La birra nemica dello spreco alimentare
Ogni giorno, in Italia, 1300 tonnellate di pane sono destinate a essere buttate. Biova srl, società molto giovane – è nata nell’ottobre 2019 – si propone di dare una nuova vita al pane invenduto, ritirandolo da catene di panetterie e supermercati, a titolo gratuito, e trasformandolo in birra e in altri prodotti come, per esempio, snack. La birra – oggi è disponibile in tre tipi diversi – e gli snack sono oggi venduti da diverse catene di supermercati diffuse sul territorio nazionale – per esempio, Ipercoop, Unes, Carrefour e Eataly – oltre che online – per esempio su Winelivery e Cortilia. In futuro Biova punta a espandere il proprio mercato con il lancio di nuovi prodotti e vendendo anche in mercati esteri.
L’importo minimo per investirci è di 500 euro; trovi i dettagli sulcrowdfunding di Biova qui www.crowdfundme.it/projects/biova/.
Oggi, come del resto praticamente per tutte le start-up, i conti della società sono in rosso, ma, grazie al denaro raccolto con il crowdfunding – nel momento in cui scriviamo l’importo minimo richiesto per questa campagna è già stato raggiunto - Biova punta a chiudere in attivo il bilancio del 2023. La società è classificata come una start up innovativa: investendovi hai, quindi, diritto a uno sgravio fiscale (le persone fisiche che hanno investito dal 2020 in poi in una startup o Pmi innovativa, possono detrarre il 50% della somma investita, per i dettagli vedi, per esempio, AF 1402). Il progetto di Biova ci piace, così come la possibilità di ridurre lo spreco alimentare e le emissioni di C02, realizzando un prodotto che, come la birra, ha conosciuto un aumento nei consumi negli ultimi mesi. Va, tuttavia, tenuto presente che con questo investimento acquisti una partecipazione in una società non quotata, con tutti i rischi del caso. Come ti abbiamo detto spesso, parlando di crowdfunding, potresti avere delle difficoltà a liquidare il tuo investimento. Biova punta a una cessione a un gruppo alimentare o della grande distribuzione nei prossimi cinque anni, ma non è scontato che questo avvenga nei tempi previsti o anche successivamente.
Il 40% dei fondi raccolti con il crowdfunding saranno dedicati da Biova allo sviluppo di nuovi centri regionali di raccolta, stoccaggio e lavorazione del pane invenduto, mentre il 30% verrà usato per l’inserimento in azienda di personale commerciale e di supporto.
Il successo del progetto dipende dallo sviluppo diffuso di una coscienza sensibile alle tematiche dello spreco e a quelle ambientali: e anche questo, per quanto ci sia sempre maggior attenzione sul tema, non è scontato che accada a breve. C’è anche la possibilità non solo di non guadagnare niente da questo investimento, ma addirittura di perdere tutto quello che hai investito. Se ne sei ben consapevole, ma vuoi scommettere sul progetto di Biova, ricorda di puntare una piccola cifra. Non è un investimento adatto, invece, al buon padre di famiglia, perché troppo rischioso, anche se puoi godere del beneficio fiscale. Per ora, come detto prima, Biova resta una società non quotata: vale la pena puntare sul settore e c’è qualche titolo quotato che possa essere interessante per un investimento?
Nel primo trimestre 2021, in Italia, gli acquisti di birra per il consumo casalingo sono cresciuti del 18,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – fonte: Coldiretti. Il consumo pro capite in Italia è arrivato a 36,8 litri, la filiera, fra occupati diretti e indotto, offre lavoro a oltre 140mila persone. In crescita anche le esportazioni del 4% nei primi quattro mesi del 2021.
Un settore effervescente
Il 2020 non è stato un anno positivo per il commercio di birra, in Italia e all’estero. I ripetuti lockdown e la drastica riduzione della socialità, un po’ in tutto il mondo, hanno causato una battuta d’arresto alle vendite di birra, con conseguenze negative sui conti delle società produttrici. Il 2021, però, sembra andare meglio, ma molto dipenderà dall’andamento della pandemia nell’ultimo scorcio del 2021, che potrebbe imporre (come in parte già sta accadendo) nuove limitazioni alla socialità.
Secondo il report 2020 di AssoBirra, la produzione italiana di birra è scesa dell’8,4% rispetto al 2019. I consumi sono scesi dell’11,4%. Nel 2020 anche l’export, dopo anni di crescita, è sceso del 4,8%.
Come puntare sull’oro biondo
Abbiamo analizzato alcune società che producono in prevalenza birra – le trovi nella tabella qui sotto con alcuni importanti indicatori che ne valutano la convenienza – confrontandole con l’andamento del settore. Non trovi, invece, società che producono anche birra ma in maniera minoritaria rispetto alle altre attività, come per esempio, Kirin holding – vedi a lato. Tra tutte, Carlsberg (1.062 corone danesi; Isin DK0010181759) ha dati migliori dell’indice di riferimento. Il gruppo danese nel 2020 ha sofferto per il calo dei consumi, ma nel corso del 2021 ha recuperato un po’ di terreno e le prospettive per i prossimi mesi, pandemia permettendo, sono positive. Il titolo ha perso terreno in Borsa negli ultimi 6 mesi, e, a questi prezzi, potrebbe valere un acquisto. Il problema è che il mercato principale di quotazione è quello danese, difficilmente raggiungibile. Alcune banche ne propongono l’acquisto sulla Borsa di Londra: normalmente sconsigliamo di comprare un titolo su un mercato diverso da quello principale, perché potresti avere problemi in caso di operazioni straordinarie e il titolo potrebbe anche esser meno scambiato con conseguenti difficoltà di vendita. Tuttavia, se il settore ti attira, vuoi scommettere sulla sua piena ripresa e non temi qualche ulteriore scivolone in caso di nuove misure restrittive, puoi farci un pensiero, puntando su Carlsberg una cifra contenuta.investire in birra conviene? | ||||||
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Nome | Isin | Prezzo al 26/11 | Valuta | Prezzo/utile | Prezzo/patrimonio netto | Rend. da dividendo (%) |
Anheuser-Bush Inbev | BE0974293251 | 51,19 | euro | 25 | 1,84 | 0,68 |
Boston Beer | US1005571070 | 454,64 | usd | 60 | 5,9 | 0 |
Carlsberg | DK0010181759 | 1062 | dkk | 25 | 3,9 | 2,06 |
Constellation Brands | US21036P1084 | 229,32 | usd | 80 | 3,3 | 1,32 |
Diageo | GB0002374006 | 3.759,1 | gbx | 34 | 12 | 1,9 |
Heineken | NL0000009165 | 93 | euro | 48 | 4 | 0,75 |
Molson Coors | US60871R2094 | 46,5 | usd | non disponibile | 0,8 | 3 |
Settore produttori di birra - indice World-Datastream Brewers | 29 | 2,65 | 1,5 |
Kirin Holdings (1.887 jpy; Isin JP3258000003), oltre a produrre birra, possiede società che producono derrate alimentari e bevande non alcoliche, ma anche attive nel settore farmaceutico, nella logistica, ristorazione…
Prima di tentare l’acquisto del titolo Carlsberg con la banca telefonica, informati sempre sui costi dell’operazione.