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Inflazione PCE, mercato del lavoro... ecco cosa farà la Fed (e come approfittarne)

Fed e cosa fare

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Data di pubblicazione 05 dicembre 2025
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Fed e cosa fare

Fed e cosa fare

Unendo il dato sull'indicatore preferito dalla Fed in chiave carovita e quelli provenienti dal mercato del lavoro, va delineandosi come si muoverà la Fed mercoledì 10. Cosa fare? Quali sono le opportunità da cogliere?

Il dato preferito dalla Fed per misurare il carovita, l’inflazione PCE, è andato nella direzione giusta secondo i mercati. L’indice, infatti, a settembre — con dati in ritardo a causa dello shutdown — segnala una crescita del 2,8% su base annua e dello 0,3% su base mensile: un dato in linea con le attese.

Anche il dato core (che esclude alimentari ed energia), considerato ancora più significativo perché non include le componenti più volatili, si è mosso in una direzione tale da rendere i mercati soddisfatti e, più in generale, più sereni su quanto farà la Federal Reserve la prossima settimana. A livello annuale il PCE è rallentato dal 2,9% al 2,8%, mentre su base mensile segnala +0,2%.

A questo si aggiungono i segnali di rallentamento del mercato del lavoro USA che, pur provenendo da enti privati e quindi più volatili (ci riferiamo ai dati ADP), sono anche gli unici a disposizione, visto che i dati ufficiali dell’ufficio del lavoro federale non sono disponibili a causa dello shutdown. Inoltre, guardando all’intero 2025, gli Stati Uniti hanno registrato 1,17 milioni di licenziamenti fino a novembre: il numero più alto dall’anno della pandemia (2020). È solo la sesta volta dal 1993 che i tagli superano quota 1,1 milioni. La maggior parte dei licenziamenti è avvenuta nei primi mesi dell’anno, con 275.000 posti eliminati a marzo, in gran parte per riduzioni governative. A novembre i settori più colpiti sono stati le telecomunicazioni (15.000 posti) e la tecnologia (12.000 posti), con Verizon che ha annunciato 13.000 licenziamenti. Le cause principali sono state ristrutturazioni e condizioni economiche e, in misura minore, l’adozione dell’IA (responsabile di circa 55.000 tagli). Anche le assunzioni risultano in calo: 500.000 quelle pianificate fino a novembre, il livello più basso dal 2010, con un possibile aumento temporaneo a dicembre per effetto delle festività.

In questa situazione, con un’inflazione che si mantiene sopra l’obiettivo ma appare in linea e mostra qualche piccolo segnale di rallentamento e, soprattutto, con un mercato del lavoro che — ampliando l’orizzonte di analisi all’intero 2025 — evidenzia un numero totale di licenziamenti molto elevato, la Fed molto probabilmente (e questo lo pensano anche i mercati) taglierà i tassi di interesse. Si tratterebbe di un movimento preventivo per iniziare a sostenere l’economia e il mercato del lavoro che sta effettivamente iniziando a rallentare: i numeri cominciano a diventare significativi.

Di conseguenza, lo scenario di tagli dei tassi della Fed — che vengono sempre apprezzati dal mercato — risulta sempre più verosimile. Questo potrebbe consentire ai mercati, in particolare alla Borsa di Wall Street, di continuare nel ciclo di sedute positive osservato in questi ultimi giorni. Per approfittare di questo scenario, trovi una soluzione qui.

APPROFONDIAMO INSIEME: COS’È L’INDICE PCE?

L’inflazione PCE (Personal Consumption Expenditures price index) è l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali ed è la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti) per definire la sua politica monetaria.

L’indice PCE misura la variazione media nel tempo dei prezzi pagati dai consumatori statunitensi per un paniere ampio di beni e servizi. A differenza dell’indice dei prezzi al consumo (CPI), che si basa su un paniere fisso di beni, l’indice PCE è un indice a catena che si aggiusta per riflettere i cambiamenti nel comportamento dei consumatori, come la sostituzione di beni più costosi con alternative più economiche (ad esempio, se il prezzo del manzo aumenta, i consumatori potrebbero acquistare più pollo). Come l’indice generali dei prezzi, anche l’indice PCE ha la sua versione “core” o “di fondo” e anche in questo caso si calcola non considerando energia e alimentari.