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Tassonomia: la Commissione va comunque avanti con gas e nucleare
un anno fa - giovedì 3 febbraio 2022
Cosa cambia con gas e nucleare nella tassonomia?
Non più tardi di 10 giorni fa, la piattaforma europea sulla finanza sostenibile, un gruppo di esperti della stessa Commissione europea incaricato di consigliarla sullo sviluppo di politiche di finanza sostenibile, aveva dato il suo parere contrario sull’inclusione nella tassonomia del nucleare e del gas, in quest’ultimo caso era stato lasciato uno spiraglio in caso di rispetto di condizioni stringenti. La Commissione ha però deciso di proseguire sulla sua strada inserendo, con un atto delegato complementare, gas e nucleare tra le attività che possono rientrare nella tassonomia europea.
LA SCELTA POLITICA DELLA COMMISSIONE
Diciamo “possono” rientrare nella tassonomia perché la Commissione ha di fatto integrato i riscontri ricevuti dalle varie consultazioni e dai vari esperti, compresa la piattaforma Eu sulla finanza sostenibile, e questo ha portato ad adeguamenti nei criteri e nelle norme sui requisiti di divulgazione e verifica per il nucleare e il gas nella tassonomia. Secondo queste regole, ad esempio, i nuovi progetti di centrali nucleari saranno riconosciuti solo fino al 2045 e le attività legate al gas dovranno avere emissioni del ciclo di vita inferiori a 100 gCO2e/kWh. In sintesi, non è per forza detto che automaticamente nucleare e gas rientrano nelle attività sostenibili: solo se rispettano i paletti fissati saranno inserite. Di fatto, la Commissione europea, tenendo conto anche della spaccatura tra i diversi Paesi europei sul punto, ha scelto per una strada meramente “politica”.
Ora le proposte passeranno al Parlamento europeo e al Consiglio europeo e diventeranno legge a meno che almeno il 72% degli Stati membri che rappresentano almeno il 65% della popolazione dell'UE, o la maggioranza dei membri del Parlamento europeo, non vi si oppongano entro 4 mesi.
COSA CAMBIA PER GLI INVESTITORI?
La proposta di inserimento di gas e nucleare nella tassonomia ha dei riflessi anche sui prodotti di investimento. Le nuove regole, che entreranno progressivamente in vigore dal luglio prossimo fino al 2023, impongono infatti ai gestori, come fondi ed Etf, di essere trasparenti, per esempio, sulla percentuale di attività svolte dalle società che hanno in portafoglio che sono allineate alla tassonomia. Ora la Commissione, insieme all’atto delegato che rende possibile l’inserimento di gas e nucleare nella tassonomia, ha presentato anche delle proposte proprio sugli obblighi di trasparenza riguardanti i prodotti finanziari. Esattamente come è richiesto di dire quante attività presenti nel portafoglio di investimento sono allineate alla tassonomia, la Commissione ha introdotto l’obbligo di riferire sul grado di inclusione delle attività nel settore del gas e dell'energia nucleare nei vari prodotti. E potrebbe non essere finita qui. La Commissione ha inoltre affermato che esaminerà ulteriori modifiche ai quadri di informativa sui prodotti finanziari per fornire agli investitori una maggiore trasparenza sulle esposizioni a gas e nucleare. In sintesi: società che producono gas ed energia nucleare possono entrare nei fondi sostenibili. Se un fondo lo fa, dovrà dichiararlo, mostrando l’esposizione a queste attività. A questo punto è molto importante che queste proposte e regole vengano implementate, perché aumenterebbero il grado di trasparenza del prodotto su cui investi e metterebbe in condizione di scegliere un prodotto sostenibile da un altro. Con queste informazioni, infatti, anche tra i fondi classificati come sostenibili, si potrà scegliere tra quello che, eventualmente, punta su gas e nucleare e quale no. Insomma, se le nuove proposte in termini di trasparenza saranno accettate, non dovrai per forza rinunciare ad un fondo od Etf sostenibile solo per paura che ci siano dentro gas e nucleare, allineando così i tuoi investimenti alle tue convinzioni. In questo modo potrebbero infatti crearsi, per esempio, fondi sostenibili che si chiamano ex-nuclear and gas, cioè che escludono i settori nucleari e gas, esattamente come oggi esistono fondi che si chiamano ex-oil, cioè non puntano sul petrolio, piuttosto che su base settoriale ex-financials, cioè che non puntano sui finanziari...
Per quanto riguarda l’investimento sul nucleare che ti avevamo proposto, ovviamente questa è una notizia positiva, ma comunque il nostro consiglio si basa su prospettive generali del settore e non solo ed esclusivamente sulla tassonomia.