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Un pieno di energia pulita

Data di pubblicazione  04 dicembre 2020
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Nel corso delle scorse settimane le Borse sono andate molto bene, ma le azioni delle società legate all’idrogeno sono andate ancora meglio. Facciamo il punto della situazione.

Abbiamo condotto la nostra analisi sulle società legate all’idrogeno a settembre, in AF n°1381. Da allora, in media, le Borse mondiali hanno messo su, in euro e dividendi inclusi, circa il 9%. Ma il certificate Vontobel tracker solactive hydrogen (202,6 euro; Isin DE000VP2HYR0), che allora ti avevamo indicato per una speculazione, ha guadagnato circa il doppio: il bilancio è di un +19%. L’entusiasmo è stato alimentato da due fattori. Primo: anche gli Usa hanno deciso di lanciare un piano per valutare l’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia pulita. Il vecchio piano americano era fermo al 2006 e si tratta di un passo avanti importante per le prospettive delle società del settore. Secondo: in Europa i progetti legati all’idrogeno vanno avanti, soprattutto nel settore dei trasporti – dopo la Germania, anche l’Austria ha approvato l’utilizzo dei primi treni a idrogeno, in Italia i primi treni a idrogeno dovrebbero circolare in Lombardia nel 2023. 

I treni a idrogeno sono prodotti da Alstom che usa la tecnologia della società Hydrogenics che, a propria volta, fa parte del gruppo americano Cummins (220,34 Usd; Isin US2310211063). Cummins sta investendo tanto sull’idrogeno, anche se il peso di questa attività resta ancora limitato sui bilanci: non vale la pena comprare le Cummins per una scommessa secca, ma nel certificate Vontobel le Cummins ci sono e, tutto sommato, ci stanno bene.

L’Europa ci crede talmente tanto, che sta pensando di creare una “Borsa dell’idrogeno”, in modo che a livello internazionale il prezzo di questa materia prima sia l’euro – come il dollaro è il prezzo internazionale per il petrolio.

Le opportunità della scommessa…

Le prospettive per le società dell’idrogeno restano, ancora oggi, ottime: l’amministrazione Biden, negli Usa, ha in programma di continuare a investire sulle tecnologie legate alla produzione di energia da idrogeno e si stima che il mercato dell’idrogeno possa conoscere da qui al 2017 ritmi di crescita doppi rispetto a quelli medi dell’economia mondiale. Una scommessa su queste società, dunque, ancora ci sta. Attenzione, però: è riservata solo a speculatori. Compri, infatti, società che al momento sono tutte in perdita e lo resteranno, al meglio, per ancora due anni: la tecnologia per la produzione di idrogeno non è ancora efficiente e, a parte qualche progetto pilota come quello sui treni citato in precedenza, ci vorranno anni prima che l’idrogeno possa effettivamente diventare parte della nostra vita.

… e i suoi rischi

Aspettati per queste società, scivoloni anche pesanti. Pensa a Nikola (18,98 Usd; Isin US6541101050), che produce camion a idrogeno: le azioni, dopo aver messo su l’83% in Borsa dal 3 al 25 novembre sulla scia dell’entusiasmo per l’elezione di Biden, in sole quattro sedute hanno perso il 50%, sia per la decisione di General Motors di non diventare più azionista della società (confermando, però, la collaborazione industriale), sia per la notizia della vendita di azioni da parte dei vertici della società. Clamoroso anche il caso delle Fuelcell energy (7,38 Usd; Isin US35952H6018): solo a novembre hanno messo su il 410% (sì, sono quintuplicate per la notizia di una collaborazione con enti Usa per il rilancio degli studi sull’idrogeno), ma sono bastate le notizie su Nikola per farle perdere quasi il 30% in due sole sedute.

Sì al certificate, no alle azioni singole

Per questo, sconsigliamo al buon padre di famiglia di puntare sulle azioni che si occupano esclusivamente di idrogeno. Fallo solo se hai uno spirito da speculatore e sei conscio di comprare azioni care. Per stemperare il rischio di beccarti un -50% in pochi giorni, ti consigliamo di fare la scommessa comprando il certificate Vontobel tracker solactive hydrogen (202,60 euro; Isin DE000VP2HYR0) – è quotato sulla Borsa di Milano e racchiude 15 società del settore; solactive è solo il nome della società che ha creato l’indice replicato dal certificate, non ha nulla a che fare con l’energia solare. Evita, invece, di comprare azioni di singole società legate all’idrogeno. Se hai in mano azioni della norvegese Nel Asa (22,5 corone norvegesi; Isin NO0010081235), vendile e portati a casa i guadagni: dalla nostra analisi di settembre hanno messo su il 20% (+21% in euro). Si tratta di un guadagno in Borsa migliore di quello di altre società del settore, nonostante i risultati non siano stati esaltanti: per esempio, Nel Asa nel terzo trimestre ha registrato un calo dei ricavi dell’1% rispetto al terzo trimestre 2019, mentre PowerCell (271,6 corone svedesi, Isin SE0006425815; non acquistare), che è salita del 17% in Borsa, ha visto un rialzo dei ricavi del 10%. Inoltre, Nel Asa ha visto una contrazione del valore del portafoglio di ordini rispetto alla fine del secondo trimestre: siamo ora sopra del 64% rispetto a un anno fa, ma altre società lo hanno raddoppiato. Insomma, un po’ una delusione che aumenta i rischi di ribassi del titolo. Vendi le Nel Asa e valuta, se vuoi continuare a fare una speculazione sul settore ma di più lungo periodo, di investire una parte del ricavato nel certificate Vontobel. 

Sulle Nikola incombe l’incognita dell’indagine dell’autorità americana per supposta frode contabile. Che General Motors abbia deciso, a sorpresa, di rinunciare a diventare azionista perché ha scoperto qualcosa che non andava nei bilanci? Per prudenza, alla larga dalle Nikola.

Se sei un buon padre di famiglia, puoi fare un piccolo passo nel settore dell’idrogeno comprando le Air Liquide (134,45 euro; Isin FR0000120073): la società fa ancora prevalentemente gas industriali, ma sta investendo molto sull’idrogeno.

Nel Asa ha un piccolo pacchetto azionario di Nikola e ha accordi di fornitura con quest’ultima. Per ora ha risentito solo in parte delle difficoltà in Borsa di Nikola, ma se la situazione di quest’ultima dovesse peggiorare anche le Nel Asa potrebbero risentirne.