Australia: cambio al vertice, ma nel segno della continuità

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Il cambio di Governo nel Paese è più una punizione al partito uscente che un riconoscimento di merito per il nuovo premier laburista, anche perché il programma di Governo di quest’ultimo è molto vicino alle scelte compiute negli ultimi anni da quello uscente. Il partito di destra è diventato impopolare a causa della sua indifferenza di fronte al disastro provocato dagli immensi roghi delle foreste del biennio 2019-2020. Il Governo uscente non ha mostrato alcun segno di impegno o interesse per la tutela dell’ambiente, nonostante l’Australia abbia un tasso di inquinamento per abitante molto elevato e gli effetti del cambiamento climatico si stiano facendo sentire pesantemente con inondazioni, lunghi periodi di siccità e temperature estreme. Agire contro il riscaldamento globale, preservando il settore minerario, che è uno dei motori dell’economia del Paese, rappresenta una delle grandi sfide per il nuovo Governo, e non è l’unica.
Le relazioni diplomatiche tra Australia e Cina stanno attraversando momenti difficili. In generale la politica internazionale cinese desta inquietudine nel Paese. Canberra ha rinforzato le misure di protezione contro la Cina e aumentato le spese per la difesa. Come risposta, Pechino ha sanzionato le esportazioni australiane. Il nuovo Governo, come il precedente, vuole fermezza verso la Cina, ma allo stesso tempo intende normalizzare le relazioni commerciali tra i due Paesi, ma ciò si sta rivelando essere quasi impossibile. Con il rallentamento economico cinese l’età dell’oro per le esportazioni australiane che traevano grandi profitti dal boom cinese è orami un ricordo.
Anche in Australia, come in ogni dove, l’inflazione è risalita e le autorità monetarie hanno inasprito le loro politiche. L’aumento dei tassi è un problema in un Paese in cui il tasso di indebitamento è tra i più elevati al mondo. Nell’ultimo decennio, infatti, c’è stata una fiammata immobiliare che ha costretto la popolazione a indebitarsi molto per acquistare casa. L’aumento dei tassi d’interesse pesa sulle famiglie che devono pagare le rate dei mutui e minaccia il mercato immobiliare che è stato uno dei motori dell’economia negli ultimi anni.
La situazione è tanto più delicata per le famiglie in quanto l'aumento dei prezzi supera oggi di gran lunga la crescita salariale, che è molto modesta nonostante un tasso di disoccupazione ai minimi storici. Aiutare direttamente il ceto medio sarà difficile, perché i margini di bilancio sono stati notevolmente ridotti negli ultimi anni. Già prima della pandemia i conti pubblici finivano in rosso nonostante il dinamismo economico, con la crisi e le misure di stimolo, lo scorso anno il disavanzo è salito al 7,8% del Pil (l’intera ricchezza prodotta dal Paese).
L'inflazione e l'aumento dei tassi di interesse minacciano i consumi delle famiglie e il settore immobiliare australiani. Sul futuro delle esportazioni pesa il forte rallentamento della Cina e il cambiamento climatico moltiplica il numero dei disastri naturali che stanno penalizzando l'economia. E la necessaria riduzione delle emissioni di gas serra indebolirà l'attività mineraria del Paese.
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