Promossa tra gli investment grade...

Rating Serbia
Rating Serbia
S&P ha alzato il rating della Serbia da BB+ a BBB-, facendola così entrare nel novero degli emittenti investment grade. Questo non vale ancora per le altre due case di rating, Fitch e Moody’s, per le quali il giudizio è ancora, rispettivamente, Ba2 e BB+, ma con outlook positivo. C’è quindi la possibilità di una revisione in futuro in positivo anche per queste due case di rating che, se dovesse arrivare, porterebbe la Serbia tra gli investment grade anche per Fitch (che ha portato l’outlook da stabile a positivo lo scorso agosto), mentre pe Moody’s servono ancora due promozioni in totale per entrare negli investment grade.
I MOTIVI DELLA PROMOZIONE
La decisione di S&P è motivata dalla resilienza economica della Serbia contro gli shock grazie ad una gestione macroeconomica molto attenta e precisa, che è tra l’altro attesa proseguire nei prossimi anni. Rispetto ai livelli pre-pandemia, il Pil reale della Serbia è aumentato del 18%, le riserve valutarie sono raddoppiate e il debito pubblico è sceso di oltre il 2% attestandosi al 48,4% del Pil. La domanda interna resiliente, i cosiddetti “buffer” fiscali accumulati (cioè i surplus accumulati) e politiche fiscali e monetarie prudenti ancorate ad accordi con il Fondo monetario internazionale (FMI) dovrebbero consentire alla Serbia di contenere la debolezza in corso nell'eurozona e resistere a possibili shock futuri. Inoltre, guardando oltre il 2024 le attese sono per un tasso di crescita del 4% e di forti afflussi di investimenti esteri.
CI SONO SEMPRE DEI RISCHI
La Serbia ha però anche delle debolezze da non ignorare. Nonostante una crescita del Pil robusta, il livello pro-capite medio è ancora basso, mentre sul fronte del debito, oltre il 70% è denominato in valute estere, il che lo rende vulnerabile alle fluttuazioni del tasso di cambio. Dunque, qualsiasi variazione importante sui mercati valutari può impattare in maniera importante sul costo del debito – e quindi sulle finanze pubbliche. Tra le vulnerabilità ci sono poi le questioni politiche. La Serbia non ha aderito alle sanzioni occidentali contro la Russia anche dopo aver condannato l'attacco all'Ucraina. Inoltre, la nazione deve ancora superare gli ostacoli sul suo percorso verso una potenziale adesione all'Unione europea, in particolare le questioni legate al Kosovo e alle tensioni con gli altri Paesi confinanti.
GLI INVESTIMENTI
La promozione di S&P e i miglioramenti nei giudizi sulla sua situazione anche da altre case di rating sono notizie positive, ma la Serbia ad oggi rimane un Paese con un rating, medio, sotto l’investment grade. I singoli titoli obbligazionari serbi non sono quotati su Borsa italiana, hanno anche minimi elevati – 100.000 euro o dollari – e quindi non sono consigliati per acquisti diretti – oltre al loro grado di rischio. I titoli in dollari della Serbia solo però presenti, per una piccola percentuale, all’interno dell’Etf consigliato per puntare sui bond in dollari dei Paesi emergenti, che si conferma un prodotto molto ben diversificato e che consente di posizionarsi su molti Paesi.
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