Svizzera: la qualità si paga

Gli attivi svizzeri svolgono un ruolo importante in un portafoglio perché poco volatili e capaci di limitarne il rischio complessivo
Gli attivi svizzeri svolgono un ruolo importante in un portafoglio perché poco volatili e capaci di limitarne il rischio complessivo
La Svizzera soffre del conflitto in Ucraina, che rende l’energia più cara e per il calo della domanda estera. Nel 2° trimestre l’economia ha ristagnato, con una crescita annua non oltre lo 0,5%. A ciò si aggiunge il quasi fallimento di Credit Suisse che è stato portato avanti con urgenza e ha molti elementi problematici. Il mancato rispetto della priorità tra azionisti (han ricevuto qualcosa per le loro azioni) e creditori (alcuni dei quali hanno perso tutto) solleva interrogativi, porta ad azioni legali e crea dubbi sulla governance del sistema finanziario e sulla reputazione del Paese. E non è tutto. Dopo essere stata patria del segreto bancario, attirando capitali da tutto il mondo, si è affrettata a seguire le sanzioni decise dagli Usa e dall’UE contro la Russia, sui suoi beni e su quelli dei suoi cittadini, e ciò non rassicura altri investitori stranieri che temono sanzioni, in caso di problemi tra l’Occidente e il loro Paese. Risultato, nel 2022 i capitali sotto gestione delle banche svizzere sono diminuiti dell'11% e il settore bancario svizzero ha perso slancio, a vantaggio, ad esempio, di Singapore. Con queste prospettive non sorprende che la Borsa di Zurigo stenti a decollare. Può, invece, sorprendere la salita del franco rispetto all’euro, visto che i tassi rimangono molto più alti nella zona euro, ma questo è giustificato dalle aspettative di inflazione che il Paese ha saputo controllare bene. Con l’euro a 0,96 franchi, il franco è vicino ai massimi di un anno fa. Nonostante le recenti battute d’arresto, la Svizzera resta un’economia competitiva, ma bisogna guardare in faccia la realtà: ai livelli attuali il rapporto prezzo/utili dell'indice Msci Switzerland è vicino a quello dell'indice mondiale, mentre il mercato non beneficia dello stesso momentum. E la moneta ai massimi rende il confronto ancora più sfavorevole per gli attivi svizzeri che, indubbiamente, svolgono un ruolo importante in un portafoglio perché poco volatili e capaci di limitarne il rischio complessivo. Tuttavia, il prezzo da pagare per questa diversificazione diventa sempre più importante, tanto che potrebbe finire per spingerci a cercare delle alternative in futuro. Continuate a seguirci.
L’inflazione è tornata sotto controllo, all'1,6% annuo ad agosto, ossia sot-to l’obiettivo del 2% delle autorità monetarie elvetiche.
La moneta forte ha contribuito a controllare meglio l’inflazione elvetica, a limitare la perdita di potere d’acquisto delle famiglie svizzere e la pressione sui salari, nonché ad au-mentare i rendimenti degli investitori che hanno acquistato questi attivi finanziari di qualità. Allo stesso tempo, però, il franco forte rappresenta una minaccia per la competitività della Svizzera e un elemento che limita l’interesse per i nuovi acquisti di attività finanziarie svizzere.
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