I dubbi delle Banche centrali

I dubbi delle Banche centrali
I dubbi delle Banche centrali
LE BANCHE CENTRALI SONO PREOCCUPATE PER L'INFLAZIONE...
Dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve americana, tenutasi il 18 e 19 marzo, emerge chiaramente un crescente timore: l’inflazione potrebbe essere spinta verso l’alto dagli effetti della guerra commerciale. Il tema dei dazi doganali è stato citato ben 18 volte nel verbale di marzo, a fronte di una sola menzione a gennaio. E questo già prima dell’annuncio, arrivato il 2 aprile, di nuovi dazi aggiuntivi. Durante l’incontro, la maggior parte dei membri della Fed ha espresso preoccupazione per un possibile aumento persistente dei prezzi.
Curiosamente, però, il dato sull’inflazione di marzo ha mostrato un rallentamento: ma attenzione: si tratta di un dato "vecchio", che riflette una situazione precedente all’inasprimento delle politiche commerciali. Inoltre, anche se ci sono opinioni diverse sulle prospettive economiche, i membri della Fed hanno riconosciuto un aumento dei rischi al ribasso per occupazione e crescita. Hanno sottolineato che l’incertezza legata alla guerra commerciale potrebbe frenare i consumi, gli investimenti delle imprese e le assunzioni. In questo contesto, con l’inflazione potenzialmente in risalita e la crescita sotto pressione, trovare la giusta politica monetaria nei prossimi mesi sarà una sfida per gli Stati Uniti.
...E ANCHE PER LA CRESCITA ECONOMICA
Altre banche centrali, invece, sembrano avere meno dubbi: davanti al rallentamento economico, stanno agendo in modo più deciso. È il caso della banca centrale della Nuova Zelanda, che ha tagliato i tassi di interesse di 0,25% per contrastare l’impatto negativo della guerra commerciale sull’economia locale. Anche in India si è scelta la stessa strada.
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