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Materie prime? Ecco cosa scegliere.

Materie prime

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Data di pubblicazione 16 novembre 2020
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Materie prime

Materie prime

Ci arrivano molte mail in cui ci chiedete cosa ne pensiamo degli investimenti in materie prime, su suggerimento della banca o di qualche altro “esperto”. Per consigliare e seguire questi investimenti bisogna però essere addentro la materia. Scopri quello che puoi fare.

Azioni, obbligazioni e… materie prime. Salvo l’oro, che è la più finanziaria di tutte, e il petrolio, che influisce sui titoli del settore di cui parliamo con frequenza, non le citiamo molto spesso. Il motivo è che sono investimenti con cui ti puoi facilmente fare male. Però pensiamo sia venuto il momento di dare uno sguardo d’insieme. Per fare la loro conoscenza in maniera immediata corri subito a vedere la tabella che mostra il loro andamento negli ultimi tempi. Troverai in grassetto alcuni valori, per guidarti nelle riflessioni che stiamo per fare. Nel complesso, su 5 anni (5 a.) le materie prime non sono state un buon investimento e hanno perso il 3,6% in media.

Le materie prime (commodity in inglese) si dividono in due grandi gruppi: soft e hard. Le materie prime soft sono beni agricoli (soia, frumento, mais, cacao, caffè…) e carni (bovini, maiali…). Le materie prime hard sono quelle del settore energetico (petrolio, gas…), dei metalli preziosi (oro, platino, argento, palladio…) e dei metalli industriali (alluminio, nickel, rame, zinco…).

 ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI MATERIE PRIME
Nome 1 m. 2 m. 3 m. 1 a. 2 a. 3 a. 5 a. 2020
Indice generale
Materie prime -0,3 0,6 5,9 -2,8 -3,0 -1,8 -3,6 -6,5
Energia
Petrolio (Brent) 0,7 -6,8 -3,9 -34,9 -47,2 -33,2 -19,7 -42,3
Gasolio -5,5 -9,4 -10,3 -43,9 -52,6 -41,8 -32,7 -47,7
Gas naturale 12,2 43,8 170,6 -6,1 -40,3 -19,3 -16,4 24,3
Metalli (preziosi e industriali)
Oro -0,3 -1,9 -3,3 19,3 50,5 48,2 56,3 19,2
Argento 0,2 -11,3 -0,4 25,3 60,3 40,5 43,3 26,2
Uranio -0,2 -1,2 -7,0 17,8 2,9 47,9 -23,3 13,7
Alluminio 7,5 7,5 11,9 0,9 -7,1 -13,8 21,0 -0,1
Argento 0,2 -11,3 -0,4 25,3 60,3 40,5 43,3 26,2
Zinco 6,0 3,6 10,6 -4,6 -4,2 -24,3 41,2 6,3
Nickel 5,1 1,2 11,8 -13,2 28,8 23,4 42,8 4,5
Rame 1,3 2,8 6,0 11,3 8,1 -1,6 24,0 5,1
Prodotti agricoli
Caffè -6,0 -16,8 -12,2 -14,1 -21,8 -25,5 -30,7 -30,7
Mais 8,1 17,3 29,2 -2,9 14,5 23,4 -0,6 -2,1
Cotone 7,5 14,0 14,0 0,0 -14,9 -1,7 0,0 -3,4
Cacao -8,2 -8,8 -2,1 -12,7 -4,1 4,6 -37,5 -14,1
Maiale 4,6 22,1 34,1 -14,4 -2,4 -10,2 -0,9 -18,9
Bovini -1,1 4,0 3,9 -13,6 -12,1 -14,8 -27,0 -16,3
Succo d’arancia -1,0 0,5 -6,8 10,8 -19,2 -26,0 -18,9 10,5
Soia 3,9 13,7 20,1 8,5 20,6 7,3 13,1 6,5
Zucchero 7,0 16,5 15,3 10,2 5,9 -2,6 -6,2 3,1
Grano 4,5 11,6 13,1 11,6 13,1 37,6 8,3 3,5
Riso -0,8 9,4 42,3 51,1 52,2 63,1 64,3 47,5
Le variazioni he trovi in tabella sono a fine ottobre 2020 e sono in euro. m.: mese; a.: anno.

Per fare un confronto le Borse mondiali nello stesso periodo han messo su il 36,7% in euro, i titoli di Stato mondiali il 14,4%. Questo -3,6% è il risultato di andamenti diversi tra loro. Il petrolio ha perso il 19,7%, ma l’oro è balzato del 56,3%. In generale, sono andati bene i metalli, ma non l’uranio (siamo in anni in cui l’industria nucleare non è amata). Più ombre che luci, invece, per le materie agricole: anche qui con gran variabilità, visto che il cacao è sceso del 37,5% e il riso, invece, è balzato del 64,3%. Se poi ti limiti a guardare il solo mese di ottobre (colonna 1 m.) vedi che abbiamo dei salti mica male, col crollo del cacao dell’8,2%, il balzo del gas del 12,2%, il crollo del caffè del 6% e il salto in avanti dello zucchero del 7%. Cosa ci dicono questi dati? Che si tratta di investimenti assai volatili. Ecco perché, salvo rari casi come l’oro, il buon padre di famiglia dovrebbe cercare di evitare di investirci.

Ognuno per conto suo

Quanto visto fin qui non è ovviamente tutto. Le materie prime per esempio hanno in genere una bassa correlazione con le azioni, cioè i movimenti delle Borse e quelli delle materie prime sono poco sincronizzati, e questo rende un ipotetico portafoglio composto da un mix di azioni e di materie prime meno rischioso di un portafoglio di sole azioni o sole materie prime. Per esempio, la correlazione tra il prezzo del grano e le Borse mondiali dal 1999 ad oggi (entrambi presi in euro), è stato pari al 34% (è un dato basso) contro l’88% della correlazione tra Borse e titoli di Stato dell’Eurozona. Una buona idea mettere il grano in portafoglio? Non è detto: nello stesso periodo il suo prezzo è all’incirca raddoppiato, un euro in titoli di Stato dell’Eurozona sarebbe salito a quota 2,6 e uno investito nelle Borse sarebbe diventato 3,5 euro. Insomma, la scarsa correlazione è una cosa appetibile, ma non basta.

IN CERCA DI REGOLE PER CAPIRE SE CONVENGONO

Le variazioni dei prezzi delle materie prime dipendono ovviamente dal rapporto tra domanda e offerta. Cosa le determina? Per alcuni metalli come zinco, alluminio, rame… molto dipende dalle richieste delle industrie che li usano, dettate dalle condizioni generali dell’economia: più tira più c’è richiesta di questi beni. Per i metalli preziosi oltre alla domanda industriale (gioielli, marmitte catalitiche…), c’è da considerare la funzione di riserva di valore, per cui i prezzi di questi metalli tendono a salire nei momenti di incertezza e quando l’economia non sta bene. Per le materie agricole, poi, ci sono anche altri fattori, come quelli climatici che influenzano la produzione portando a penuria o abbondanza. Poi c’è pure l’innovazione tecnologica che tende ad aumentare la produttività agricola. In ogni caso c’è anche una certa stagionalità, perché alcuni beni vanno più in alcuni mesi (pensa alle necessità di riscaldamento invernale) e meno in altri e via dicendo. Come vedi, è richiesta una conoscenza multisettoriale molto spinta. Come la si supera? Spesso la si supera con l’analisi tecnica grafica, che ha il pregio di essere una metodologia comune a tutti gli investimenti e anche semplice.

ANALISI TECNICA PER MATERIE PRIME

Stiamo parlando di quell’analisi che guarda i grafici e che, semplificando molto, ricava i prezzi futuri sulla base di come si sono mossi i prezzi passati. A volte te ne parliamo, ma pensiamo che sia più che altro un “gioco per smanettoni”, non compatibile con una strategia di portafoglio di lungo periodo su cui gravano ulteriori problemi (vedi riquadro Il costo del future).

IL COSTO DEL FUTURE

I prodotti che investono in materie prime in genere (ci sono eccezioni, vedi il caso dell’etfs sull’oro che consigliamo) non investono direttamente nelle materie prime, ma in particolari contratti detti future, il cui prezzo dipende da queste materie prime. In pratica investono in contratti che stabiliscono l’acquisto di una materia prima a un determinato prezzo in un determinato momento e, a quel punto, scadono. Ovviamente, a chi gestisce un prodotto finanziario sulle materie prime non interessa arrivare mai alla consegna, per cui li vende sempre a ridosso della scadenza per sostituirli con nuovi contratti con scadenze più lontane. Se i nuovi contratti costano più di quelli vecchi, ogni volta che il prodotto finanziario in cui hai investito rinnova il suo portafoglio, tu perdi qualcosina. Viceversa, accade se i contratti nuovi costano meno di quelli vecchi. Il problema è che, in genere, i prezzi dei future si trovano proprio nel primo caso (sono più alti quelli con scadenza più lontana). Quindi, in generale, se acquisti e mantieni a lungo questo genere di prodotti e il prezzo della materia prima resta invariato, tu tendi comunque a perdere denaro.

Nulla da comprare? Nì

Chiudiamo con un nulla di fatto? No, anzi, qualcosa c’è da fare. Primo, ti confermiamo l’acquisto di un 5% di oro extra-portafoglio con l’Etfs Gold Bullion Securities (149,46 euro; Isin GB00B00FHZ82) che trovi a Piazza Affari e che investe in lingotti d’oro (vedi AF 1356 per una analisi dettagliata). Fino ad oggi l’oro è andato molto bene. I motivi sono tanti. Primo, l’oro è un bene rifugio: anche se le Borse sono salite, l’economia è colpita dal Covid-19, quindi un po’ di oro non guastava e non guasta. C’è poi da dire che l’oro come riserva di valore potrebbe essere visto come una alternativa ai titoli di Stato, solo che non offrendo cedole di solito non paga altrettanto bene, tuttavia oggigiorno con i rendimenti di molti titoli di Stato negativi questa remora cala. C’è poi la funzione anti-inflazione, nel senso che l’oro resiste all’inflazione. Ora tu dirai, ma di inflazione non ne vedo: è vero, ma c’è chi la teme e ne ha buoni motivi. Il primo è che, dopo il Covid-19, ci sarà la ripresa, e la ripresa di solito preme sui prezzi, il secondo è che gli Stati sono super indebitati. Lascia perdere in Europa, dove è difficile creare inflazione per via di regole ferree e di trattati internazionali, ma in molti Stati si potrebbe pensare di ripagare il debito bruciandone il valore con l’inflazione. L’oro resta quindi bene rifugio. Ovviamente non mancano i rischi. Ricorda che siamo ai prezzi più alti degli ultimi tempi, molti potrebbero voler monetizzare i guadagni e vendere. In secondo luogo, cinesi e indiani sono super acquirenti di gioielli, ma se i prezzi sono troppo alti, la loro domanda potrebbe calare. Terzo, se si concretizza la ripresa, è vero che l’oro è appetibile come protezione all’inflazione, ma lo è meno come bene rifugio. Per questo oggi ti diciamo di non superare il 5% dei tuoi investimenti in oro. C’è altro? No. Se proprio vorrai scommettere sul fatto che la ripresa economica che ci sarà a fine pandemia faccia crescere i prezzi delle materie prime (che in momenti di boom sono richieste più che nei momenti di crisi) un prodotto che potrai acquistare è l’Etf Wisdomtree Broad Commodities (6,46 euro; Isin GB00B15KY989) quotato a Piazza Affari che replica il movimento dei contratti future di diverse materie prime. Attento, però, che al momento non sappiamo ancora quando usciremo dalla pandemia

Wisdomtree e rischio Brexit

Al momento il materiale informativo dei prodotti wisdomtree è stato autorizzato dalla consob britannica. Significa che, quando ci sarà la brexit, questi prodotti potrebbero non essere più autorizzati alla vendita in europa, e magari venire ritirati da piazza affari. In passato li abbiamo contattati per sapere le loro intenzioni con l’etfs gold bullion e ci hanno risposto che sono intenzionati a farsi autorizzare anche dalle autorità irlandesi e pertanto rimanere a pieno titolo nella zona euro. Visto che questo non è ancora avvenuto stiamo seguendo costantemente la situazione per controllare che sia così. Anche se hai in mano prodotti britannici che noi non ti abbiamo mai consigliato ricorda di controllare che ne sarà di loro dopo brexit. Per ulteriori informazioni vedi anche qui: www.consob.it/documents/46180/46181/cs_20201112.pdf/c301a7be-af8b-41cd-8b64-36c13be64831.