Argentina: il punto su inflazione, riforme e le opportunità di investimento

Argentina: inflazione gennaio, azioni ed obbligazioni
Argentina: inflazione gennaio, azioni ed obbligazioni
In Argentina l’inflazione annuale è tornata sotto il 100%, fatto che non accadeva da due anni. Il carovita ha rallentato dal 117,8% di dicembre all’84,5%, battendo le attese che prevedevano un calo all’84,7%. In forte rallentamento è risultata anche l’inflazione mensile, il vero dato rilevante in contesti di iperinflazione: a gennaio, i prezzi al consumo sono aumentati del 2,2% mensile, rispetto al 2,7% di dicembre e al 2,3% atteso dal mercato.
Nell’arco del 2025 il processo di disinflazione continuerà con le riforme volute dal governo, ma anche grazie al rallentamento della svalutazione del peso, che impatterà meno sui prezzi dei beni importati. Il governo si attende un 18% annuale a fine 2025, mentre il mercato punta al 23%.
Le drastiche riforme volute dal presidente Milei hanno avuto effetti positivi, fino ad ora, sull’inflazione e sui conti pubblici, oltre ad avere un impatto positivo sui bond. Tuttavia, tutto questo ha avuto un forte impatto a livello sociale. Più della metà della popolazione vive ora sotto la soglia di povertà e le disuguaglianze sono aumentate.
Ma quali sono state queste riforme? Ecco alcune delle principali misure:
Nonostante i progressi, la strada da fare è ancora molta. Non investire nella Borsa argentina e neppure, direttamente, nelle obbligazioni. Al momento il nostro consiglio è di esporti su quest’ultime in maniera diversificata con l’Etf Invesco Emerging Mkts Usd Bond (15,22 euro; Isin IE00BF51K132). L’Argentina, infatti, è tra i Paesi più rappresentati all’interno del portafoglio di questo Etf.
Attendi, stiamo caricando il contenuto