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Oro vicino ai massimi storici

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Oro vicino ai massimi storici

Data di pubblicazione 21 aprile 2023
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Oro vicino ai massimi storici

Oro vicino ai massimi storici

Vale ancora la pena di investirci? Perché?

Il prezzo dell’oro si era già portato sui massimi di sempre pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: l’8 marzo del 2022 ha sfiorato i 2.060 dollari l’oncia. Ebbene, dopo una discesa che l’aveva riportato intorno ai 1.630 dollari l’oncia a novembre 2022, il prezzo dell’oro nelle scorse settimane ha ritrovato brio riavvicinandosi ai massimi storici. Al momento di questa analisi viaggia sui 2.000 dollari l’oncia. Due i motivi dietro questa corsa. Primo: i fallimenti bancari di marzo 2023 e le violente oscillazioni delle azioni. L’oro è il classico “bene rifugio”: quando il nervosismo si diffonde sul mercato il prezzo dell’oro tende a beneficiarne. È successo dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ed è successo nuovamente quando si temeva una possibile crisi del sistema bancario: a marzo, tra alti e bassi, le Borse mondiali, in euro, sono rimaste piatte, mentre l’oro ha guadagnato il 5,7%. Secondo: la speranza di un raffreddamento della politica monetaria in termini di rialzo dei tassi d’interesse diffusasi sempre a marzo. In questo mese i rendimenti sul mercato dei titoli di Stato americani con scadenza compresa tra 7 e 10 anni sono scesi da circa il 4% al 3,5%. I titoli di Stato Usa sono un “rivale” dell’oro in termini di “sicurezza”: solitamente quando i rendimenti dei titoli di Stato americani scendono, il prezzo dell’oro tende a beneficiarne. I rendimenti dei titoli di Stato Usa in aprile sono un po’ risaliti e l’oro ha un po’ ripiegato, ma comunque, dall’inizio del 2023, il prezzo dell’oro è in guadagno, in euro, del 7,1% contro un rialzo delle Borse mondiali, in euro e dividendi inclusi, del 5%.

Le prospettive per il futuro

A questi prezzi ancora la pena investire sull’oro? Di ragioni per farlo ce ne sono ancora diverse. Primo: le riaperture in Cina dovrebbero sostenere l’economia cinese e, con questa, la domanda di oro fisico in forma di gioielleria da parte dei consumatori. Secondo: le tensioni geopolitiche non sono, purtroppo, terminate e le Banche centrali mondiali stanno continuando ad accumulare riserve di oro. Terzo: anche il mercato sembra favorevole a un proseguimento della corsa dell’oro, con le scommesse su un rialzo del suo prezzo che sono più di 6 volte superiori a quelle al ribasso. Certo, non mancano anche elementi che potrebbero frenarne la corsa: dalla tenuta dell’inflazione che spingerebbe le Banche centrali a continuare col rialzo dei tassi, ai conti societari del primo trimestre che potrebbero convincere il mercato che la prospettiva di una recessione può essere accantonata. Quest’ultima sarebbe un’ottima notizia per i tuoi investimenti azionari, ma potrebbe far ripiegare il prezzo dell’oro. Di questo, però, non devi spaventarti: la natura dell’oro è proprio quella di essere una sorta di assicurazione. Ci investi solo una piccola parte del tuo patrimonio: quando le Borse volano, magari l’oro rappresenta solo un costo, ma quando ci sono delle difficoltà è lì potenzialmente pronto a farti limitare i danni.

 

Quanto e come investire in oro

L’investimento in oro deve rappresentare al massimo il 10% della tua ricchezza complessiva. Come ti abbiamo detto più volte, il grosso del tuo portafoglio d’investimenti (minimo 80%) deve essere dedicato alle Borse e ai titoli obbligazionari che suggeriamo nelle nostre strategie d’investimento – le trovi su www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia. La restante parte, per un 10% al massimo va dedicata a qualche titolo più speculativo, mentre per il restante 10% va all’oro, agli investimenti sostenibili e a quelli settoriali. Di conseguenza se hai 50.000 euro da investire, al massimo all’oro potrai dedicare 5.000 euro. Ma attenzione, che se, per esempio, hai già investito 2.500 euro in un Etf che punta, per esempio, sul settore della salute (vedi n° 1506), allora il valore del tuo investimento in oro dovrà essere di soli 2.500 euro. Se hai già investito in oro in passato seguendo i nostri consigli verifica che i suddetti limiti siano rispettati: nell’esempio appena visto, per esempio, se il tuo oro vale 3.500 euro e l’Etf 2.500 euro, puoi pensare di vendere quote di oro per un controvalore di 1.000 euro in modo da rientrare nei limiti suggeriti (e portare così a casa qualche guadagno di breve/medio periodo che non fa mai male). Non a caso abbiamo parlato di “quote di oro”: il modo migliore per investire in oro, infatti, è farlo tramite l’Etc Invesco physical gold (176,36 euro; Isin IE00B579F325). È come un forziere d’oro: compra effettivamente lingotti d’oro della massima qualità che custodisce nei caveau della banca JP Morgan Chase a Londra. Segue benissimo l’andamento dell’oro in euro. Inoltre, è nella sua categoria il prodotto più scambiato in Borsa e ha commissioni di gestione molto contenute (pari allo 0,12% annuo). Si compra facilmente su Borsa italiana anche tramite il trading online della tua banca e le commissioni che pagherai sono quelle che si applicano alle compravendite di azioni italiane, intorno allo 0,2% del valore dell’investimento per investimenti fatti via internet. 

 

La soluzione migliore per comprare oro

La soluzione migliore per compare oro

La linea in grassetto rappresenta l’andamento dell’Etc Invesco physical gold sulla Borsa di Milano, mentre quella sottile rappresenta l’andamento dei prezzi dell’oro in euro. La linea sottile è praticamente invisibile: significa che l’Etc fa il suo lavoro per bene e che le minime differenze sono dovute ai costi di gestione dell’Etc.

Comprare lingotti e monete d’oro è sicuramente bello e gratificante, ma non è il modo migliore per fare un investimento: va fatto solo presso alcuni rivenditori specializzati (altrimenti non è oro d’investimento) e le commissioni (in termini di ricarico sul prezzo) possono essere molto molto salate – da test fatti in passato potevano arrivare anche al 10%. A meno che tu non voglia fare un regalo a un bimbo, non è da considerare.