Nel terzo trimestre del 2025, l’economia dell’area euro ha registrato una crescita superiore alle attese, con un incremento del PIL pari allo 0,3% rispetto al trimestre precedente, superando la stima iniziale dello 0,2%. Questo risultato è stato trainato principalmente dagli investimenti e dai consumi interni, mentre il commercio netto (esportazioni – impostazioni) ha avuto un impatto negativo. Nonostante le tensioni geopolitiche e l’aumento delle tariffe, la regione ha dimostrato una notevole resilienza, sostenuta da un mercato del lavoro solido e da costi di finanziamento contenuti. Inoltre, la compensazione per dipendente – un indicatore che tiene conto delle diverse voci che determinano il costo del lavoro - è cresciuta del 4% su base annua, segnalando una dinamica salariale positiva.
A livello di Paese, il quadro è eterogeneo: il Lussemburgo ha segnato la crescita migliore (+1,1% entrambe), mentre cali si sono osservati in Irlanda e Finlandia (-0,3%). Analizzando le componenti del PIL, nel terzo trimestre si è registrato un aumento della spesa per consumi delle famiglie (+0,2%), della spesa pubblica (+0,7%) e degli investimenti fissi lordi (+0,9% nell’area euro), dopo il calo del trimestre precedente. Anche le esportazioni sono cresciute (+0,7% nell’area euro), ma le importazioni hanno segnato un incremento più marcato (+1,3%), determinando un contributo negativo del commercio estero alla crescita (-0,2 punti percentuali per l’area euro).
I mercati prevedono che la Banca Centrale Europea manterrà una politica monetaria stabile, senza toccare i tassi. anche se l’inflazione potrebbe scendere sotto l’obiettivo del 2% nel medio termine.