Complice una situazione in Ucraina che stava precipitando, l’8 marzo scorso il prezzo dell’oro si è portato sui massimi di sempre, chiudendo poco sopra i 2.050 dollari l’oncia. Da allora, però è iniziata una lunga discesa che l’ha portato a perdere, dall’8 marzo al 18 maggio circa il 12% nonostante le Borse, sullo stesso periodo, non stessero brillando, perdendo circa il 4%, e nonostante la corsa dell’inflazione non abbia accennato a placarsi – l’oro è tradizionalmente considerato un investimento che si comporta bene quando le Borse vanno male e quando l’inflazione galoppa. Dal 18 maggio c’è stato un accenno di ripresa, ma il prezzo oscilla ancora stancamente intorno a 1.850 dollari l’oncia, inferiore ai valori di marzo. Che è successo?
I concorrenti si rafforzano
Tre i motivi che spiegano il calo registrato dal prezzo dell’oro nonostante l’andamento delle Borse non sia stato brillante. Primo: le attese di un rialzo generalizzato dei tassi d’interesse da parte delle Banche centrali più sostenuto di quanto non si prevedesse, per esempio, a inizio anno. Questo si è già riflesso sull’andamento dei rendimenti delle obbligazioni sul mercato: per esempio, per i titoli di Stato americani con scadenza compresa tra 7 e 10 anni, i rendimenti sono passati dall’1,85% annuo lordo dell’8 marzo al 2,88% annuo lordo del 18 maggio. L’oro è bello e luccica, ma non paga interessi: i titoli di Stato americani sono considerati un investimento super sicuro come l’oro e se i primi cominciano a offrire un rendimento interessante, il mercato tende a preferirli rispetto all’oro.
Secondo: il rafforzamento del dollaro Usa nei confronti delle altre valute determinato dalle attese di un rialzo robusto dei tassi d’interesse proprio da parte della Banca centrale Usa. Anche il dollaro Usa è considerato un porto in cui ripararsi in caso di difficoltà ed è, quindi, un “concorrente” dell’oro. Come spesso accade in generale anche col prezzo delle materie prime, un rafforzamento del dollaro ha pesato sull’andamento dell’oro. Terzo: la recrudescenza della pandemia in Cina e i lockdown diffusi in diverse città. La Cina è uno dei mercati più importanti al mondo per quanto riguarda la domanda di “oro fisico”, quello che viene usato per la gioielleria, per intenderci. Con i cinesi chiusi in casa e col progressivo peggioramento delle prospettive di crescita economica, la domanda di oro da gioielleria si è contratta in modo robusto (a livello globale, già nel primo trimestre dell’anno, con le chiusure anche a Shanghai, la domanda di oro da gioielleria si era contratta del 7% rispetto al primo trimestre del 2021).
Che fare ora con l’oro?
Significa che per l’oro è finita definitivamente? Non lo crediamo. È bastato che la Cina annunciasse misure straordinarie a sostegno della propria economia e qualche riapertura affinché anche l’oro rialzasse un po’ la testa, sulla spinta delle attese di maggiori acquisti di gioielleria. Il prezzo dell’oro è, però, dominato anche dagli acquisti a meri fini d’investimento: se la crisi dei titoli tecnologici dovesse continuare e la recessione dovesse effettivamente manifestarsi negli Usa, con conseguenti ribassi delle Borse, il mercato, che ora ha preferito un po’ ridurre gli acquisti d’oro, potrebbe tornare a riscoprire il gusto del metallo giallo. Insomma, secondo noi c’è ancora spazio per tenere una parte della ricchezza investita in oro. Il modo migliore per acquistare oro resta quello di comprare in Borsa l’Etc Invesco physical gold (167,10 euro al 3/6; Isin IE00B579F325). Compra oro al posto tuo – i lingotti sono fisicamente custodi nei caveau di una grande banca – evitandoti le complicazioni e i sovrapprezzi che, invece, avresti se andassi a comprare fisicamente oro da investimento dai rivenditori specializzati: in passato (vedi n° 1404) abbiamo rilevato commissioni implicite nei prezzi dell’oro anche del 10%, mentre comprando l’Etc spendi, se fai l’operazione via internet, circa lo 0,2% del controvalore investito (a cui sommare spese di gestione dell’Etc pari allo 0,15% annuo). Puoi fare l’acquisto dell’Etc anche tramite il servizio di trading online della tua attuale banca.
Il prezzo dell’oro è normalmente espresso in dollari Usa per oncia. Il prezzo di 1.856,81 dollari per oncia (al 3/6) corrisponde circa a poco più di 55 euro al grammo.
Proprio perché i fattori che incidono sul prezzo dell’oro sono molti, non ti aspettare mai relazioni univoche: in altre parole, ci potranno essere dei momenti in cui il prezzo dell’oro sale anche se salgono i rendimenti dei titoli di Stato e il dollaro si rafforza.
Ricorda che l’oro va considerato come un investimento “extra” non speculativo rispetto alle nostre strategie d’investimento. Quindi il suo valore non può comunque superare il 10% della tua ricchezza complessiva – se investi, per esempio, anche nell’Etf dedicato alla salute Lyxor Msci world health care euro (426,61 euro al 3/6; Isin LU0533033238), complessivamente entrambi gli investimenti (Etf e oro) dovranno pesare per massimo il 10% della ricchezza a tua disposizione.