Nell’Unione europea è ufficialmente in vigore la Direttiva europea sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione. Questa direttiva mira a generare consigli di amministrazione delle società quotate più equilibrati a livello di genere, dato che impone una presenza del sesso sottorappresentato pari al 40% tra gli amministratori non esecutivi e pari al 33% tra tutti gli amministratori. Le aziende devono raggiungere questi obiettivi entro il 30 giugno 2026.
Ridurre la diversità di genere è importante non solo da un punto di vista sociale e di uguaglianza, ma anche perché ha impatti positivi sull’andamento delle aziende. Rappresenta, dunque, un fattore per migliorare le società dal punto di vista finanziario.
È per entrambi i motivi esposti – sociali e finanziari – che ci posizioniamo oramai da diverso tempo su queta tematica di investimento. I prodotti con cui farlo sono due. La prima soluzione è l’Etf UBS (IE) Global Gender Equality (USD) A-dis (17,046 euro; Isin IE00BDR5GT91), che replica un indice che punta su società con un elevato punteggio in merito alla diversità di genere, evitando al contempo quelle con un basso punteggio in tale ambito, considerandola anche all’interno dei consigli di amministrazione delle società in cui investe.
La seconda soluzione è il fondo Nordea 1 Global Diversity Engagement BP EUR (167,962 euro; Isin LU1939214695). Si concentra su società ben posizionate in materia di diversità o che si stanno impegnando attivamente per migliorare in una o più aree afferenti a questa tematica. Per misurare il rispetto delle caratteristiche sociali promosse dal prodotto, il fondo utilizzerà indicatori come la diversità a livello del management, la percentuale degli investimenti in imprese che violano il Global Compact delle Nazioni Unite e la diversità di genere nel consiglio di amministrazione. Ad esempio, il genere sottorappresentato deve pesare almeno il 30% (se la percentuale è in miglioramento la quota scende al 20%) della dirigenza di alto livello, vale a dire a livello esecutivo, manageriale o del consiglio di amministrazione. In alternativa, la posizione di presidente del consiglio di amministrazione o di amministratore delegato deve essere ricoperta da una persona del genere sottorappresentato.