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Bondora: interessi del 6,75% all’anno

Bondora

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Data di pubblicazione 20 dicembre 2019
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Bondora

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È una finanziaria estone che offre in Italia il prodotto Go & Grow: dalla pubblicità si legge “6,75%* annuo, basso rischio**, liquidità veloce”. L’inghippo sta negli asterischi. 

Il campo dei miracoli

Sulla carta il “conto” Go & Grow di Bondora sembra il salvadanaio dei sogni: tu non devi far altro che aprirlo, versarci i soldi che vuoi e subito, fin dal giorno seguente, cominciare a incassare la fettina giornaliera degli interessi. A fine anno questi interessi saranno pari al 6,75% lordo: quindi se hai investito 1.000 euro, te ne ritroverai 1.067,5 lordi. Ma non finisce qui: per qualche motivo vuoi indietro tutta o una fettina di quei soldi? Ti basta chiedere l’accredito sul tuo conto o carta di credito italiana, autorizzare l’operazione con il codice che ti viene inviato sul telefonino e, nel giro di massimo 3 giorni, i soldi arrivano. Non ci sono limiti di investimento e il prodotto non ha spese: Bondora chiede solo 1 euro per ogni prelievo che fai.

Non apri un conto, ma fai tu la banca

Dove sta l’inghippo? Che quel tasso d’interesse del 6,75% non è affatto garantito. Quando tu apri Go & Grow non stai lasciando dei soldi in deposito, ma li stai in realtà prestando a altre persone in giro per il mondo, che Bondora sceglie per te. In pratica, stai facendo la banca: il tuo tasso d’interesse dipende dal fatto queste persone onorino il debito. Il 6,75% è un mero dato statistico legato ai rendimenti medi dei prestiti che ci sono stati su Bondora negli anni passati: nulla, però, vieta che questo tasso si riveli più basso o che, nel caso in cui tutti inizino a non rimborsare, che il tuo capitale addirittura si riduca – ecco spiegato il senso degli asterischi.

Bondora fa social lending: mette in contatto diversi risparmiatori affinché si prestino denaro tra loro. Fa questo lavoro da 10 anni, tanto, ma le dimensioni sono piccole: i prestiti erogati complessivamente ammontano a circa 320 milioni di euro; quelli di Unicredit sono più di 1.000 volte superiori. Solo dal 2017 la società è in utile (calato nel 2018).

Bondora in Italia funziona per ora solo come piattaforma di investimento: non puoi chiedere soldi in prestito.

Estoni, finlandesi e spagnoli

Ma chi sono queste persone a cui presti denaro? Per il 98% sono risparmiatori estoni, finlandesi e spagnoli. Sono per lo più giovani e chiedono micro-prestiti, in media circa 2.200 euro. Sono buoni pagatori? Non proprio: circa il 30% di loro mostra ritardi nei pagamenti e ben il 19% del totale complessivo è in ritardo di oltre 6 mesi. In termini bancari, questi ultimi sono crediti “deteriorati” e la percentuale è nettamente più alta di quella che registrano le banche estoni, finlandesi e spagnole per cui, in media, i crediti “deteriorati” sono al massimo il 3,5% (per l’Italia, tra i Paesi messi peggio in Europa, la percentuale media è di circa l’8%). L’affidabilità bassa spiega anche perché i tassi d’interesse di questi prestiti siano da capogiro: siamo poco sopra il 30% medio – fai conto che in Italia per il credito personale un tasso sopra il 16,475% è considerato un tasso d’usura.

Ci sono altre piattaforme di social lending che lo permettono, ma come rilevato più volte (vedi, per esempio, InTasca di marzo 2018) i tassi d’interesse applicati ai prestiti sono superiori a quelli che puoi ottenere tramite banche e società finanziarie. Per questo c’è il rischio che a rivolgersi a queste piattaforme siano soprattutto per i cattivi pagatori (o considerati più a rischio da banche e finanziarie). 

Il gioco non vale la candela

I rischi sono, dunque, elevati. Bondora, in realtà, cerca di mitigarli in due modi. Primo: non ti attribuisce tutto il credito nei confronti di una sola persona, ma tante fettine di tanti crediti diversi in modo da ridurre il rischio di incappare in un solo cattivo pagatore. Bello? Ni: comunque non saprai mai con esattezza a chi hai prestato i soldi. Secondo: se vuoi ritirare i soldi, Bondora si impegna comunque a comprare il tuo credito anche se i debitori sono in ritardo coi pagamenti o anche se non hanno ancora restituito il capitale. Funziona? Per ora Bondora sta pagando i suoi interessi ai sottoscrittori di Go & Grow al 6,75%, ma se la crisi economica dovesse mordere, i ritardi nei pagamenti potrebbero aumentare riducendo la liquidità a disposizione della banca. Secondo noi i rischi non compensano il rendimento che puoi ottenere. A te decidere: noi ti abbiamo avvisato.

Come detto i tassi applicati ai prestiti su Bondora sono mediamente del 30%: considerato che c’è chi non paga, comunque la società dichiara di mettersi in tasca come rendimento ben più del 10% annuo (quasi il 20% nel solo 2018). Il 6,75% che riconosce a te con Go & Grow è, dunque, un po’ una miseria.