Si parte con la stagione dei dazi?

Analisi Mercati
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L’obiettivo di Trump è portare la produzione sul suolo Usa, pena dazi salati. Consapevoli della propria debolezza Canada e il Messico hanno cercato un dialogo per risolvere la crisi. E ciò ha dato frutti, almeno a breve termine, con la sospensione dell'aumento dei dazi sui loro prodotti per 30 giorni e con l’impegno di Canada e Messico a intensificare la lotta contro il traffico di droga e di immigrati clandestini. La Cina ha scelto, invece, la strada di un’escalation moderata. Pechino ha annunciato dazi del 15% sul carbone e sul gas naturale liquefatto americani. Verranno applicati, inoltre, dazi del 10% anche sul petrolio e su determinati beni. L'elenco dei prodotti tassati è limitato a solo circa 20 miliardi di dollari di importazioni dagli Usa, mentre gli Usa colpiscono più di 400 miliardi di dollari di prodotti cinesi. Insomma, pur dimostrando la determinazione a difendersi, la Cina cerca una tregua.
È difficile fare pronostici su come evolverà la partita che questi Paesi stanno giocando, ma si può temere che Stati finora risparmiati, finiscano nel mirino della Casa Bianca a breve. Anche senza un'applicazione effettiva delle sanzioni commerciali, evocarne la possibilità ha già conseguenze negative: disorienta le aziende, ostacolandone gli investimenti. Chi voleva investire in Messico per proteggersi dalle sanzioni contro Pechino potrebbe alla fine decidere di restare in Cina: pagare il 10% è meglio del 25% in terra messicana. Sul piano finanziario, ciò si traduce in maggiore volatilità.
Come una partita a scacchi?
Una guerra commerciale è dannosa per tutte le economie, ma alcuni Paesi partono avvantaggiati. Gli Usa, ad esempio, che con le loro mosse hanno iniziato questo “gioco” e potrebbero anche limitarne i danni. Proprio per questo azioni e bond Usa hanno un peso rilevante in tutte le nostre strategie di investimento. Nel portafoglio equilibrato, le obbligazioni in dollari Usa rappresentano 25% e le azioni statunitensi il 15%, in quello dinamico, rispettivamente, il 15% e il 25%, nel difensivo il 25% e il 5%. Per investirci puoi acquistare l’Etf obbligazionario Vanguard Usd Treasury (20,43 euro; IE00BZ163M45) e l’azionario iShares core S&P 500 Ucit (58,04 euro; IE0031442068). Anche se in posizione subalterna rispetto agli Usa, anche il Messico potrebbe reggere il confronto. Grazie alla sua manodopera a basso costo, resta una base essenziale per l'industria Usa e le sue autorità possono giocare la carta dell’impegno al controllo dell'immigrazione clandestina, tema chiave nell'agenda politica di Trump. Le azioni messicane restando salde al 5% della nostra strategia equilibrata e dinamica, il prodotto che consigliamo è l’Etf iShares MSCI Mexico Capp. (135,7 euro; IE00B5WHFQ43). Quanto all'economia canadese, è piuttosto in competizione con quella statunitense. È quindi più probabile che il Paese soffra della volontà di Trump di riequilibrare i loro scambi commerciali. Non acquistare quindi azioni di questo Paese. Venendo alla Cina, è il nemico commerciale numero uno degli Stati Uniti, ma in molti settori i prodotti cinesi sono difficili da sostituire. Senza contare che, a lungo termine, i consumi delle famiglie cinesi potrebbero anche diventare un motore di sviluppo economico rendendo il Paese meno dipendente dalle esportazioni. Le azioni cinesi continuano quindi a far parte, per il 5%, di tutte le nostre strategie d’investimento. Per investirci puoi acquistare l’Hsbc Msci China Ucits Etf (6,93 euro; IE00B44T3H88).Attendi, stiamo caricando il contenuto