Un bilancio sbiadito
Il prezzo dell’oro viaggia sui 1.490 dollari l’oncia. È inferiore di circa il 2,6% rispetto alla nostra ultima analisi di inizio settembre (vedi AF n° 1330). Cosa è successo? In primo luogo, c’è stato un andamento positivo delle Borse mondiali: nulla di troppo esaltante, da inizio settembre il loro rialzo medio è stato del 2,8%, ma è stato sufficiente per tenere sotto controllo il prezzo dell’oro, bene rifugio per eccellenza, da comprare quando sui mercati e sulle Borse in particolare, c’è maretta. In secondo luogo, nonostante il taglio dei tassi d’interesse della Fed, i rendimenti di mercato delle obbligazioni a stelle e strisce con scadenza tra 7 e 10 anni sono comunque un po’ saliti – siamo intorno all’1,8% annuo lordo rispetto all’1,6% di inizio settembre. Anche questo ha penalizzato l’oro, che sarà bello e lucente, ma non paga né cedole, né dividendi, e quindi soffre quando i rendimenti dei bond salgono.
Il prezzo dell’oro è normalmente espresso in dollari Usa per ogni oncia di oro troy. Un’oncia di oro troy corrisponde a circa 31 grammi. Facendo le conversioni, si ottiene che oggi l’oro si paga circa 43.000 euro al chilo.
Una copia preziosa
La linea in grassetto rappresenta l’andamento dell’Etfs gold bullion, il prodotto che ti consigliamo per investire sull’oro. Sembrerebbe non seguire gli alti e bassi del prezzo del metallo giallo (linea di peso intermedio), ma è solo una questione di cambio. Il prezzo dell’oro è normalmente espresso in dollari, mentre l’Etfs è espresso in euro. Una volta convertito in euro, l’andamento del prezzo dell’oro (linea sottile) è di fatto identico a quello dell’Etfs. I prezzi di cinque anni fa sono stati usati come base 100 per la costruzione del grafico.
Dove andrà l’oro?
I rendimenti dei bond non dovrebbero preoccupare per il futuro dell’oro. La Banca centrale americana ha appena lanciato una massiccia iniezione di liquidità al sistema, da effettuarsi tramite acquisto di titoli di Stato, che dovrebbe tenere bassi i rendimenti di questi ultimi per un bel po’ di tempo. Questo per l’oro è un bene. Peccato, però, che di solito queste operazioni straordinarie delle Banche centrali facciano bene alle Borse, e questo è un male per l’oro. Visto che un po’ in tutto il mondo le Banche centrali stanno agendo per fornire “doping” al mercato, è probabile che a breve l’oro possa continuare a rendere poco o niente. Liberarsene? No, tutt’altro. Il tenere una piccola parte del proprio patrimonio investito in oro è comunque buona cosa. Se le Banche centrali nel mondo stanno intervenendo è perché l’economia mondiale sta rallentando: se il “doping” non dovesse funzionare, per le Borse potrebbero davvero essere dolori.
Inoltre, l’accordo per porre un freno alla guerra a suon di dazi tra Stati Uniti e Cina è molto fragile: se dovesse saltare le Borse non la prenderebbero bene. Infine, non dimentichiamo i venti di guerra in Medioriente, che potrebbero penalizzare i mercati. Insomma, gli elementi di rischio che potrebbero compromettere la corsa delle Borse e favorire quella dell’oro non sono pochi: non per nulla i grandi signori del risparmio gestito stanno ancora oggi scommettendo su un futuro rialzo del prezzo dell’oro più di quanto non stessero facendo alla fine di luglio (quando l’oro viaggiava su prezzi inferiori di circa il 5% rispetto a quelli odierni).
L’azzardo sull’oro
Su altroconsumo finanza n° 1330 ti avevamo indicato il certificate turbo long (0,44 euro) di bnp paribas con codice isin nl0013874324 per fare una scommessa sul rialzo dell’oro a quota 1.600 dollari l’oncia. Non è andata bene e, visto che il prodotto moltiplicava per circa 15 volte l’andamento dell’oro, oggi registra una perdita di ben il 48%. Il certificate scade il 17 dicembre. Se l’oro dovesse tornare a salire, entro allora, sopra quota 1.537 dollari, potresti ancora guadagnarci. Occhio, però: se l’oro tocca quota 1.450 dollari l’oncia (siamo molto vicini) tu perdi tutto. Il 100%. Valuta tu se portare avanti questo puro azzardo.
La tua assicurazione
Considera, quindi, l’investimento in oro come un’assicurazione: finché le cose sul mercato vanno bene, tu spendi soldi senza ottenere risultati. Se, però, le cose dovessero andare male – e abbiamo visto che i rischi ci sono – ecco che l’oro sarà lì pronto a offrirti protezione compensando, almeno in parte, le perdite su altri investimenti. Evita di investire in oro comprando monete d’oro da tenere in casa, compra piuttosto l’Etfs gold bullion securities (125,60 euro; Isin GB00B00FHZ82) quotato a Piazza Affari: i tuoi soldi andranno a finire in veri lingotti d’oro, ma senza i costi e i fastidi legati all’effettiva custodia degli stessi. Compri questo Etfs come fosse un’azione, quindi l’investimento minimo è di una quota e puoi farlo tramite la tua banca. Dedica all’investimento in oro il 5% del tuo patrimonio. L’Etfs è fiscalmente efficiente: potrai compensare gli eventuali guadagni con minusvalenze pregresse. Le commissioni di compravendita bancarie per l’acquisto saranno le stesse per l’acquisto di azioni italiane.