La riforma ESMA: come cambiano i mercati finanziari europei
Riforma ESMA, quello che devi sapere
Una guida semplice per capire le nuove regole su mercati, cripto e infrastrutture finanziarie.
Riforma ESMA, quello che devi sapere
Una guida semplice per capire le nuove regole su mercati, cripto e infrastrutture finanziarie.
Negli ultimi anni i mercati finanziari europei sono diventati sempre più integrati e digitali. Le attività si spostano rapidamente da un Paese all’altro, gli investitori operano in diversi Stati e nuove realtà come le cripto-attività hanno creato rischi e opportunità non sempre facili da gestire. Per questo motivo l’Unione europea sta discutendo una riforma che rafforza il ruolo di ESMA, l’autorità che vigila sui mercati e sugli strumenti finanziari.
Un chiarimento importante: la riforma non toglie il controllo sulle banche alla Banca centrale europea, né crea un nuovo “super-poliziotto bancario”. La vigilanza sulle banche rimane nelle mani della Bce e dell’Eba (European Banking Authority; vedi glossario a fine articolo). La riforma riguarda invece i mercati, le infrastrutture finanziarie e il mondo dei cripto-asset, cioè gli ambiti in cui oggi le differenze tra Paesi creano più problemi.
Oggi ogni Paese europeo vigila sui propri mercati con criteri che cambiano leggermente da paese a paese. Questo porta a tre effetti negativi:
La riforma cerca di risolvere questi problemi concentrando alcune attività direttamente in ESMA, così da ottenere un quadro più coerente a livello europeo.
1. Le attività in cripto-asset
Con il nuovo regolamento europeo MiCA, i fornitori di servizi in cripto (quelli che scambiano, conservano o gestiscono cripto-asset per i clienti) passeranno, dopo una fase di transizione, sotto il controllo diretto di ESMA.
Cosa significherà, in pratica?
2. Le infrastrutture dei mercati
In un mercato finanziario, gli scambi di titoli non avvengono in modo spontaneo: servono infrastrutture tecniche che permettono di negoziare, compensare e “regolare” le operazioni.
La riforma stabilisce che ESMA controllerà direttamente quelle considerate più importanti per l’Europa, come:
L’obiettivo è evitare che differenze tra Paesi possano creare rischi per la stabilità del mercato europeo nel suo complesso.
3. I grandi gruppi del risparmio gestito
Non tutto il risparmio gestito passerà sotto ESMA. L’idea è concentrarsi sui gruppi con attività diffuse in più Paesi europei, dove è più facile che emergano problemi di coordinamento tra varie autorità nazionali.
Per rendere il sistema più rapido ed efficace, la riforma introduce un nuovo Executive Board, un “direttorio” che aiuterà l’autorità a prendere decisioni più veloci e coerenti in tutti gli Stati membri.
Inoltre, ESMA avrà un ruolo più forte nel risolvere eventuali conflitti tra le autorità di due Paesi diversi quando un gruppo finanziario opera oltre confine.
Tra i settori più influenzati dalla riforma ci sono le trading venues, cioè le sedi in cui gli investitori comprano e vendono titoli.
Non tutte le borse saranno vigilate a livello europeo.
La proposta prevede che ESMA controlli direttamente solo le piattaforme considerate davvero significative per l’intera UE. Si parla di circa una decina di gruppi, valutati in base a:
Le sedi più piccole, che operano soprattutto a livello locale, continueranno invece a essere vigilate a livello nazionale.
Le trading venues “significative” dovranno:
Le altre, pur restando sotto la loro autorità nazionale, avranno comunque regole più uniformi e minori margini per interpretazioni locali.
Regole più armonizzate renderanno più facile per una piattaforma operare e attrarre membri da altri Paesi. Questo aumenta la concorrenza: una piattaforma locale potrebbe trovarsi a competere con mercati pan-europei percepiti come più affidabili perché direttamente vigilati dall’ESMA.
Poiché ESMA aumenterà le sue attività, cresceranno anche i contributi dovuti dagli operatori vigilati. Le piattaforme che passeranno sotto il suo controllo dovranno rafforzare le funzioni interne di rischio, compliance e controllo del mercato, seguendo standard più avanzati e uniformi.
Le banche italiane continueranno a essere vigilate dalla BCE.
Possono entrare nel radar ESMA solo se:
Per la maggior parte delle banche italiane, quindi, la riforma ha effetti principalmente indiretti.
Potrebbero rientrare in ESMA se:
Diventano rilevanti se fanno parte di gruppi molto presenti in più Stati dell’UE. In questo caso ESMA potrebbe avere un ruolo diretto o di coordinamento.
Sono i soggetti più direttamente coinvolti: tutti i CASP italiani (società che offrono servizi legati alle cripto ) passeranno sotto il controllo ESMA dopo la fase transitoria prevista da MiCA.
Cartolarizzazioni
DORA (sicurezza digitale dei servizi finanziari)
Green bond europei
ESMA (European Securities and Markets Authority)
Autorità europea che vigila sui mercati finanziari e sugli strumenti negoziati.
EBA (European Banking Authority)
Autorità europea che definisce le regole prudenziali per le banche.
BCE / SSM (Meccanismo di Vigilanza Unico)
Sistema che attribuisce alla BCE il controllo sulle banche della zona euro.
Cripto-asset / CASP
Cripto-asset: attività digitali come criptovalute e token.
CASP: società che offrono servizi legati alle cripto (scambio, custodia, ecc.).
Trading venue
Luogo, fisico o digitale, in cui avvengono gli scambi di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni ecc.).
CCP (Central Counterparty)
Soggetto che si interpone tra acquirente e venditore garantendo le operazioni.
CSD (Central Securities Depository)
Sistema che trasferisce la proprietà dei titoli tra chi compra e chi vende.
MiCA (Markets in Crypto-Assets Regulation)
Nuova normativa europea che disciplina i servizi e gli operatori delle cripto-attività.
DORA (Digital Operational Resilience Act)
Regolamento europeo sulla sicurezza informatica nel settore finanziario.
Greenwashing
Pratica di presentare un prodotto come “sostenibile” senza che lo sia davvero.
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