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Un mondo di gattini: scommetti sulla "pet economy"

Pet economy

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Data di pubblicazione 05 ottobre 2020
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Pet economy

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Complice la pandemia, sempre più persone scelgono di avere un animale da compagnia. Tutti gli animali domestici hanno bisogno di attenzioni: il mercato della pet economy si allarga sempre più: quali sono le società che fanno prodotti per nutrirli e curarli? C’è qualcuna su cui investire?

Nel mondo anglosassone li chiamano “pet”: sono gli animali da compagnia, solitamente cani e gatti, gli amici dell'uomo. I proprietari di cani e gatti aumentano sempre più. La “pet economy” è il mercato di tutte le attività legate alla cura dii milioni di animali domestici e sta crescendo sempre più: da metà febbraio a metà agosto 2020, solo negli Usa, le vendite di guinzagli per cani sono salite del 13%, quelle di giocattoli per gli animali da compagnia si sono impennate di quasi il 20% rispetto allo stesso periodo del 2019. La passione per gli animali domestici non è un fenomeno solo americano, sebbene gli Usa rappresentino un quarto di tutta la “pet economy” (2 americani su 3 hanno un animale domestico): in Cina le spese per gli animali da compagnia erano già cresciute di quasi il 20% nel 2019 rispetto al 2018, e si stima che a livello mondiale la “pet economy” possa a valere nel 2027 circa 350 miliardi di euro (l’equivalente di almeno 11 anni di “manovre finanziarie” italiane) mantenendo tassi di crescita superiori a quelli medi dell’economia globale.

RISULTATI INVIDIABILI

Le società della “pet economy” stanno già registrando ottimi risultati. Per esempio, negli Usa Chewy (56,55 Usd; Isin US16679L1098), un supermercato online dedicato solo ai prodotti per gli animali domestici, ha chiuso il suo secondo trimestre dell’anno con una crescita dei ricavi di quasi il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In Europa, la tedesca Zooplus (155 euro; Isin DE0005111702) ha dovuto rialzare per due volte le prospettive sui risultati di tutto il 2020, tanto la domanda dei prodotti sta superando le aspettative. Trupanion (83,37 Usd; Isin US8982021060), che negli Usa offre pacchetti assicurativi per gli animali domestici, ha annunciato al 30 giugno di quest’anno un aumento di quasi il 30% degli animali sotto copertura assicurativa rispetto a un anno prima.

LE CONDIZIONI PER NON FARSI GRAFFIARE

Vale la pena comprare azioni di queste società? Per quanto le prospettive sembrino allettanti, bisogna tener presente che l’investimento presenta diversi rischi. Primo: non tutte le attività della “pet economy” sono andate bene in questi mesi di crisi. Per esempio, le attività veterinarie sono state condizionate dai lockdown: la società britannica Pets at home (404,6 pence; Isin GB00BJ62K685) ha registrato da fine marzo a metà giugno un calo dei ricavi legati alle visite veterinarie di poco più dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2019. Secondo: non tutte le società sono profittevoli. La già citata Chewy, pur avendo registrato una crescita impressionante dei ricavi, ha chiuso il trimestre in perdita. La società non hai mai chiuso un bilancio in utile e non dovrebbe farlo né quest’anno, né il prossimo. Terzo: le azioni della “pet economy” sono molto care. Complice il rialzo degli ultimi mesi il rapporto prezzo/utili attesi oscilla intorno a 75. È un valore altissimo – pensalo come il prezzo al chilo delle mele, più è alto più sono care – se pensi che in media lo stesso rapporto per le azioni mondiali è 19 e per le azioni del settore tecnologico (care) è di 26. Insomma, al primo intoppo queste azioni rischiano una mazzata in Borsa. Per questa ragione le sconsigliamo al buon padre di famiglia. Lo speculatore, però, può azzardare una scommessa su una crescita media a doppia cifra dei risultati, conscio che è una scommessa di medio periodo e conscio dei rischi suddetti. 

TUTTA LA CUCCIOLATA IN UNA VOLTA

Va bene, ma lo speculatore cosa compra? Vista la competizione nel settore, l’ideale sarebbe comprare tutte le società del settore in una volta sola. È possibile farlo con l’Etf ProShares pet care (59,8 Usd; Isin US74348A1455), che investe in 25 società: ci sono tutte quelle che abbiamo citato nei paragrafi precedenti e per lo più (per l’82,5% per l’esattezza) ha in pancia società il cui fatturato deriva quasi esclusivamente dalla “pet economy” – la restante parte è fatta da società che non si occupano solo di alimenti e cure per gli animali, ma che comunque sono attori importanti nel settore, pensa per esempio alla Nestlé (110,34 Chf, Isin CH0038863350; mantieni) che con Purina è uno dei colossi degli alimenti per animali. È un buon Etf, ma ha un grande limite: è quotato solo sulla Borsa di New York e non è armonizzato. Per te è penalizzante fiscalmente: la tassazione di guadagni e dividendi dipende dalla tua aliquota marginale Irpef. La banca ti tratterrà il 26% come acconto, ma poi dovrai saldare tu (ogni anno visto che l’Etf stacca dividendi), sulla base del tuo reddito, tramite dichiarazione. In più, verosimilmente dovrai mettere in conto anche il costo del commercialista.

UNO PER TUTTI

Se non si vogliono avere complicazioni fiscali? Bisogna puntare su una singola società. Scegliamo Zoetis (163,55 Usd; Isin US98978V1035), colosso degli Stati Uniti che opera per la cura delle malattie degli animali. La società dal 2013 ha registrato una crescita delle vendite tra il 7% e l’8% annuo, superiore al 5% medio delle altre società del settore, ci aspettiamo che la tendenza perduri, grazie alla capacità della società di investire e lanciare sul mercato sempre nuovi prodotti, conservando un livello elevato di redditività industriale (intorno al 30%). Attenzione ai rischi. La società offre trattamenti per animali domestici e d’allevamento: quest’ultima attività negli scorsi mesi ha sofferto per i contagi nei macelli e potrebbe continuare a farlo in caso di nuovi lockdown. D'altronde, è un’attività che potrebbe risentire della maggiore attenzione del mercato a consumare carni prive di antibiotici o a preferire cibi di origine vegetale. Ai prezzi attuali il titolo non è conveniente – il rapporto prezzo/utili attesi è 44, più basso di quello di altre società del settore, ma elevato. L’acquisto è riservato allo speculatore che vuole scommettere su una crescita costante dei risultati ai ritmi degli ultimi anni, complice anche la liquidità che il gruppo è in grado di generare e che gli permette di acquisire altre società. Le azioni si comprano sulla Borsa Usa. 

Circa il 40% degli italiani ha un animale domestico in casa (la percentuale era intorno al 32% solo 2 anni fa, milioni di cani e milioni di gatti). Anche le spese aumentano: il 45% dichiara di spendere tra i 50 e i 300 euro al mese per i propri animali, diversi euro ogni giorno (solo 5 anni fa l’82% diceva di spendere al mese meno di 50 euro, milioni di euro in totale, milioni di euro di fatturato).

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Zooplus è il più grande rivenditore via internet in Europa di prodotti per animali domestici. È presente in circa 30 Paesi, Italia inclusa. 

Anche Trupanion fa fatica a essere profittevole: le previsioni per il prossimo anno sono di un sostanziale pareggio di bilancio.

Anche il rapporto tra prezzo e valore contabile (altro indicatore di convenienza che più è alto peggio è) è di circa 9 per le società del settore contro il 2,2 medio delle Borse mondiali e il 6 del settore tecnologico.

Le società che offrono prodotti per la cura e l’alimentazione degli animali domestici sono rappresentate dall’Etf ProShares pet care. Il grafico è dal momento della quotazione in Borsa dell’Etf e i dati sono in euro e tengono conto dei dividendi pagati. 

Occhio all’etica

Queste società che investono sulla salute e sul pet food non necessariamente rappresentano una scelta “animalista”. Si tratta comunque in generale di società che effettuano sperimentazioni dei trattamenti e vaccini su altri animali o che inseriscono componenti di carne nel cibo che viene poi destinato agli animali domestici. Valuta dunque se sono investimenti compatibili con la tua etica.

La nuova vita: gattini e tecnologia

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Mediamente, le società che lavorano per gli animali domestici (grassetto; base 100) hanno sofferto all’inizio della pandemia, ma poi hanno registrato un rimbalzo in Borsa (la linea sottile rappresenta l’andamento generale dei mercati) simile a quello dei titoli tecnologici (linea di peso intermedio), i migliori di quest’ultimo periodo.

La passione per gli animali è senza freni

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Le Zoetis (grassetto; base 100), dal momento della loro quotazione in Borsa, hanno fatto mangiare la polvere non solo al resto delle azioni mondiali (linea sottile), ma anche alle azioni del settore tecnologico (linea di peso intermedio) che pure sono andate benissimo negli ultimi tempi. Le Zoetis sono care, ma valgono una scommessa.

Foto di https://bit.ly/3cXOwIk