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Mollo tutto e vado in Tunisia?

Data di pubblicazione  21 aprile 2023
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Dopo il Portogallo e San Marino è venuto il momento di valutare una nuova meta che può interessare ai pensionati: la Tunisia. Diversamente da chi si trasferisce a Lisbona, qui anche l’ex dipendente pubblico gode di vantaggi fiscali.

Situata a meno di 150 chilometri dalla Sicilia, la Tunisia è un’altra meta di cui si parla spesso per i futuri pensionati, anche se i numeri dei residenti italiani nel Paese non sono elevatissimi (siamo intorno alle 6.000 persone). La cosa non deve stupire: nonostante la ventata di libertà delle primavere arabe di oltre 10 anni fa, il Paese presenta ancora delle criticità. Gli ultimi attacchi terroristici gravi risalgono ormai al 2015, tuttavia lo stato di emergenza è ancora in vigore. Inoltre, sono sanzionati dalla legge alcuni aspetti della vita che in Italia sono perfettamente normali (omosessualità). Infine, fuori dalle grandi città la situazione degli ospedali non sempre è ottimale (fatto non da poco visto che se ci si trasferisce in Tunisia si perde la sanità italiana), vedi www.viaggiaresicuri.it/find-country/country/TUN e https://ambtunisi.esteri.it/ambasciata_tunisi/it/ per ulteriori dettagli.

Ma allora perché se ne parla tanto come meta?

I motivi sono due: costo della vita e vantaggi fiscali.

Iniziamo dal costo della vita. Nel 2021 il tunisino medio spendeva ogni anno per vivere poco meno di 5.500 dinari tunisini (all’incirca 1.600 euro al cambio attuale), di cui circa 1.650 (meno di 500 euro) in cibo e 1.300 per la casa (siamo sotto i 400 euro). Va bene che con un tasso d’inflazione del 10% dopo due anni queste cifre vanno viste al rialzo, va bene che si tratta di una media che include anche i tunisini meno abbienti (e nessuno pensa di andare in Tunisia a fare la stessa vita di chi è meno abbiente), e che il dato per il 20% dei tunisini più benestanti sale a poco meno di 12.000 dinari (circa 3.500 euro), ma è chiaro quanto la vita sia meno cara che da noi. Chi conosce la lingua francese (o usa le traduzioni automatiche in internet) può divertirsi ad approfondire queste cose direttamente dal sito nazionale di statistica tunisino al link: www.ins.tn/publication/resultats-de-lenquete-nationale-sur-le-budget-la-consommation-et-le-niveau-de-vie-des.

Il secondo motivo è il fisco. A renderlo un motivo interessante per trasferirsi in questo Paese è una legge tunisina del 2006, la n° 85 del 25 dicembre (testo completo in lingua francese qui: www.intt.tn/upload/txts/fr/loi_85-2006-fr.pdf) che all’articolo 35, intitolato “Introduzione di un regime fiscale agevolato per pensioni e vitalizi dall'estero” recita “il provente netto da pensioni e vitalizi è determinato dopo una deduzione dell'80% del suo importo lordo”. In pratica trasferendosi in Tunisia si pagano le tasse tunisine (più o meno con aliquote simili a quelle italiane) solo sul 20% della pensione lorda. E in Italia? Come nel caso del trasferimento in Portogallo entra in gioco la convenzione contro le doppie imposizioni, che prevede che si sia tassati solo nel Paese di residenza (in questo caso la Tunisia), ma con una particolarità: se in Portogallo questo valeva solo per gli ex dipendenti del settore privato, in Tunisia vale anche per gli ex dipendenti pubblici. È un caso raro, ma l’articolo 18 del trattato contro del doppie imposizioni recita “Le pensioni e le altre remunerazioni analoghe, pagate ad un residente di uno Stato contraente in relazione a un cessato impiego, sono imponibili soltanto in questo Stato” e l’articolo 19, diversamente da quanto previsto in altre convenzioni, non pone limitazioni per le pensioni pubbliche. Al link  https://www.finanze.gov.it/export/sites/finanze/.galleries/Documenti/Varie/TUNISIA_1979-Testo_G.U._ita.pdf  puoi conoscere tutti quanti i dettagli. 

RISPARMI SUL RISCALDAMENTO?

Maria José di Savoia forse non ci sarebbe stata. Qualcuno ricorderà che l’ultima regina d’Italia per qualche anno si ritirò a Cuernavaca in Messico, luogo dal clima eccellente con temperature medie stabilmente intorno ai 20° tutto l’anno. Non è un clima che trovereste in Tunisia. A gennaio la colonnina di mercurio scende intorno agli 11°, mentre a luglio e agosto sale sui 30°. Piove, però, poco: gli 8 mesi più piovosi dell’anno vedono tra i 20 e i 30 mm di pioggia l’anno (per intenderci a Milano sono circa 50 nel mese meno piovoso e oltre 120 in quello più piovoso). Su https://climateknowledgeportal.worldbank.org/country/tunisia trovi qualche altra informazione.