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Quando il sostenibile fa la differenza

Investimenti sostenibili

Investimenti sostenibili

Data di pubblicazione 17 luglio 2020
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Investimenti sostenibili

Investimenti sostenibili

I prodotti definiti sostenibili investono veramente in società differenti rispetto agli indici tradizionali e questo non li danneggia. Ma attenti al “greenwashing”.

La sostenibilità è sempre più il tema del momento e sta sempre più prendendo piede anche in finanza. Sono sempre di più, infatti, i prodotti finanziari presenti sul mercato e quelli che vengono offerti da banche, promotori… definiti “sostenibili” oppure che hanno nel nome la sigla ESG. Ma cosa sono? E cosa significa ESG?

COSA SIGNIFICA “SOSTENIBILE”

Con l’aggettivo “sostenibili” si fa riferimento a investimenti in attività che non solo generano un ritorno economico, ma sono al contempo utili alla società, rispettano il clima, l’ambiente, i diritti umani, non sono esposti a settori controversi come la produzione di armi, oppure non sono legati alla produzione/vendita di tabacco… E la sigla ESG, che significa Environmental, Social e Governance (in italiano vuol dire che è attento all’ambiente, alla società e a politiche aziendali sane), non è altro che l’insieme dei criteri utilizzati per verificare se l’attività di una società possa essere definita sostenibile oppure no - vedi riquadro alla pagina successiva. Per esempio, una società come Boeing non è inserita nella lista di società sostenibili perché produce anche armi. Anche Philip Morris, per esempio, è esclusa, perché opera nel settore del tabacco.

All’interno dei nostri portafogli ti consigliamo, per puntare sulle Borse della zona euro, un prodotto sostenibile: è Ubs Msci Emu socially responsible Ucits Etf (eur) ad (96,09 euro; Isin LU0629460675).

E OCCHIO A CHI SOSTENIBILE NON E'

Quale può essere il rischio degli investimenti sostenibili? Il rischio più ricorrente è il cosiddetto “greenwashing”, cioè il tentativo di un’azienda di mostrarsi attenta alle problematiche ambientali, e più in generale sostenibili, quando in realtà le sue attività sono tutto fuorché sostenibili. Dal punto di vista degli investimenti finanziari, il rischio è, dunque, quello di acquistare prodotti che si fregiano di essere sostenibili quando poi puntano su società che in realtà non lo sono.

United States Global Compact
Il Patto mondiale delle Nazioni Unite è un'iniziativa dell’ONU nata per incoraggiare le aziende di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili e nel rispetto della responsabilità sociale d'impresa e per rendere pubblici i risultati delle azioni intraprese.

IL PRODOTTO SOSTENIBILE è veramente diverso?

Visto il rischio “greenwashing” il dubbio che un investitore potrebbe porsi è se quello che sta acquistando è veramente sostenibile. Per rispondere a questa domanda siamo andati a vedere le azioni che formano l’indice S&P 500 e quelle contenute nell’indice S&P 500 ESG e, tirando le fila, i due indici sono effettivamente differenti. Nell’indice ESG ci sono infatti 311 azioni, in quello tradizionale 505, dunque quasi il 40% in meno. Perché nell’indice ESG sono state escluse quasi 200 azioni? Il motivo può essere che operano nel settore del tabacco, come, per esempio, la già citata Philip Morris, che quindi è effettivamente esclusa nella pratica, oppure perché operano nel settore delle armi, ad esempio Lockheed Martin, Raytheon, ma anche Boeing che ha una parte della sua produzione in armi. Ma non solo. Per poter essere inserite nell’indice ESG, le società devono rispettare anche i criteri delle United Nations Global Compact – vedi a lato - e dunque superare l’esame sul rispetto dei diritti umani, diritti del lavoratore, comportamenti anticorruzione… Questo procedimento porta però a fare solo una prima scrematura. Successivamente, tra le società che hanno passato la prima selezione si vanno ad escludere quelle che rispettano sì i criteri ESG, ma che hanno un punteggio basso in termini di sostenibilità. Insomma, gli indici non devono limitarsi a fare il semplice compitino di escludere alcuni settori, ma devono anche scegliere le società con rating ESG più alti.

I CRITERI ESG

Ambiente (Environmental

I criteri che ricadono sotto la “E” di ESG fanno riferimento all’impatto ambientale e hanno parametri come le emissioni di anidride carbonica, l’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali (come l’acqua), l’attenzione al cambiamento climatico, alla crescita della popolazione, alla biodiversità e alla sicurezza alimentare.

Sociale (Social)

Sotto la “S” di sociale rientrano il rispetto dei diritti umani, le condizioni di lavoro, ad esempio l’impiego di lavoro minorile nella produzione, e l’attenzione all’uguaglianza e all’inclusione nel trattamento delle persone, il controllo della catena di fornitura.

Governance

Sotto la “G” di Governance rientrano la presenza di consiglieri indipendenti, politiche di diversità (di genere, etnica, ecc.) nella composizione dei Consigli di amministrazione, remunerazione dei vertici della società collegata a obiettivi di sostenibilità…

Chi certifica se sono ESG? Ci sono società che fanno questo lavoro, tra le quali anche, ma non solo, le stesse società di rating.

PER RINUNCIARE A QUALCHE SOCIETà rinunci al rendimento?

A fronte di questa differenza tra le società inserite nell’indice, quanto hanno reso i due indici? Come puoi vedere dalla tabella qui sotto, rinunciare a circa 200 società non ha creato pregiudizi ai rendimenti, che su 10 anni risultano praticamente allineati – con un leggero vantaggio, per l’indice ESG. Negli anni più recenti, invece, l’indice ESG ha guadagnato di più.

E COME SIAMO MESSI CON I COSTI?

Con la scusa di offrire prodotti ESG, i gestori applicano costi più alti? Come per tutti i prodotti, i costi variano, e di molto. Giusto a titolo di esempio, un fondo come UBS (Lux) Equity Fund - Global Sustainable P ha costi annui del 2,1% e spese di sottoscrizione che possono arrivare al 3%, oppure DWS Invest ESG Equity Income LC ha costi annui dell’1,68% e costi di sottoscrizione che possono essere anche del 5%. Bisogna dunque cercare bene, perché ci sono anche prodotti più convenienti. Per esempio, rimanendo tra gli azionari mondiali, Invesco Msci World Esg Screen Ucits Etf ha costi annui dello 0,19%, mentre per Xtrackers Msci World Esg Ucits Etf il costo annuo è dello 0,20%. Inoltre, essendo Etf e comprandoli direttamente in Borsa con la tua banca risparmi anche le spese di sottoscrizione, ma paghi solo le commissioni, che in media sono dello 0,19%. Quindi, occhio, anche con gli investimenti sostenibili bisogna stare molto attenti, perché non tutti i prodotti sono uguali tra di loro, ma anche tra questi bisogna badare a non scegliere quelli decisamente costosi. 

RENDIMENTI A CONFRONTO
Indice Rendimento annuo (in dollari Usa)
1 anno 3 anni 5 anni 10 anni
S&P 500 ESG 10,1% 10,8% 9,4% 11,5%
S&P 500 7% 9,5% 8,9% 11,4%