Borsa cinese: come guadagnarci

Analisi
Analisi
Penalizzata da un mercato interno fiacco e dalla mancanza di fiducia delle famiglie, la Cina fatica a raggiungere l'obiettivo di crescita del 5% fissato dalle autorità, che hanno annunciato una nuova serie di misure di sostegno all'economia come il taglio del tasso d’interesse ufficiale e del coefficiente di riserva obbligatoria, ossia la riduzione della quantità di denaro che le banche del Paese devono detenere per far fronte agli imprevisti e per gestire i rischi. Al momento del loro annuncio, alcuni settori, come materie prime e beni di lusso, hanno brindato. Per loro la domanda cinese è importante.
Il nodo della domanda interna
Da un lato, ci sono le preoccupazioni dei giganti della tecnologia che, un tempo unici concorrenti dei colossi americani, sono stati ridimensionati da Pechino, che ha preferito assicurarsi che non sfuggissero al suo controllo. Nel tentativo di risanare il settore finanziario, le autorità hanno poi limitato l'accesso ai finanziamenti per i promotori immobiliari, colpendo quello che era l'investimento preferito dalle famiglie: gli immobili. Oggi le famiglie cinesi preferiscono acquistare titoli del debito pubblico. Quali i motivi dietro questa scelta? In primo luogo, l'inflazione cinese è molto bassa (allo 0,6% in agosto), perciò un titolo di Stato, nonostante rendimenti bassi (il decennale è intorno al 2%) offre un tasso reale (senza inflazione) positivo. E poi i prezzi delle case stanno diminuendo, nell'ultimo anno sono scesi del 5%: i risparmiatori cinesi sanno che potranno acquistare in futuro un immobile a prezzi più bassi. Per questo rimandano l’acquisto. Tuttavia, la Cina continua a avere un ruolo di primo piano nelle tecnologie legate alla transizione energetica oltre a produrre a prezzi vantaggiosi i beni che consumiamo in Occidente, contribuendo a contenere la nostra inflazione.
Perché un Etf per investire in Cina
Il mercato azionario cinese non può mancare in un portafoglio ben diversificato. La borsa di questo Paese è presente in tutte e tre le nostre strategie d’investimento, per il 10% nel portafoglio equilibrato e dinamico e per il 5% in quello difensivo. In quest’ultimo è presente anche un 5% di obbligazioni cinesi. Per la parte azionaria, il prodotto che consigliamo è un Etf. l’Hsbc Msci China Ucits Etf (6,74 euro, Isin IE00B44T3H88) quotato a Milano. Perché questo prodotto? In Cina ci sono tre Borse principali: la prima è a Shanghai, la seconda a Shenzen, la terza a Hong Kong. Ci sono parecchi fondi e Etf che investono in azioni cinesi, ma tre sono gli indici principali che tendono a seguire e a replicare, ossia il Csi300, che raccoglie i 300 principali titoli quotati a Shanghai e Shenzen, l’indice Hang Seng, che racchiude i circa 70 maggiori titoli di Hong Kong e l’indice Msci China. Quest’ultimo comprende ben 655 titoli (dato riferito a agosto 2024) e offre una buona diversificazione: il settore più presente, al 28,6%, è quello dei beni di consumo, seguito dai servizi di comunicazione, al 22,7%, e quello finanziario (18%). L’Etf Hsbc Msci China, che replica quest’indice, è secondo noi un buon prodotto per cogliere l’andamento delle azioni cinesi, con un rischio, legato alla volatilità, più contenuto.Attendi, stiamo caricando il contenuto