polizza a comprarsi il fondo e ti retrocederà i guadagni ottenuti da quest’ultimo, al netto delle spese. La promessa di un rendimento minimo mensile garantito dal fondo assicurativo rende attraente questa polizza. Per il 2018 il rendimento garantito è lo 0,3% mensile, che diventa il 3,66% annuo, in effetti, in questi tempi di magra è un rendimento assai goloso. Ma è davvero l’affare che sembra essere? In realtà non è tutto oro quello che riluce. Tralasciando le coperture assicurative offerte – il tuo scopo dichiarato è quello di avere un investimento redditizio, e non di assicurarti, per esempio, contro gli infortuni – portiamo la tua attenzione su due aspetti: i costi che devi sostenere per acquisto e mantenimento del prodotto, e la durata dell’investimento. Primo, i costi. Per sottoscrivere la polizza Wealth insuring puoi scegliere di versare tutto assieme, oppure poco per volta. Nel primo caso hai costi di ingresso “una tantum” pari allo 0,21%, a cui si aggiungono costi ricorrenti pari al 2,35% annuo. Nel secondo caso, quello in cui decidi di pagare con cadenza periodica, i costi ricorrenti annui che dovresti pagare salgono al 3,4% l’anno. Questo “prelievo”, come puoi facilmente capire, abbatterà il rendimento del tuo investimento fino quasi ad azzerarlo. Prendi, per esempio, la seconda ipotesi: avrai un rendimento del 3,66% ma devi pagare il 3,4%. Renditi conto del fatto che ti rimarrebbe solo uno 0,26%. Praticamente i costi si mangiano tutti i guadagni! Inoltre questo vale nel 2018. Ogni anno, infatti, viene stabilito il rendimento mensile minimo, che verrà pubblicato in seguito sul sito della compagnia di assicurazione (vedi qui). Il rendimento minimo garantito potrebbe essere quindi alzato in futuro, ma nulla vieta alla compagnia di ritoccarlo al ribasso o mantenerlo così com’è. Inoltre, questo rendimento non ti viene accreditato ogni anno, come fosse un dividendo o una cedola, ma ti verrà “restituito” alla fine del contratto insieme alla cifra che hai investito. Non ti può quindi servire a integrazione periodica del tuo stipendio/pensione. Secondo: la durata del contratto. Sulla carta l’assicurazione non ti obbliga a mantenerla per un periodo minimo, ma non puoi esercitare il diritto di riscatto prima dei 12 mesi dalla sottoscrizione. Inoltre, come detto nel foglio informativo, il prodotto è pensato per un investimento a lungo termine, e, se riscatti del tutto o in parte il capitale prima della scadenza dei primi 10 anni del contratto, dovrai pagare il 3% a titolo di riscatto, calcolato su quanto hai chiesto indietro. Morale: se cerchi un investimento profittevole, punta su un altro prodotto. Valuta qui in quale dei portafogli ti riconosci poi suddividi il tuo patrimonio, o integralo se hai già parte degli investimenti proposti, con i prodotti consigliati.

 

Quali polizze vita sono tassate?

In sintesi, tutte quelle che simulano un investimento, che danno un capitale, o ne restituiscono uno. Solo poche sono esenti, per esempio le temporanee caso morte - articolo 1, commi 658 e 659 della Legge di Stabilità 2015.

 

 

Come sono tassate le polizze?

Sono tassate innanzitutto le plusvalenze generate dagli investimenti nella “pancia” delle polizze, come, per esempio, i fondi. Queste ultime sono soggette a tassazione variabile in base alla natura dell’investimento. Dal 1° luglio 2014 si paga il 26%, eccezion fatta per i rendimenti derivanti dai titoli di Stato ed equiparati, che su cui si continua a pagare il 12,5%. Per i prodotti assicurativi di risparmio e investimento il calcolo e il pagamento delle imposte è rimandato al momento dell’incasso del capitale. Inoltre, sulle polizze si paga il bollo, in misura proporzionale al valore dell’investimento al 31 dicembre di ogni anno, nella percentuale dello 0,2%. Il bollo non è dovuto per le polizze di ramo I (in buona sintesi le “caso morte”) e a quelle sottoscritte prima del 31/12/2000.